Al via il Carnevale de La Fenice

L’inganno felice di Gioachino Rossini inaugura il ciclo di manifestazione per il
Carnevale organizzato dalla Fenice

L’inganno felice, farsa per musica in un atto di Gioachino Rossini su libretto di Giuseppe Maria Foppa, aprirà venerdì 10 febbraio il ciclo di manifestazioni previste dalla Fondazione Teatro La Fenice per il Carnevale 2012. L’opera, che narra la peripezia fortunata di Isabella, moglie fedele del duca Bertrando, scampata alla morte e poi ritrovata in un villaggio di minatori nei panni della
montanara Nisa, sarà in scena al Teatro Malibran fino al 4 marzo, con sei recite per abbonati e pubblico (venerdì 10 febbraio ore 19.00 turno A, domenica 12 ore 15.30 turno B, venerdì 17 ore 19.00 turno E, martedì 21 ore 19.00 turno D, sabato 25 ore 15.30 turno C, domenica 4 marzo ore 15.30 fuori abbonamento) e tre recite antimeridiane riservate alle scuole (mercoledì 15 e mercoledì
29 febbraio, venerdì 2 marzo).
Andata in scena per la prima volta duecento anni fa, l’8 gennaio 1812, seconda delle cinque farse composte tra il 1810 e il 1813 dal ventenne Rossini per il Teatro Giustiniani di San Moisè, L’inganno felice costituisce l’opera d’avvio del progetto «Atelier della Fenice al Teatro Malibran», una nuova iniziativa della Fondazione Teatro La Fenice volta a ridefinire la funzione del Teatro Malibran come centro di produzione sperimentale, attraverso una programmazione continuativa e articolata capace di coinvolgere le giovani energie artistiche presenti sul territorio veneziano.
Forte della felice esperienza di collaborazione con la Facoltà di Design e Arti dello IUAV, il cui ultimo fortunato frutto è stato il recente allestimento di Lou Salomé di Giuseppe Sinopoli, la Fondazione Teatro La Fenice ha deciso di ampliare l’esperimento a tutti i principali istituti cittadini di formazione artistica – Accademia di Belle Arti, Conservatorio Benedetto Marcello,
Università Ca’ Foscari – realizzando con l’Atelier della Fenice al Teatro  Malibran una sinergia tra le potenzialità creative e produttive del teatro e quelle formative di centri di studi altamente qualificati. Viene così sperimentato un modo diverso di fare teatro musicale, contenuto nei costi ma
di livello tecnico e artistico non inferiore agli standard qualitativi che caratterizzano le produzioni della Fenice, che permetterà di rinnovare le proposte del Teatro attraverso l’apporto e l’impiego di giovani talenti e di incrementarne il patrimonio scenico con allestimenti agili e facili da riprendere
in qualsiasi momento, dando nel contempo ai giovani più dotati la possibilità di esprimersi artisticamente e di formarsi professionalmente attraverso un lavoro concreto ad alto livello di realizzazione del teatro musicale.
Il progetto, che si avvale del coordinamento e della supervisione di Bepi Morassi, direttore della produzione artistica della Fenice, prevede come prima tappa la messa in scena delle cinque farse di Gioachino Rossini (L’inganno felice sarà seguito in ottobre dall’Occasione fa il ladro, nel marzo 2013 dalla Cambiale di matrimonio e a seguire dalla Scala di seta e dal Signor Bruschino), con la regia di cinque importanti registi italiani, e scene, costumi e luci a cura della Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Venezia che ne cura ogni aspetto, dalla progettazione alla realizzazione. Particolarmente significativo per la storia musicale veneziana, il ciclo rossiniano permetterà di ripercorrere un itinerario storico e artistico che ha contribuito al prestigio della città e
dei suoi spazi teatrali cosiddetti minori: scritti da Rossini per il Teatro San Moisè, i cinque atti unici furono infatti presto ripresi in importanti piazze italiane ed europee, determinando l’inizio della fama internazionale del giovane compositore.
Dal punto di vista musicale, la concertazione dell’Inganno felice sarà affidata a Stefano Montanari, che dirigerà l’Orchestra del Teatro La Fenice e un cast di giovani interpreti formato dal tenore David Ferri Durà nel ruolo del duca Bertrando, dal soprano Marina Bucciarelli in quello della duchessa Isabella e dai baritoni Marco Filippo Romano in quello del perfido Ormondo, Filippo Fontana in quello del suo confidente Batone e Omar Montanari in quello del minatore Tarabotto. Maestro al fortepiano Stefano Gibellato.
La regia dello spettacolo sarà di Bepi Morassi, mentre scene, costumi e luci saranno opera della Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Venezia guidata dai tutors Giuseppe Ranchetti, Giovanna Fiorentini e Fabio Barettin, su progetti degli studenti Fabio Carpene (scene), Federica De Bona (costumi) e Andrea Sanson (luci) realizzati in appositi laboratori cui hanno
partecipato una quarantina di studenti dell’Accademia.