Barbiere di Rossini veramente veneziano

Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini al Teatro La Fenice

Giovedì 20 febbraio 2014 alle ore 19.00 (turno A) andrà in scena al Teatro La Fenice Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, seconda delle iniziative previste dalla Fondazione Teatro La Fenice per il Carnevale 2014, che si alternerà sul palcoscenico del teatro veneziano con La traviata di Giuseppe Verdi. Melodramma buffo in due atti su libretto diCesare Sterbini tratto dall’omonima commedia di Beaumarchais, Il barbiere di Siviglia andò in scena per la prima volta al Teatro Argentina di Roma esattamente 98 anni fa, il 20 febbraio 1816, e dopo il fiasco della prima trionfò nelle ultime sere del carnevale, rimanendo una delle opere più rappresentate al mondo e il capolavoro rossiniano per antonomasia.
L’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice saranno diretti da Giovanni Battista Rigon, maestro del Coro Claudio Marino Moretti, maestro al fortepiano Roberta Ferrari. Nel cast canteranno Giorgio Misseri nel ruolo del conte d’Almaviva, Omar Montanari in quello di Bartolo, Marina Comparato (nelle prime sette recite) e Manuela Custer (nelle ultime due) in quello di Rosina, Julian Kim in quello di Figaro, Luca Dall’Amico (nelle prime sette recite) e Mirco Palazzi (nelle ultime due) in quello di Basilio; Giovanna Donadini sarà Berta, William Corrò sarà Fiorello ed Emanuele Pedrini in alternanza con Giuseppe Accolla un ufficiale. Il vivace e teatralissimo allestimento, ormai un classico della Fondazione Teatro La Fenice che lo produsse nel 2003 e l’ha da allorariproposto più volte con sempre nuovi giochi d’attore, è a firma di Bepi Morassi per la regia, Lauro Crisman per scene e costumi e Vilmo Furian per le luci, e sarà proposto in italiano con sopratitoli in italiano e in inglese.
La prima di giovedì 20 febbraio 2014 sarà seguita da otto repliche, sabato 22 (turno C) alle 15.30, mercoledì 26 (turno E) alle 19.00, domenica grassa 2 marzo (fuori abbonamento) alle 15.30, mercoledì delle ceneri 5 marzo (turno D) e venerdì 7 (fuori abbonamento) alle 19.00, domenica 9 (turno B) alle 15.30, martedì 18 e giovedì 20 (fuori abbonamento) alle 19.00.

Nel dicembre 1815 Rossini, ormai compositore affermato, firmò una scrittura col teatro Argentina con cui si impegnava a comporre un’opera comica per il carnevale successivo. Composta in poche settimane su un libretto di Cesare Sterbini tratto dalla commedia Le barbier de Séville ou La précaution inutile di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais (Parigi 1775), l’opera andò in scena il 20 febbraio 1816 col titolo Almaviva ossia L’inutile precauzione, sia per riverenza verso Paisiello che già si era cimentato col Barbiere (San Pietroburgo 1782), sia per valorizzare la parte del tenore Manuel García, elevato al rango di protagonista. Dopo il fiasco della prima, l’opera trionfò nelle ultime sere del carnevale e in seguito rimase una delle opere più eseguite del mondo.
Nella città di Siviglia il maturo Don Bartolo tiene segregata in casa la pupilla Rosina, che desidererebbe sposare. Il barbiereFigaro, fantasioso e pieno di risorse, aiuta l’innamorato conte di Almaviva a conquistare Rosina, che ricambia i suoi sentimenti. Dopo arditi travestimenti e scambi di biglietti, Figaro e Almaviva riescono a compiere il loro progetto: i due giovani innamorati si sposano, Don Bartolo riceve in dono la dote di Rosina e l’opera si chiude nell’allegria generale.
Il libretto conserva intatta la commedia di Beaumarchais, anzi ne sottolinea i lati più specifici e li sviluppa in situazioni nuove, a partire da Rosina, prototipo di femminilità decisa e intraprendente. Tutti i personaggi sono caratterizzati in senso realistico e si producono in pezzi d’azione: quando cantano fanno progredire la vicenda o rispondono a forti esigenze comunicative. Grande importanza hanno anche i concertati, che occupano buona parte della partitura: primo fra tutti il grandioso finale dell’atto primo.

Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini

Venerdì 25 gennaio 2013 alle ore 19.00 andrà in scena al Teatro Malibran Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, prima delle iniziative previste dalla Fondazione Teatro La Fenice per il Carnevale 2013. Melodramma buffo in due atti su libretto di Cesare Sterbini tratto dall’omonima commedia di Beaumarchais, Il barbiere di Siviglia andò in scena per la prima volta al Teatro
Argentina di Roma il 20 febbraio 1816 e dopo il fiasco della prima trionfò nelle ultime sere del carnevale, rimanendo una delle opere più rappresentate al mondo e il capolavoro rossiniano per antonomasia.
L’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice saranno diretti da Stefano Rabaglia, maestro del Coro Claudio Marino Moretti, maestro al fortepiano Alberto Boischio. Nel cast canteranno Maxim Mironov nel ruolo del conte d’Almaviva, Omar Montanari in quello di Bartolo, Chiara Amarù in quello di Rosina, Vincenzo Taormina in quello di Figaro, Luca Dall’Amico in quello di Basilio; Giovanna Donadini sarà Berta, William Corrò sarà Fiorello e Nicola Nalesso in alternanza con Emanuele Pedrini un ufficiale. Il vivace e teatralissimo allestimento, ormai un classico della Fondazione Teatro La Fenice che lo produsse nel 2003 e l’ha da allora riproposto più volte con sempre nuovi giochi d’attore, è a firma di Bepi Morassi per la regia, Lauro Crisman per scene e costumi e Vilmo Furian per le luci.
La prima di venerdì 25 gennaio 2013 sarà seguita da quattro repliche, tutte fuori abbonamento, domenica 27 gennaio alle 15.30, venerdì 1 febbraio alle 19.00, domenica 3 febbraio alle 15.30 e venerdì 8 febbraio alle 19.00.
La pomeridiana di domenica 3 febbraio rientra nelle iniziative «La Fenice per la città» e «La Fenice per la provincia», rivolte ai residenti nel comune e nella provincia di Venezia in collaborazione con le Municipalità e con l’amministrazione provinciale.

Nel dicembre 1815 Rossini, ormai compositore affermato, firmò una scrittura col teatro Argentina con cui si impegnava a comporre un’opera comica per il carnevale successivo. Composta in poche settimane su un libretto di Cesare Sterbini tratto dalla commedia Le barbier de Séville ou La précaution inutile di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais (Parigi 1775), l’opera andò in
scena il 20 febbraio 1816 col titolo Almaviva ossia L’inutile precauzione, sia per riverenza verso Paisiello che già si era cimentato col Barbiere (San Pietroburgo 1782), sia per valorizzare la parte del tenore Manuel García, elevato al rango di protagonista. Dopo il fiasco della prima, l’opera trionfò nelle ultime sere del carnevale e in seguito rimase una delle opere più eseguite del mondo.
Nella città di Siviglia il maturo Don Bartolo tiene segregata in casa la pupilla Rosina, che desidererebbe sposare. Il barbiere Figaro, fantasioso e pieno di risorse, aiuta l’innamorato conte di Almaviva a conquistare Rosina, che ricambia i suoi sentimenti. Dopo arditi travestimenti e scambi di biglietti, Figaro e Almaviva riescono a compiere il loro progetto: i due giovani innamorati si sposano, Don Bartolo riceve in dono la dote di Rosina e l’opera si chiude nell’allegria generale.
Il libretto conserva intatta la commedia di Beaumarchais, anzi ne sottolinea i lati più specifici e li sviluppa in situazioni nuove, a partire da Rosina, prototipo di femminilità decisa e intraprendente. Tutti i personaggi sono caratterizzati in senso realistico e si producono in pezzi d’azione: quando cantano fanno progredire la vicenda o rispondono a forti esigenze comunicative.
Grande importanza hanno anche i concertati, che occupano buona parte della partitura: primo fra tutti il grandioso finale dell’atto primo.