A Roma l’Elektra di Salisburgo 2010

All’Opera di Roma, Elektra l’ossessione della vendetta

La regìa di Nikolaus Lehnhoff, tra cultura classica e psicoanalisi

Protagoniste Eva Johansson, Felicity Palmer e Melanie Diener

Pareti di cemento sghembe, definiscono la scena di Elektra, che venerdì 30 settembre, alle 20.30, riaprirà il cartellone 2010-2011 del Teatro dell’Opera. Il capolavoro di Richard Strauss su libretto del poeta Hugo von Hofmannsthal, dalla tragedia di Sofocle, viene presentato (in lingua originale, con sovratitoli in italiano) in coproduzione con il Salzburger Festspiele, con la regìa di Nikolaus Lehnhoff. A partire dal successo di Salisburgo, Lehnhoff spiega le sue idee semplici ed efficaci sull’allestimento, “Elettra è ossessionata dall’idea di vendicare la morte del padre Agamennone”. Unica ragione di vita della protagonista è assassinare la madre Clitennestra, colpevole di aver ucciso il padre. “Elettra – aggiunge Lehnhoff – vive nel passato, la sua schiavitù è questa idea fissa della vendetta; è la sua ragion d’essere. Elettra cerca di aderire all’identità del padre come ad una seconda pelle. L’opera si svolge in uno spazio prevalentemente occupato da Elettra, è un’interfaccia della sua ossessione. Lei si è imprigionata nella fortezza della sua mente, un luogo che è allo stesso tempo un rifugio ed una trappola”. Una vicenda che non ha vie d’uscita al di fuori del circolo del crimine.

Sul podio, l’ungherese Stefan Soltesz – specialista nell’esecuzione delle opere di Strauss – alla direzione di un cast di interpreti di rilievo internazionale: Felicty Palmer (Klytämnestra), Eva Johansson (Elektra), Melanie Diener (Chrysothemis), Wolfgang Schmidt (Aegisth), Alejandro Marco-Buhrmester (Orest). Le scene sono di Raimund Bauer, i costumi di Andrea Schmidt-Futterer, le luci di Duane Schuler. Maestro del Coro Gea Garatti Ansini.

Elektra, dopo la prima del 30 settembre, andrà in scena domenica 2 ottobre (17.00), martedì 4 ottobre (20.30), giovedì 6 ottobre (20.30), sabato 8 ottobre (18.00)

L’opera, composta su libretto del poeta Hugo von Hofmannsthal tratto dalla omonima tragedia di Sofocle, andò in scena in prima assoluta al Hofoper di Dresda nel gennaio 1909. Al Costanzi fu presentata la prima volta nel 1912, protagonista Emma Carelli.