Raymonda

8 prova generale ore 19,30,
11, 12, 14, 15, 25, 27 (2 rappr.) 28, 30 ottobre –  4 novembre 2011

Nuova produzione Teatro alla Scala

Balletto in tre atti (quattro scene)

Libretto di Lidia Pashkova e Marius Petipa basato su una leggenda medievale

Coreografia

Marius Petipa (1898)

Ricostruzione della coreografia e messa in scena

Sergej Vikharev

Musica

Aleksandr Glazunov

Direttore

Michail Jurowski

Scene originali

Orest Allegri, Pëtr Lambin, Konstantin Ivanov (1898)

ricreate da Elena Kinkulskaya e Boris Kaminsky

Costumi originali

Ivan Vsevoložskij (1898)

ricreati da Irene Monti

Luci

Marco Filibeck

Ricerche storiche d’archivio e coordinamento

Pavel Gershenzon

Artisti ospiti

Olesia Novikova (11, 14, 25, 27s. ott.)

Friedemann Vogel (11, 14, 25, 27s.ott.)

Con la partecipazione degli Allievi della Scuola di Ballo

dell’Accademia Teatro alla Scala

Biglietti

da € 115  a € 10  più prevendita

Per informazioni: tel. 02/72.00.37.44

teatroallascala.org

“Raymonda”

Marius Petipa – Aleksandr Glazunov

Entra nel repertorio scaligero uno degli ultimi grandi titoli dei Balletti Imperiali

Contesse, cavalieri e saraceni, corti e castelli; un matrimonio imminente, un pericolo in agguato, la misteriosa visione di un Dama Bianca: una leggenda medievale fa da sfondo a una serie interminabile e ricchissima di variazioni classiche, danze esotiche e di carattere, con finale grandioso, pantomima, lirici passi a due e momenti di grande evidenza per il Corpo di Ballo.

È la poesia coreografica, la grandezza di Marius Petipa che si sprigiona in Raymonda, uno degli ultimi grandi titoli del glorioso periodo dei Balletti Imperiali, sulla partitura di Aleksandr Glazunov, che per la prima volta entra nel repertorio del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala.

Appuntamento attesissimo quindi quello con Raymonda: il titolo conclusivo della Stagione di Balletto 2010/2011, in prima assoluta dall’11 ottobre con repliche fino al 4 novembre, rievocherà i fasti della produzione che andò in scena con successo a San Pietroburgo nel 1898 e che vide, nel ruolo protagonista, Pierina Legnani, prima ballerina del Teatro Mariinskij.

In tre atti, il balletto offrirà  tutti gli elementi per soddisfare gli appassionati in un susseguirsi di scene e di danze che vedranno schierato tutto il Corpo di Ballo e una settantina di giovani allievi della Scuola dell’Accademia Teatro alla Scala (dal secondo all’ottavo corso, impegnati in danze di carattere e danze classiche), in una sinergia che vede dopo molti anni una compresenza così ampia di compagnia e scuola. Oltre cinquecento i costumi, quattro cambi di scena, numerose le comparse e una orchestra in palcoscenico nel secondo e terzo atto.

Due gli ospiti invitati, nei ruoli principali: la giovane contessa Raymonda e il cavaliere Jean de Brienne suo promesso sposo saranno interpretati, alla prima e nelle serate del 14, 25 e 27 ottobre, da Olesia Novikova (prima solista del Balletto del Teatro Mariinskij-Kirov) e Friedemann Vogel (primo ballerino dello Stuttgarter Ballet), artisti già apprezzati dal pubblico scaligero nelle passate stagioni. Accanto a loro il primo ballerino Mick Zeni sarà Abderahman, il saraceno che insidia la giovane protagonista.

Totalmente destinate agli artisti scaligeri le numerose repliche: a Marta Romagna, Mariafrancesca Garritano, Francesca Podini e Petra Conti sarà affidato il ruolo protagonista di Raymonda; Eris Nezha, Gabriele Corrado e Antonino Sutera impersoneranno il cavaliere Jean de Brienne; Andrea Volpintesta e Massimo Garon il saraceno Abderahman. Nel ruolo di Henriette e Clémence, amiche di Raymonda, Mariafrancesca Garritano e Francesca Podini si alterneranno a Antonella Albano e Petra Conti; i trovatori Beranger e Bérnard saranno interpretati da Claudio Coviello e Antonino Sutera, in alternanza con Gabriele Corrado e Marco Agostino. Solista del Pas classique hongrois del terzo atto sarà Antonella Albano, poi Serena Sarnataro e Daniela Cavalleri.

Sulla partitura di Glazunov, diretta da Michail Jurowski, nello svolgersi dei tre atti ecco valse provençal, valse fantastique, pas d’action, danza saracena, danza spagnola, danze ungheresi – mazurka, palotas, pas classique hongrois: “proprio questa ricchezza – commenta Makhar Vaziev – fa di Raymonda il titolo perfetto per una compagnia classica; se pensiamo alla struttura, alla costruzione del balletto classico, non possiamo che pensare a Petipa, che sviluppava il suo lavoro creando assieme al compositore: non musica separata dai passi, ma un corpo unico che respira e vive in perfetta armonia tra le parti. Al di là della storia, Raymonda è davvero il trionfo della danza”.

Un affascinante lavoro di ricostruzione.

Dalle notazioni coreografiche, dai bozzetti e documenti originali del 1898, questo balletto prenderà vita alla Scala grazie al lavoro di studio e di recupero di Sergej Vikharev (curatore della ricostruzione coreografica e della messa in scena) e Pavel Gershenzon (ricerche storiche d’archivio e coordinamento), esperti del settore che già al Teatro Mariinskij hanno portato a termine operazioni analoghe con La Bella addormentata, La Bayadère, Il risveglio di Flora e, al Teatro Bol’šoj, Coppélia.

Un lavoro di ricerca di grande fascino: nella Collezione Sergeyev presso la Harvard Theatre Collection sono custodite le notazioni coreografiche trascritte con il metodo Stepanov, che hanno permesso di lavorare alla ricostruzione della coreografia di Marius Petipa. Le scenografie sono state costruite sulla base di bozzetti, modellini e fotografie originali forniti dal Museo di Stato di Teatro e Musica di San Pietroburgo e dei materiali messi a disposizione dall’Archivio Storico Statale Russo di San Pietroburgo; i costumi di Ivan Vsevoložkij sono stati riprodotti dai figurini originali custoditi nella collezione della Biblioteca di Stato di San Pietroburgo.

Una ricostruzione – che significa soprattutto restituire la composizione del balletto e il suo spirito – che sta suscitando molto interesse a livello internazionale e proprio per l’importanza dell’operazione verrà ripresa dalle telecamere della RAI – Radiotelevisione Italiana e trasmessa prossimamente su una delle reti RAI.

Nella bellezza del suo allestimento, della sua musica, della sua danza, Raymonda potrà svelarsi e veder riconosciuta la sua importanza storica nello sviluppo della costruzione del Balletto. Apoteosi dell’arte della fine del XIX secolo, questo balletto è un punto di svolta, sul crinale oltre il quale già si affaccia l’epoca di Fokine, dei Ballets Russes, di Balanchine: lo stimolo e la sfida sarà far percepire al pubblico il profumo di quell’epoca e dei suoi fermenti.

per saperne di più

RIDOTTO DEI PALCHI “A. TOSCANINI”

GIOVEDI 6 OTTOBRE 2011, ORE 18

Per il ciclo “Prima delle Prime – Balletto”  – Teatro alla Scala con Amici della Scala

Alfio Agostini:

“La liberazione della danza nel melodramma coreografico”

Ingresso libero fino a esaurimento posti