Rava omaggia Jacko

Enrico Rava on the dance floor, l’omaggio a Michael Jackson
Domenica 30 giugno al Palazzo Mauro De André (ore 21)

“Michael Jackson, il Peter Pan, in realtà è un gigante del Novecento”. Questa frase racchiude il senso dell’omaggio al Re del Pop che uno fra i veterani mondiale del jazz, Enrico Rava, presenterà al pubblico di Ravenna Festival domenica 30 giugno alle 21, al Palazzo Mauro De André. Con We want Michael. Enrico Rava on te Dance floor le ‘Alchimie popolari’ mostrano quanto sia ampio l’orizzonte delle contaminazioni, degli incontri musicali, delle scoperte. Con il trombettista sarà di scena la l’ensemble del Parco della Musica Jazz Lab, composto da Mauro Ottolini (trombone e tuba), Andrea Tofanelli (tromba), Claudio Corvini (tromba), Daniele Tittarelli (sax alto), Dan Kinzelman (sax tenore), Marcello Giannini (chitarra), Franz Bazzani (tastiere), Giovanni Guidi (pianoforte), Dario Deidda (basso elettrico), Zeno De Rossi (batteria), Ernesto Lopez Maturell (percussioni). Il concerto è una produzione della Fondazione Musica per Roma.

L’idea del progetto We want Michael è venuta a Enrico Rava nei giorni successivi la morte di Michael Jackson e si è concretizzata grazie a Mauro Ottolini, ‘complice ideale’ per gli arrangiamenti. Eppure fino a quella sera del 2009 il trombettista jazz non aveva mai preso in considerazione le canzoni del re del pop. “Non è che non conoscessi Michael Jackson – ricorda Enrico Rava – ho abitato a New York dal ’67 al ’77, erano gli anni dei Jackson Five e non era possibile non sapere chi fossero. C’erano i juke-box, da ogni bar usciva la voce del piccolo Michael. Ma non ho mai approfondito la cosa perché all’epoca ero piuttosto un integralista del jazz. Poi, dopo la sua morte, di colpo la sua musica ha cominciato ad attrarmi in modo irresistibile. Forse a darmi il colpo di grazia è stato il riff contagioso di ‘Smooth Criminal’, sta di fatto che da un certo momento in poi Michael Jackson ha invaso la mia vita. Lunghi viaggi in macchina che avrebbero potuto essere d’una noia mortale si sono trasformati in entusiasmanti sedute d’ascolto”.

Così Enrico Rava ha ascoltato tutto Jackson, ha guardato tutti i suoi video e i film, è entrato nel cuore di quell’artista che, commenta sempre il jazzista italiano, “ha rivoluzionato anche la videomusica. Prima di lui i videoclip erano insopportabili, lui ne ha fatti dei piccoli film, bellissimi e con grandi registi. Ha inventato un modo di ballare. E questo a detta di Fred Astaire, il più grande ballerino del secolo. Oltre che compositore di musiche straordinarie. Me ne sono accorto tardi, ma meglio tardi che mai”. Rava aggiunge: “Michael è stato un artista completo, assoluto, perfezionista. Un genio. Mi ha conquistato da subito Smooth Criminal, con quel riff di basso incredibile. Straordinario, al punto da sembrare scritto da Kurt Weill, è Little Susie, un valzer incredibile che adoro suonare. Come mi piace suonare Speechless. Adoro come Michael canta Smile di Charlie Chaplin, la sua canzone preferita, ragione per cui l’ho incisa anch’io”. Insomma We want Michael è un gesto d’amore emozionante, un omaggio potentissimo nel quale la personalità di Enrico Rava resta intatta e, se possibile, aggiunge qualità alle canzoni di Jackson.
Enrico Rava è sicuramente il jazzista italiano più conosciuto e apprezzato a livello internazionale. Da sempre impegnato nelle esperienze più diverse e più stimolanti, è apparso sulla scena jazzistica a metà degli anni Sessanta, imponendosi rapidamente come uno fra i più convincenti solisti del jazz europeo. La sua schiettezza umana e artistica lo pone al di fuori di ogni schema e ne fa un musicista rigoroso ma incurante delle convenzioni. La sua poetica immediatamente riconoscibile, la sua sonorità lirica e struggente sempre sorretta da una stupefacente freschezza d’ispirazione, risaltano fortemente in tutte le sue avventure musicali. Durante la sua incredibile carriera si è esibito con i migliori musicisti del mondo; per citarne solo alcuni: Franco D’Andrea, Massimo Urbani, Joe Henderson, John Abercrombie, Pat Metheny, Archie Shepp, Miroslav Vitous, Daniel Humair, Michel Petrucciani, Charlie Mariano, Joe Lovano, Albert Mangelsdorff, Dino Saluzzi, Richard Gallliano, Martial Solal, Steve Lacy, Mark Tuner, John Scofield. Attualmente, oltre al suo Rava Tribe (insieme a Gianluca Petrella, Giovanni Guidi, Gabriele Evangelista e Fabrizio Sferra), ama esibirsi in duo con il pianista Stefano Bollani e con il gruppo PM Jazz Lab.
Il concerto è stato reso possibile grazie alla collaborazione di QN-Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione.

Info e prevendite: 0544 249244 – ravennafestival.org
Biglietti: da 12 euro (ridotti 10) a 25 euro (22 ridotti)
“I giovani al festival”: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni (50% tariffe ridotti)