Omaggio a Stravinsky

In prima assoluta al Teatro Filarmonico

Giovedì 17 febbraio Prima assoluta del balletto Omaggio a Stravinsky, coreografie di Renato Zanella su musiche di Igor Stravinsky, in scena per cinque serate al Teatro Filarmonico fino a martedì 22 febbraio.

Étoiles ospiti Giuseppe Picone (Apollo) e Maria Kousouni (Uccello di fuoco), con i Solisti ed il Corpo di Ballo accompagnati dall’Orchestra dell’Arena di Verona diretta dal M° Wiktor Bockman.

La Fondazione Arena di Verona ha commissionato al coreografo veronese la creazione del dittico Apollon Musagète –mai eseguito al Filarmonico- e L’Oiseau de feu, per il quale cura anche costumi, scene e luci. Come afferma il Maestro Zanella il suo Omaggio a Stravinsky è un ritorno alle origini: da una parte il mondo della mitologia greca classica, dall’altra la dimensione favolistica del primitivismo russo. Uno l’opposto dell’altro, «entrambi sono l’esasperazione di due dimensioni mitiche» da rappresentare con carature differenti, ma anche da equilibrare fra loro «rispettando la musica e quanto c’è di sotteso tra entrambi».

Del resto Zanella non è estraneo a Stravinsky: ha già firmato acclamate produzioni de La Sagra della Primavera, Movements per piano e orchestra, Duo concertante e la Sinfonia in tre movimenti. «Quelle di Stravinsky sono partiture scritte per la danza, e ne rispettano perfettamente le esigenze»: per Zanella il punto di partenza di ogni creazione è la musica, che ne suggerisce intrinsecamente la coreografia, crea «con Stravinsky e sulla sua musica» un lavoro che non si distacca mai dalla compiutezza tecnica e da una precisa scelta estetica, dettata dalle potenzialità dei corpi ed espressività dei ballerini.

Omaggio a Stravinsky è un dialogo a distanza tra il compositore russo ed il coreografo veronese, ma anche con Djaghilev, che con i suoi capolavori ci restituisce ogni volta l’enorme peso che la danza ha nella cultura. Per questo la scelta di Apollon Musagète (1928) e L’Oiseau de feu (1910), due titoli importanti che corrispondo a due differenti stagioni creative di Stravinsky.

Nel riprendere i due balletti, Zanella si muove al di fuori della tradizione esecutiva più consolidata.

Nell’Apollo reintroduce il prologo che narra del parto di Leto, dando profondità e forza espressiva ad un’apertura teatrale, ma che subito si addentra sempre più a fondo nel mito. Nuove anche le figure delle Echos, moltiplicazioni della ninfa dei monti obbligata da Zeus ad intrattenere la consorte Era durante le scappatelle amorose. Con la figura di Tersicore Zanella restituisce il suo “omaggio alla danza”: qui è la Musa a trascinare Apollo in un «vero fuoco d’artificio di danze», che accompagna il dio verso una maggiore maturità. Il coreografo intende sottolineare l’alto valore pedagogico dell’Arte: come Apollo raggiunge una dimensione più alta grazie alle Muse, così lo spettatore si arricchisce culturalmente e spiritualmente grazie al Teatro; a riprova la presenza di due sipari che invitano ad oltrepassare una duplice soglia: «dalla quotidianità all’arte, dall’arte ad una dimensione superiore». E l’arte è essa stessa in scena, con le tre colonnine di plexiglas associate alle Muse che riproducono le opere di tre pittori contemporanei: Hermann Nitsch, Gerhard Richter e Christian Ludwig Attersee.

Anche ne L’Oiseau la pittura risulta centrale con l’acquarello di Léon Bakst -disegnatore dei costumi originali della Principessa e dell’Uccello- accanto ai simboli chiave della narrazione: l’albero, la mela d’oro, la gabbia, l’uovo che riportano alla dimensione fiabesca della storia.

APOLLON MUSAGÈTE

Stravinsky inizia a comporre l’Apollon Musagète nel luglio del 1927 su commissione della mecenate americana Elizabeth Sprague Coolidge per il Festival di Musica Contemporanea di Washington, dove va in scena nell’aprile del 1928 con una prima coreografia di Adolph Bolm. Ma Stravinsky non è soddisfatto del lavoro coreutico ed offre la partitura, concepita per la sola orchestra d’archi, alla compagnia dei Ballets Russes di Djaghilev. La “vera” prima rappresentazione dell’Apollo avviene dunque al Théâtre Sarah Bernhardt il 12 giugno 1928, con la coreografia di Balanchine, mentre in Italia arriverà solo nel settembre 1950 al Teatro La Fenice di Venezia in occasione del Festival di Musica Contemporanea. La vicenda narra della nascita di Apollo sull’isola di Delo: la titana Leto, dopo l’unione con Zeus, dà alla luce due gemelli già adulti, Artemide ed Apollo, a cui viene subito donato un liuto, simbolo di grandezza musicale. Il dio quindi suona e danza, facendosi maestro delle tre Muse, ciascuna per l’arte che rappresenta: a Calliope dona un tavoletta a simboleggiare la Poesia, a Polimnia una maschera per la Mimica ed a Tersicore, la più dotata delle tre, una lira che rappresenta il canto e la danza. Dopo aver cantato le lodi di quest’ultima, Apollo accompagnerà le tre Muse sul monte Parnaso, separandosi definitivamente dalla madre.

L’OISEAU DE FEU

Primo balletto scritto da Stravinsky e dedicato al suo maestro e celebre compositore Rimskij-Korsakov, L’Oiseau de feu è iniziato a San Pietroburgo (con la partitura per pianoforte) ed in seguito orchestrato a Parigi nell’aprile del 1910; la prima rappresentazione su coreografia di Mikhail Fokine va in scena proprio all’Opéra il 25 giugno dello stesso anno. Insieme a Petruchka (1911) e Le Sacre du Printemps (1913) fa la fortuna del musicista russo: leitmotiv dei tre lavori è ancora la Djaghilev. Il balletto prende il via da una fiaba russa e mette in scena la dicotomia male–bene, incarnata rispettivamente dall’orco immortale Kaschej, che pietrifica tutti gli esseri umani, e dal leggendario Uccello di fuoco, sola creatura in grado di rompere il maleficio. La narrazione vede il Principe Ivan nel giardino del Mago catturare l’Uccello di fuoco, che in cambio della libertà gli dona una piuma magica. Ivan tenta così di liberare le principesse prigioniere dell’orco e, nella battaglia, invoca l’aiuto dell’Uccello di fuoco per uccidere il mostro. Questi accorre richiamato dalla piuma ed aiuta Ivan a rompere lo scrigno-uovo che racchiude l’anima di Kaschej e liberare così la Principessa.

Giovedì 17 febbraio 2011, ore 20.30
Venerdì 18 febbraio 2011, ore 20.30
Sabato 19 febbraio 2011, ore 20.30
Domenica 20 febbraio 2011, ore 17.00
Martedì 22 febbraio 2011, ore 20.30

OMAGGIO A STRAVINSKY
Apollon Musagète e L’Oiseau de feu
Spettacolo di Balletto su musiche di Igor Stravinsky

Direttore Wiktor Bockman
Coreografia, scene, costumi e luci Renato Zanella

Interpreti principali Apollon Musagète
Apollo Giuseppe Picone
Tersicore Ilenia Montagnoli
Zeus Giovanni Patti
Leto Ghislaine Valeriani
Calliope Bojana Nenadovic Otrin
Era Elisabetta Candido
Polimnia Scilla Cattafesta

Interpreti principali L’Oiseau de feu
Uccello di fuoco Maria Kousouni
Principessa Ilenia Montagnoli
Principe Ivan Antonio Russo
Kaschej Pietro Occhio

Direttore corpo di ballo Maria Grazia Garofoli
Direttore allestimenti scenici Giuseppe De Filippi Venezia
Orchestra, Corpo di Ballo e Tecnici dell’Arena di Verona

Prima Assoluta – Nuova produzione della Fondazione Arena di Verona

Informazioni
Biglietteria del Teatro Filarmonico – via dei Mutilati 4/k, 37122 Verona
tel. 045 8002880 – fax 045 8013266 – Call center 045 8005151 – arena.it

Orario di apertura della Biglietteria
dal lunedì al venerdì 9.00-12.00; 15.15–17.45; sabato 9.00–12.00; domenica chiuso.
Nei giorni di spettacolo: tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00; dalle 15.15 fino ad inizio spettacolo.
La domenica con spettacolo alle 15.30 l’apertura sarà alle 14.30.
I lunedì successivi agli spettacoli domenicali la biglietteria rimane chiusa.