Lugo onora, prima Verdi

GRAN DIO! MORIR SÌ GIOVINE!

Prima assoluta l’11 aprile al Teatro Rossini per lo spettacolo di Roberto Recchia dedicato al bicentenario verdiano con i cantanti Mariangela Sicilia, Anna Maria Chiuri, Dmitry Golovnin, Valeriu Caradja, il pianista Paolo Marzocchi ed alcuni studenti delle scuole medie superiori in veste di attori e mimi.

200 ani fa nascevano Giuseppe Verdi e Richard Wagner. Il «Lugo
Opera Festival» non poteva sottrarsi ad una qualche forma di omaggio a questi due giganti della musica, così immensi e così diversi. Ecco dunque la realizzazione di due concerti-spettacolo l’11 e il 23 aprile a loro modo speculari. Il primo dedicato a Verdi, in programma giovedì 11 aprile alle 20,30 è stato affidato al multiforme
talento teatrale del regista-attore marchigiano Roberto Recchia, già autore, presentatore e protagonista in passato di apprezzati spettacoli in cui il teatro e la musica lirica si fondono armoniosamente. Sarà lui l’artefice assoluto di “GRAN DIO! MORIR SÌ GIOVINE! (ovvero: come compiere duecento anni e non sentirli), uno spettacolo appositamente creato per il Lugo Opera Festival grazie ad un accordo
fra la Fondazione Teatro Rossini e la direzione delle Scuole Medie Superiori che coinvolge gli studenti del comprensorio lughese in veste di attori e mimi in scena.
Nelle scorse settimane, dopo alcune lezioni preparatorie sulla vita e l’opera di Giuseppe Verdi tenute dalla professoressa Daniela Taglioni, la direzione artistica del Rossini ha infatti selezionato alcuni studenti fra i più spigliati e coraggiosi e li ha coinvolti in un intenso stage musical-teatrale per farli partecipare attivamente all’interno dello spettacolo. Sono Giorgia Brignani, Silvia Calderoni, Giovanna Hilaj, Mattia Martini, Costanza Monti, Maria Chiara Parmiani, Cesare Patuelli, Lorenzo Plazzi, Enrico Rossi, Carlo Sella. Con loro in scena si esibiranno alcuni eccellenti cantanti professionisti quali Mariangela Sicilia (soprano), Anna Maria Chiuri (mezzosoprano), Dmitry Golovnin (tenore), Valeriu Caradja (baritono) ed il pianista e compositore pesarese Paolo Marzocchi, (già “premio Rossini” per la composizione. Lo spettacolo prende spunto da un celebre verso della Traviata (“Gran dio! morir sì giovine, io che ho penato tanto!”), cioè l’energica stretta finale del duetto Violetta-Alfredo nella penultima scena dell’opera, in cui la protagonista, ormai minata dalla tisi, pare per un attimo ribellarsi alla fine imminente. In quelle crude parole è contenuto tutto il suo dramma di giovane donna strappata alla vita nel momento del suo massimo fulgore. E con esse si vuole evidenziare l’attualità del teatro musicale verdiano: non solo attraverso lettere, critiche ed episodi reali della sua vita, ma soprattutto attraverso la musica, eseguita da quattro cantanti che siesibiranno sia in chiave classica che attraverso arrangiamenti e contaminazioni stilistiche che spaziano dal jazz al pop. «Un po’ biografia non autorizzata, un po’ manuale di composizione musicale – spiega il regista Roberto Recchia – un po’ divertimento puro, questo spettacolo grazie anche agli attori-studenti uscirà dagli schemi più consueti delle inevitabili celebrazioni del bicentenario, cercando di chiarire una volta per tutte quanto Verdi abbia arricchito il panorama musicale mondiale».

Informazioni e prenotazioni: Teatro Rossini, Piazzale Cavour, 17 – Tel. 0545.38542
info@teatrorossini.it