Hancock al Regio di Parma Barezzi Live Festival

Herbie Hancock al Teatro Regio di Parma

Il grande pianista al suo primo solo-concert in Europa tra Laptop e iPad

Barezzi Live Festival

Una leggenda: così è già stato definito Herbie Hancock. Della leggenda ha tutto, un passato senza confronti, mezzo secolo di musica al più alto livello, collaborazioni con, semplicemente, tutti i più grandi jazzisti al mondo, quattordici (14, proprio così) Grammy Awards (cioè l’Oscar per la musica) messi in scaffale, l’ultimo solo un paio d’anni fa, i suoi pezzi diventati standard per artisti dagli stili più diversi, anche l’aspetto, lo sguardo ieratico nascosto dietro gli eterni occhiali neri e un look da gran sacerdote. Dall’essere una leggenda così come la si intende normalmente, lo distacca però soprattutto una cosa: il suo vivere il presente in una perenne evoluzione, proiettato ancor oggi verso il futuro, e non solo musicale, con un entusiasmo e una capacità di rinnovamento creativo che lo allontana molto da questo eventuale aspetto da “grande vecchio” del jazz.

Ma la leggenda, lo sia o no veramente poco importa, questa volta diventa cronaca: ed Herbie Hancock, solo lui e il suo pianoforte (e qualche “aiuto” elettronico, come vedremo) sarà il protagonista di un appuntamento di quelli da non perdere, a Parma il prossimo 21 ottobre ore 21, per il suo primo solo-concert europeo in assoluto, momento sicuramente di maggior richiamo del cartellone del Barezzi Live Festival: prima tappa di una brevissima tournée italiana (dopo Parma, Roma e Pordenone) e poi europea, Herbie Hancock si esibirà per la prima volta in Europa in un recital solistico, in un concerto al Teatro Regio compreso nel cartellone del Verdi Festival nel quale si dividerà tra pianoforte acustico e tastiere ripercorrendo tappe decisive della sua inimitabile carriera ma proponendo  anche alcune composizioni realizzate appositamente per questa tournée.

Niente amici insieme con lui questa volta, sul palcoscenico: Herbie Hancock, un gran coda e un sintetizzatore e, significativa novità, alcuni “amici” molto particolari: un computer e quattro iPad! “Ho visto in questi anni con invidia e ammirazione – ha dichiarato nei giorni scorsi Hancock alla stampa italiana – i disc-jockey riuscire a far musica senza suonare nessun strumento. Io lo strumento ce l’ho, ho voluto a mia volta unirlo alla tecnologia, per suonare e reinterpretare miei pezzi vecchi e nuovi, ma anche per mettermi ancora una volta alla prova”.

Un solo concert vero, dunque, ma anche un Hancock che, attraverso la tecnologia, dialoga con se stesso: perché un artista, come egli dice, “non è mai solo, perché io, suonando, compongo, e nella creatività la solitudine non esiste”. E, a proposito di creatività, Hancock riconosce grande importanza per la sua musica alla sua educazione classica, “che consiglio a tutti, anche ai jazzisti. Io ho cominciato studiando classica, ed esordendo in pubblico con un concerto di Mozart: un bagaglio di tecnica e creatività che è stato un tesoro per tutta la mia vita artistica!”.

Una vita artistica che, come Hancock sottolinea sempre, ha tre punti di riferimento fondamentali: ”La mia prima insegnante di pianoforte, il grande jazzista Donald Byrd, che mi introdusse sulla grande scena internazionale, e soprattutto Miles Davis, dal quale ebbi le influenze più profonde e che fece del jazz la mia vita”.

Una vita oggi influenzata dal buddismo Nichiren, una filosofia “che ha cambiato la mia vita profondamente, trasformandomi come essere umano. E, migliorando la mia vita, è migliorata la mia musica”.

I biglietti per il concerto sono in vendita presso la Biglietteria del Teatro Regio, su Vivaticket e prenotando su barezzilive@gmail.com o telefonando al 3341817156.