Fresu, Sosa & Gurtu

Il ‘supergruppo’ jazz di Paolo Fresu, Omar Sosa e Trilok Gurtu
Giovedì 9 giugno ore 21.30, Rocca Brancaleone

Tre voci musicali uniche e differenti insieme per uno speciale progetto che combina elementi musicali tradizionali e moderni, provenienti da India, Italia e Cuba. La sezione ‘Jazz e oltre’ di Ravenna Festival si apre con tre maestri, che presenteranno un vero e proprio viaggio di esplorazione in mondi musicali sconosciuti. In scena, giovedì 9 luglio, alla Rocca Brancaleone (alle 21.30), il trombettista Paolo Fresu, il pianista Omar Sosa e il percussionista Trilok Gurtu. Il concerto è realizzato con il contributo di Gruppo Hera.

Sul palco saliranno dunque tre straordinari performer che cercano ispirazione e sfida gli uni negli altri, con l’intento di trasmettere e condividere con il pubblico quest’esperienza. E la loro collaborazione ha il sapore di un abbraccio fra mondi diversi, nel segno della singolare triangolazione Sardegna-Cuba-India: le storie musicali del trombettista, del pianista e del percussionista sono al servizio di un disegno espressivo comune, in un gioco di affascinanti intrecci geografici, di stimolanti contaminazioni sonore. Musica che affonda le radici in differenti tradizioni e che riflette fedelmente gli umori multiculturali di oggi.

Vincitore di un’estesa lista di premi, professore e direttore di numerose istituzioni italiane e internazionali, Paolo Fresu si è esibito in tutto il mondo con i nomi più importanti della musica afro-americana degli ultimi trent’anni. Ha partecipato a circa 300 registrazioni, alcune come leader e altre come sideman, e ancora a tanti progetti che uniscono musica etnica, jazz, world music, musica antica e contemporanea. Paolo Fresu è direttore artistico del festival di Berchidda, dove l’artista è nato nel 1961, ‘Time In Jazz’, del ‘Bergamo Jazz Festival’ e del ‘Seminario Jazz di Nuoro’. È anche coinvolto nella produzione di numerosi progetti multimediali, collabora con attori, danzatori, pittori, scultori e poeti, e scrive musiche per film, documentari, video, balletti e spettacoli teatrali. Il suono unico della sua tromba è riconosciuto come uno dei più caratteristici nella scena jazz contemporanea. Spesso si esibisce a piedi nudi per avere un maggior senso di libertà.  Il suono vellutato della sua tromba fa risuonare echi di Miles Davis e Chet Baker, sposati a un fraseggio assolutamente personale.

Percussionista di livello internazionale, Trilok Gurtu è stato cinque volte vincitore del Downbeat Critics Poll come migliore percussionista, e candidato al Best Artist Asia/Pacific per i BBC World Music Awards. È nato a Bombay da una famiglia di musicisti (la madre Shobba è stata una fra le più grandi cantanti dell’India) e ha iniziato a suonare le ‘tabla’ all’età di 6 anni. Il suo stile, profondamente radicato nella tradizione indiana combinata con elementi jazz e rock, ne hanno fatto un maestro affermato della World Music. Il suo ardente senso del ritmo ha attirato una lunga serie di collaborazioni con artisti di fama internazionale, fra cui John McLaughlin, Joe Zawinul, Jan Garbarek, Don Cherry, Pat Metheny, Phoroah Sanders, Dave Holland e con molti musicisti da India, Africa e altre paesi. L’artista combina una trascinante carica ritmica con un’originale ricerca timbrica. Da qui nasce un set percussivo che somma tamburi e piatti di diversa foggia, tanto originale, quanto spettacolare. Da una vita di musica e tournée, Trilok ha donato al suo pubblico undici album e innumerevoli apparizioni in tutto il mondo. Da poco ha dato alle stampe ’21 Spices’: a fianco di Gurtu ci sono il batterista Simon Phillis e una scintillante orchestra jazz, la tedesca NDR Big Band.

Il percorso musicale del compositore e pianista cubano Omar Sosa, nominato tre volte al Grammy, l’ha portato da Camagüey e L’Havana alle tournée in Angola, Congo, Etiopia e Nicaragua negli anni Ottanta. Da lì è iniziato un vero e proprio giro del mondo: agli inizi degli anni Novanta si ferma nella comunità di discendenti africani in Ecuador; è presente a lungo sulla scena Latin jazz di San Francisco Bay; infine vanno ricordate le collaborazioni con artisti provenienti da Spagna (dove oggi vive), Francia, Brasile, Cuba, Stati Uniti e diversi paesi dell’Africa. La sua carriera incarna lo sguardo estroverso di un artista visionario che serba nel cuore l’anima inflessibile di Monk, mentre lavora incessantemente per progettare e creare un’unica voce cosmopolita. Nella sua musica la tradizione di una fra le isole più musicali del mondo si mescolano con il jazz, l’Africa , l’elettronica e altro ancora.

Un supergruppo, dunque, per una serata sotto le stelle indimenticabile, nella migliore tradizione ravennate del jazz.

Info             0544 249244       ravennafestival.org
Biglietto 20 euro (18 ridotto)
“I giovani al festival”: fino a 14 anni 5 euro, da 14 a 18 anni (50% tariffa ridotto), fino a 26 anni ‘ridotto’.