Cantico dei Cantici in San Vitale

IL SUBLIME ‘CANTICO DEI CANTICI’ NELLA BASILICA DI SAN VITALE
Domenica 12 giugno, Basilica di San Vitale (ore 21)

Il tema della favola, intesa nel senso più ampio del termine, come ‘narrazione’, viene affrontato anche dalla musica antica e da quella da camera, in una sezione affascinante di Ravenna Festival che spazierà dall’epica ai testi sacri. Ad aprire il ciclo sarà, infatti, un evento particolarmente pregnante, ‘Il Cantico dei cantici nella musica tra il XV e il XVI secolo’, nell’interpretazione dell’ensemble ‘Cantica Symphonia’.
Appuntamento nel suggestivo scenario della basilica di San Vitale, domenica 12 giugno alle 21.

Una semplice sequenza poetica che racconta a due voci le tappe di un amore appassionato e sensuale: è il ‘Cantico dei cantici’, appena 117 versetti, sui quali però nei secoli si sono spese centinaia di migliaia di pagine. Teologi, esegeti, letterati, studiosi di ogni sorta si sono accaniti nel tentativo di svelarne il mistero, senza mai riuscirvi appieno. Perché il ‘Cantico sublime’ (questo il titolo in lingua ebraica), le cui origini si perdono tra il X e il I secolo avanti Cristo e di cui l’autore (una volta sconfessata la tradizionale attribuzione a re Salomone) rimane tuttora sconosciuto, racchiude una bellezza e un fascino disarmanti, sia nella perfezione formale che nell’immediatezza delle emozioni che riesce a trasmettere. Bellezza e fascino che non vanno perduti nella traduzione dall’originale ebraico al latino, e che sempre hanno attratto i musicisti di ogni epoca a rivestire quei versi di suoni. Questo è avvenuto sia nel versante profano come in quello sacro, perché in ambito cristiano-cattolico la forte carica erotica che trapela dal Cantico è tradizionalmente riletta come un’allegoria dell’amore di Cristo e della sua chiesa, o identificando la protagonista con Maria.

Il ‘Cantico dei cantici’ dunque è stato vissuto dai musicisti (e lo è ancora) come uno scrigno ricco di spunti, idee, immagini, sensazioni da trasferire e rivivere in musica: secondo una prassi che trova il proprio momento aureo tra il XV e il XVI secolo, con la mirabile tecnica polifonica dei musicisti franco-fiamminghi espressa in messe e mottetti. E sono proprio i mottetti composti in questo periodo ad essere indagati dai ‘Cantica Symphonia’: in un mosaico di autori che vanno dall’assai poco noto Johannes de Pinarol (di cui viene eseguita una fra le due sole pagine che siano rimaste) al celeberrimo Josquin Desprez, offrendo così una variegata panoramica stilistica ed espressiva della produzione dell’epoca sul famoso testo. Compositori come Heinrich Isaac, Gaspar van Weerbeke, Jean l’Héritier, Jean Mouton, Jacobus Clemens non Papa, che riflettono il cosmopolitismo di quegli anni: attivi in cappelle e corti di diversi paesi europei tra cui l’Italia riveste molto spesso il ruolo di meta privilegiata (basti pensare a corti come quelle di Mantova, Milano, Ferrara, Firenze, Roma…). E che, insieme, nel coniugare l’astrattezza visionaria del pensiero contrappuntistico con la ricchezza emotiva dell’espressione e la raffinatezza dello stile vocale, disegnano un affresco musicale di particolare suggestione.

L’Ensemble piemontese Cantica Symphonia, formato dalle voci del soprano Francesca Cassinari, dei tenori Giuseppe Maletto (anche in veste di direttore) e Fabio Furnari e del baritono Marco Scavazza è uno fra i più apprezzati interpreti di questo particolare repertorio polifonico a cui si dedica, attraverso un rigoroso lavoro di analisi e di ricerca sulle fonti originali, dal 1995, anno della sua fondazione. Con esiti che l’hanno portato a incidere diversi cd (ora in esclusiva per l’etichetta Glossa di Madrid) e ad ottenere prestigiosi riconoscimenti, come il Diapason d’or. Le esecuzioni di Cantica Symphonia infatti sono il risultato di un approfondito lavoro di analisi condotto sulla base delle fonti originali, con una ricerca particolarmente attenta a sviluppare un’interazione tra voci e strumenti totalmente finalizzata a far emergere tutta la ricchezza strutturale ed espressiva presente nel brano eseguito.

Info             0544 249244       ravennafestival.org
Biglietto 20 euro (18 ridotto)
“I giovani al festival”: fino a 14 anni 5 euro, da 14 a 18 anni (50% tariffa ridotto), fino a 26 anni ‘ridotto’.