25 Aprile sempre!

Evento speciale per i 70 anni dalla guerra di liberazione
Teatro Alighieri, sabato 25 aprile 2015 ore 21

Ouverture all’edizione 2015, ed evento speciale per i 70 anni dalla guerra di Liberazione, Ravenna Festival presenta, sabato 25 aprile (ore 21) al Teatro Alighieri, “25 Aprile sempre!” uno spettacolo realizzato con il riconoscimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con il Comune di Ravenna e l’ANPI Provinciale. Un appuntamento in cui si intrecciano momenti di spettacolo e di riflessione che avrà come protagonisti Pamela Villoresi, Ambrogio Sparagna, l’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica, il Coro Amarcanto e Roberto Battistini.

La voce di Pamela Villoresi in “Io ho visto” racconta storie di donne e uomini che fanno rivivere come in un film le stragi commesse dai nazifascisti tra il 1943 e il 1945. Storie di donne e uomini allora giovanissimi, che hanno visto uccidere, che sono sfuggiti alla morte per caso, che convivono da settant’anni con il dolore che il tempo non può cancellare. La grande attrice si cimenta con i dialetti da sud a nord dello stivale, in un viaggio drammatico ma avvincente che si interseca con i canti di altrettante regioni italiane: una polifonia di voci, musiche e parole che rendono ancor oggi viva una vicenda che ha cambiato le sorti del nostro paese, in un grande inno alla Libertà. “Io ho visto” non ricostruisce storie nei loro dettagli. Nel senso che non mette a confronto versioni, non cerca di stabilire verità, sciogliere nodi storici, individuare responsabilità. Fa qualcosa di più, o di meno, a seconda del punto di vista. Mette la persona che “ha visto” al centro di tutto. Ricostruisce gli avvenimenti cercando di portare la macchina da presa virtuale negli occhi di chi “ha visto”. Spesso occhi di un bambino o di una bambina, talvolta di adolescenti o di giovani adulti. Occhi che hanno registrato pezzi di una storia depositando nell’animo di ciascuno emozioni profonde e incancellabili. Emozioni che dopo quasi settant’anni sono ancora lì, vivide come allora. Capaci di far spezzare la voce, abbassare gli occhi, uscire lacrime che si vorrebbero trattenere. […] Sono occhi di italiani che hanno visto quel che è accaduto nel nostro paese in quegli anni.
Dall’introduzione a Io ho visto a cura di Pier Vittorio Buffa, Roma, Nutrimenti, 2013, pp. 10-11.

Roberto Battistini, attore e regista della Compagnia Piccolo Teatro Città di Ravenna, farà rivivere ricordi della guerra di liberazione partigiana che riaffiorano nelle storie legate alla Resistenza nei territori ravennati che da tempo l’ANPI provinciale raccoglie al fine di ricavare brevi narrazioni pubblicate nella rivista «Resistenza Libertà». Si tratta di racconti che riaffiorano all’improvviso nei luoghi più impensati, episodi raccontati da chi ha potuto scampare alla morte, da chi ha dovuto seppellire i cadaveri, soccorrere i compagni feriti o assistere ad atrocità. Spesso tragiche, sono talvolta invece venate di leggerezza. Tra queste alcune paiono miracolose: come quella di Amleto Rossini di Lavezzola che, mandato in guerra a Rodi nel 1942, non arrivò mai all’isola, grazie a un ufficiale suo amico di gioventù incontrato in caserma a Brindisi che scelse di tenerlo con sé fino all’arrivo degli inglesi. Non gli servì mai quindi la lettera salvavita che sua madre aveva supplicato a un caporione fascista, nella speranza di evitargli una brutta fine. Solo dopo essere tornato a Ravenna, Amleto potè aprire e leggere il vero contenuto della lettera.

“Negli anni della Resistenza gli italiani riconobbero finalmente se stessi – sottolinea Ambrogio Sparagna – nell’orrore dell’occupazione e nella fiera umanità della guerra partigiana. In quegli anni, per la prima volta nella storia italiana, si mescolarono classi sociali, storie e sensibilità, dialetti nel desiderio di costruire un Paese libero e democratico. Dalle belle città date al nemico fuggimmo un dì su per l’aride montagne, così racconta uno dei canti più belli di quegli anni, sottolineando la centralità dell’incontro delle masse popolari; una miccia accesa che, partendo dai centri urbani, in breve infiammò tutto il territorio nazionale. Dall’esperienza della guerra partigiana gli italiani impararono la disumanità della guerra, la crisi della cosiddetta modernità e la forza della pietà e della fraternità più sincera.” A settanta anni dalla guerra di Liberazione, lo spettacolo ”Dalle belle città: canti di popolo dal Risorgimento alla Resistenza” racconta i movimenti della mente e del cuore di quegli uomini semplici che cercarono conforto alla disumanità della guerra attraverso la voce e la forza della poesia cantata. Uno spettacolo dove trovano posto tanti dialetti, tante voci ed espressioni musicali popolari che hanno così intimamente caratterizzato la nostra storia nazionale. La parte dedicata alla Resistenza è caratterizzata da alcuni classici del repertorio di canti partigiani (Siamo i ribelli della montagna, Fischia il vento-Il bersagliere ha cento penne, Quei briganti neri, Pietà l’è morta, La brigata Garibaldi, Bella ciao) e da alcuni “cunti” che raccontano l’arrivo degli Americani in Sicilia e il martirio dei soldati italiani a Cefalonia.

Prevendite: biglietteria Teatro Alighieri (tel. 0544 249244) e on line ravennafestival.org.
Biglietti: ingresso posto numerato 10 euro, ridotto 8 euro, associati ANPI 5 euro.

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