Modena

Teatro Storchi, Largo Garibaldi, 15 – Modena


Stagione 2015/2016

27 febbraio ore 20
28 febbraio ore 15.30

IL GIARDINO DEI CILIEGI
LIVADA DE VIŞINI
di Anton Čechov
traduzione Maria Rotar
drammaturgia Stefano Geraci
regia ROBERTO BACCI
con Ramona Dumitrean, Alexandra Tarce, Anca Hanu, Ionuț Caras, Sorin Leoveanu, Cristian Grosu, Cǎtǎlin Herlo, Irina Wintze, Radu Lǎrgeanu, Patricia Brad, Cornel Răileanu, Matei Rotaru, Miron Maxim

musicisti Pusztai Renato Aladar, Albert Gábor Balázs
scene e costumi Adrian Damian
direzione tecnica Doru Bodrea
luci Jenel Moldovan
suono Marius Rusu
assistenti alla regia Maria Rotar e Francesco Puleo

Fondazione Teatro della Toscana e Emilia Romagna Teatro Fondazione presentano

una produzione del Teatro Nazionale di Cluj-Napoca (romania)

Spettacolo in rumeno con sovratitoli in italiano

Roberto Bacci dirige il rumeno Teatro Nazionale di Cluj-Napoca ne Il giardino dei ciliegi (Livada de vişini) in scena sabato 27 e domenica 28 febbraio al Teatro Storchi di Modena. Una compagnia di attori coinvolgenti, la maggior parte dei quali pluripremiati, con grandi capacità musicali e tempi comici perfetti, come prescrive lo stesso Čechov, in un grande ‘giardino’ di petali di ciliegio su una scena completamente bianca, che cambia stagione cambiando l’esistenza di chi lo abita.
«Chi e quando ha piantato questi ciliegi? – afferma il regista Roberto Bacci – Sono diventati uguali a un’opera d’arte e ce li possiamo immaginare come una distesa senza confini che, in ogni stagione, come un grande orologio naturale, cambia colore».
L’aristocratica Ljuba torna a casa dopo un periodo trascorso all’estero per lenire, con una disordinata fame di vita, le ferite provocate dalla morte del piccolo figlio e del marito; la sua proprietà, in grave pericolo a causa della maldestra amministrazione, è diventato ormai un fardello insieme dolce e insostenibile. Con lei torna anche la giovane figlia Anja, della quale si innamorerà lo studente Trofimov; a casa era rimasti invece il fratello di Ljuba, Gaev, ancora incapace, a quasi cinquant’anni, di debuttare nella vita, l’affezionata governante Varja, spaventata dai pericoli che incombono sulla tenuta, e che tutti danno per fidanzata con l’energico mercante Lopachin, accorato dal destino di questa aristocratica famiglia che sembra danzare allegra sul bordo del precipizio.
«Il dottor Čechov osserva la vita del suo Giardino con il microscopio dello scienziato – prosegue Roberto Bacci – una vita proiettata sul vetrino illuminato dalla poesia dello scrittore e dalle luci del teatro, mentre ogni attore incarna il proprio personaggio nello stesso modo in cui ognuno di noi sorride, piange, balla, ama… Ognuno secondo il suo ruolo e la sua funzione in questa vita. E mentre Čechov osserva e scrive, noi ci riconosciamo in quella brigata di nostri simili accampati, con le loro valigie, aspettando che il treno del futuro li porti soltanto un po’ più avanti».

Ingresso € 25 / 10
BIGLIETTERIA TELEFONICA
059 2136021 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13

BIGLIETTERIA TEATRO STORCHI
Largo Garibaldi, 15 – tel. 0592136021
Orari: martedì dalle ore 10 alle 14 e dalle 16.30 alle 19.00; dal mercoledì al venerdì dalle ore 10.00 alle 14.00; sabato dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 16.30 alle 19.00

Teatro Storchi, Largo Garibaldi, 15 – Modena

21 e 22 gennaio ore 21
23 gennaio ore 20
24 gennaio ore 15.30

BALLATA DI UOMINI E CANI
dedicata a Jack London

di e con Marco Paolini
musiche eseguite da Lorenzo Monguzzi e Angelo Baselli
con la partecipazione straordinaria di Roberto Abbiati
consulenza e concertazione musicale Stefano Nanni
animazione video di Simone Massi
Jolefilm

Attesissimo ritorno è quello di Marco Paolini, in scena al Teatro Storchi di Modena dal 21 al 24 gennaio con Ballata di uomini e cani. Un tributo a Jack London, indimenticato autore di Zanna bianca, a cui Marco Paolini deve il suo immaginario di ragazzo. Affiancato in scena dai musicisti Lorenzo Monguzzi e Angelo Baselli, Paolini indaga qui non solo il Jack London scrittore per ragazzi, ma anche il Jack London testimone di parte, lo scrittore che si schiera e entra in contraddizione con quello che pensa.
«La produzione letteraria è enorme, e ancor più lo è pensando a quanto poco sia durata la sua vita. Sono partito da alcuni racconti del grande Nord, ho cominciato questo spettacolo raccontando le storie nei boschi, nei rifugi alpini, nei ghiacciai. Ho via via aggiunto delle ballate musicate e cantate da Lorenzo Monguzzi. Ma l’antologia di racconti è stata solo il punto di partenza per costruire storie andando a scuola dallo scrittore. So che le sue frasi non si possono “parlare” semplicemente, che bisogna reinventarne un ritmo orale, farne repertorio per una drammaturgia».
Macchia, Bastardo e Preparare un fuoco: tre racconti trascritti oralmente da uno degli interpreti più amati, capace come pochi altri di far riflettere e divertire allo stesso tempo. Un vero e proprio canzoniere teatrale con brani tratti da opere e racconti, in cui uomini e cani sono coprotagonisti, e con musiche ad essi ispirati che dialogano con la forma orale.

CONVERSANDO DI TEATRO

Sabato 23 gennaio alle ore 17 presso Ridotto del Teatro Storchi
Marco Paolini incontra il pubblico
Ingresso libero
INFORMAZIONI
AMICI DEI TEATRI MODENESI
059/211155 – amiciteatri@yahoo.it

Teatro Storchi, Largo Garibaldi 15 – Modena

24novembre, ore 21:00
26 novembre, ore 15:00
27 novembre, ore 21:00
28 novembre, ore 20:00
29 novembre, ore 15:30

FEDRA
dalla ‘Phaedra’ di Seneca
(con alcuni estratti dall’ ‘Ippolito’ di Euripide e dalle ‘Lettere’ di Seneca)

adattamento e regia ANDREA DE ROSA

Laura Marinoni (Fedra), Luca Lazzareschi (Teseo), Anna Coppola (Una Dèa),
Fabrizio Falco (Ippolito), Tamara Balducci (Una Ragazza)

scene e costumi Simone Mannino; luci Pasquale Mari; suono Gup Alcaro;
assistente alla regia Thea Dellavalle; collaborazione scientifica Alfredo Casamento

direttore tecnico Robert John Resteghini; direttore di scena Marco Campora;
capo macchinista Mauro Fronzi; capo elettricista Fabio Bozzetta; fonico Alberto Irrera;
sarta Pierangela Rotolo; amministratrice Daniela Cappellini; ufficio stampa Silvia Pacciarini; assistente ai costumi Alessandra Biondi
foto di scena Mario Spada

le musiche di scena sono elaborazioni dai Lieder di Franz Schubert nella trascrizione per pianoforte di Franz Liszt

scene costruite nel laboratorio di Emilia Romagna Teatro da Gioacchino Gramolini (capo costruttore), Sergio Puzzo, Marco Fieni – decoratori Erica Montorsi, Livio Savini;
costruzioni metacrilato Neon Modena s.r.l.
realizzazione riproduzione Ippolito a cura di Crea fx Effetti speciali

Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro stabile di Torino – Teatro nazionale

Debutto nazionale: Teatro Bonci di Cesena 19 novembre 2015

Andrea De Rosa prosegue la sua fertile collaborazione con Emilia Romagna Teatro firmando la regia di Fedra, in scena al Teatro Storchi di Modena dal 24 al 29 novembre.
Già nell’autunno di tre anni fa De Rosa mise in scena uno Studio sul Simposio di Platone in cui diresse i giovani attori del Cantiere delle Arti. In questa pièce De Rosa dirige un bel cast di attori in cui ritroviamo Laura Marinoni e Luca Lazzareschi, già protagonisti di alcune delle più recenti e significative produzioni del teatro nazionale emiliano, accanto a due giovani talentuosi come Fabrizio Falco e Tamara Balducci e un’attrice dalla solida esperienza come Anna Coppola.

Come già nel Simposio di Platone l’amore è il cuore del testo di Seneca. Tuttavia qui la tragedia declina la forma e la figura della passione come esperienza estrema, formula del pathos e figura mortale, presagio della morte e disagio della vita.
Fedra ama tragicamente ma l’amore si manifesta come possessione. La parola latina che Seneca adopera più spesso per descrivere lo stato d’animo di Fedra è furor, che significa pazzia ma anche, e in misura ugualmente importante, passione violenta, delirio amoroso, desiderio sfrenato, etc. Comunque la si intenda, questa parola ci introduce a una visione dell’amore che ci invita a cancellare con forza le incrostazioni romantiche e sentimentali che su questo tema si sono depositate. Qui l’amore è inteso, letteralmente, come qualcosa da cui si viene posseduti, qualcosa che viene da fuori, qualcosa di profondamente estraneo, come un virus che inizia a riprodursi nel nostro corpo senza il nostro assenso. La metafora della malattia è una delle forme in cui Seneca lo descrive, infatti, con dovizia di dettagli nei suoi sintomi. Ma la malattia è solo una parte del furor da cui Fedra è presa. L’altra è l’eccitazione, l’esaltazione, la promessa di felicità che le viene dal pensiero di poter godere del corpo di Ippolito e di poter condurre con lui una vita piena di forza giovanile e di passione selvaggia, fatta di caccia alle bestie feroci, di amore della natura, di corsa a perdifiato nei suoi adorati boschi. Già la madre di Fedra, lo ricordiamo, si era innamorata di un toro, per essere posseduta dal quale era ricorsa al famoso stratagemma escogitato da Dedalo, e dalla cui unione era nata quella creatura mostruosa, mezzo uomo, mezzo toro, chiamata Minotauro. Il furor è dunque la malattia da cui Fedra, come già sua madre, non può liberarsi, se non con la morte. Non si tratta di un capriccio, né di un semplice sentimento, ma di una passione. Di fronte a questo personaggio e alla sua tragedia, in questo consiste ancora oggi la sua attualità, siamo costretti a indietreggiare, ad abbandonare le nostre superficiali certezze di uomini moderni e porci ancora una volta la domanda che Platone pose nel suo indimenticabile Simposio: che cos’è l’amore, chi è Eros?
Note di regia di Andrea De Rosa

Fedra, dopo il debutto di Cesena, proseguirà le sue repliche al Teatro Storchi di Modena dal 24 al 29 novembre, al Teatro della Regina di Cattolica, il 30 novembre, all’Arena del Sole di Bologna dal 2 al 6 dicembre, alle Fonderie Limone di Torino dall’8 al 20 dicembre.

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LA VOCE DI SERGIO CAMMARIERE E LA TROMBA DI FABRIZIO BOSSO:  COPPIA D’ASSI IN CONCERTO AI “GIARDINI”

Alle 21.30 di mercoledì 22 luglio Sergio Cammariere si esibisce ai Giardini Ducali di Modena nella dimensione che più gli appartiene, il contatto live con il pubblico. I brani del nuovo album “Mano nella mano”, le sue canzoni più amate, gli spazi dedicati all’improvvisazione e i momenti più intimi di solo piano, rinnovano sul palco quell’alchimia che Cammariere sa creare con i suoi musicisti anche attraverso un solo sguardo. Nel concerto è accompagnato dall’amico di sempre, l’eclettico Fabrizio Bosso alla tromba e flicorno e dalla sua storica band, composta da musicisti di alto profilo, come Luca Bulgarelli (contrabbasso), Amedeo Ariano (batteria) e Bruno Marcozzi (percussioni). I biglietti del concerto sono in prevendita nei punti di rivendita locali di ticketone: Ipercoop Grandemilia (Via Emilia Ovest 1480, Modena), Ipercoop I Portali (Via delo Sport 50, Modena), Media World Modena (Via Emilia Ovest 1480), Ipercoop Borgogioioso (Via delle Industrie, angolo Via Ponente, Carpi), PosteShop Carpi (Via Cesare Battisti 3, Carpi), Radio Bruno (Via Nuova Ponente 24/A, Carpi). Sarà possibile comprarli anche in biglietteria la sera stessa del concerto. Sergio Cammariere, musicista, compositore e interprete di rara e raffinata intensità espressiva, ha nella sua anima l’eco delle note dei grandi maestri del jazz, i ritmi latini e sudamericani, la musica classica e lo stile della grande scuola cantautoriale italiana. E soprattutto, un’innata predisposizione per la composizione musicale. Un artista e compositore completo, sempre sorprendente, carico di umanità, capace ancora di commuoversi. Una figura elegante, quasi d’altri tempi, creativa e in continua evoluzione e ricerca, destinata a lasciare un segno sui binari della grande musica d’autore. Gli altri appuntamenti di mercoledì 22 luglio ai “Giardini”: Alla mattina, dalle 10 alle 12, Coop Estense si rivolge ai ragazzi dei Centri Estivi dai 6 ai 12 anni con un’iniziativa per educare al consumo consapevole: “Caccia al tesoro: sulla via dell’oro di Modena” è un gioco-laboratorio per scoprire la filiera produttiva dell’Aceto Balsamico. Per lungo tempo quella dell’Architetto è stata considerata una professione prettamente maschile: fino a cinquanta anni fa alle donne era precluso seguire, gestire e controllare le complesse e difficili fasi di un qualsiasi processo progettuale e il controllo del cantiere. Oggi le cose sono cambiate? Sembrerebbe di si: se ne parla alle 18.00 con Sandra Losi e Susanna Tradati dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Modena nel corso dell’incontro “Le donne architetto per e oltre Expo”, a cura del C.P.O., la Commissione per le Pari Opportunità. Si prosegue alle 19.00 con l’aperitivo di Confagricoltura e con la presentazione di una delle aziende agricole del territorio. Questi “Farmers’ happy hour” sono opportunità di conoscere le imprese di casa nostra chiacchierando e mangiando. Le «api di città» sono un fenomeno che appassiona londinesi e newyorkesi, ma non solo. Vedere un alveare su un tetto, su un balcone o in un cortile non è più una cosa così strana: sui grattacieli di New York e sul tetto dell’Operà di Parigi è una cosa comune. Anzi, nella capitale francese sono circa 300 le arnie urbane, che producono 50 chili di miele l’anno, mentre a New York , negli ultimi 5 anni l’apicoltura urbana è esplosa. Alle 20.00 Elisa Abati e Claudia Zanfi dell’Ordine degli Ingeneri propongono una discussione su “Gli alveari urbani: design e apicultrici”. Dopo New York, Parigi, Londra, Tokyo, Torino e Milano l’apicoltura urbana potrebbe arrivare anche a Modena? Infoline: tel. 059.2033165 e piaceremodena.it/giardinidelgusto

BOTTURA E MONTANARI: DUE “PESI MASSIMI” AI GIARDINI DEL GUSTO A MODENA

BOTTURA E MONTANARI: DUE “PESI MASSIMI” AI GIARDINI DEL GUSTO A MODENADomani sul main stage dei Giardini Ducali a Modena è Massimo Bottura a fare gli onori di casa: con lui lo storico dell’alimentazione Massimo Montanari e il conduttore di “Decanter” Federico Quaranta. La serata comincia con la “disfida del borlengo” tra la ricetta tradizionale di Vignola e quella del Frignano Domani alle 21.00 Massimo Bottura fa gli onori di casa e accoglie sul palco dei Giardini Ducali due dei suoi “amici” per la rassegna “Vieni a Modena con me”: lo storico Massimo Montanari, Presidente del Comitato scientifico di Casa Artusi, massimo esperto della cultura del cibo, i cui libri sono tradotti in tutto il mondo, e il conduttore e autore radiotelevisivo Federico Quaranta. Montanari, storico imolese, è docente di storia medievale e di storia dell’alimentazione presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna e all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo; ha dedicato le proprie attenzioni di studioso alla storia agraria e alla storia dell’alimentazione, intese come vie d’accesso preferenziali per una ricostruzione della società nel suo insieme: strutture economiche e sociali (rapporti di lavoro, di potere, di proprietà), aspetti concreti e materiali della vita quotidiana, valori culturali e mentalità. Federico Quaranta è specializzato e appassionato di agricoltura ed enogastronomia; dal 2003 conduce – con Nicola Prudente – Decanter su Radio2 RAI, programma cult vocato all’ informazione enogastronomica e agricola; salute, benessere, attualità agroalimentare, natura, ecologia, green e blu economy sono le colonne portanti della trasmissione. Prima dell’incontro con i big, la serata si apre nel segno della tradizione culinaria del territorio: alle 18.30 nel tinello letterario della Palazzina Vigarani si tiene la “disfida del borlengo”, dove scendono in campo la ricetta tradizionale di Vignola e quella del Frignano per un incontro e scontro di saperi e sapori. Conduce e presenta la singolar tenzone Guido De Maria con l’appoggio della fisarmonica di Claudio Mattioli, mentre i mastri borlengai Silvano e Roberto guidano il pubblico all’assaggio. Il confronto – senza esclusione di portate – continua all’adiacente Osteria Vigarani, con la cena conviviale… e che vinca il più buono! Infoline: tel. 059.2033165 e piaceremodena.it/giardinidelgusto TEATRO STORCHI Titoli in abbonamento L’onorevole di Leonardo Sciascia adattamento e regia ENZO VETRANO E STEFANO RANDISI con Susanna Marcomeni, Enzo Vetrano, Aurelio D’Amore, Aurora Falcone, Angelo Stefano Randisi, Giovanni Moschella, Antonio Lo Presti, Alessio Barone Campolo, TEATRO BIONDO STABILE DI PALERMO, EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE Fedra dalla “Phaedra” di Seneca adattamento di ANDREA DE ROSA con Laura Marinoni, Luca Lazzareschi, Anna Coppola, Fabrizio Falco, Tamara Balducci EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE FONDAZIONE DEL TEATRO STABILE DI TORINO Carissimi Padri… Almanacchi della ‘Grande Pace’ (1900-1915) di Paolo di Paolo regia CLAUDIO LONGHI con Donatella Allegro, Nicola Bortolotti, Michele Dell’Utri, Simone Francia, Olimpia Greco, Lino Guanciale, Diana Manea, Eugenio Papalia, Simone Tangolo EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE con Mauro Malinverno, Valentina Banci, Luca Mammoli, Fabio Mascagni, Giusto La serra di Harold Pinter regia MARCO PLINI Cucchiarini, Francesco Borchi, Elisa Cecilia Langone EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE, TEATRO METASTASIO STABILE DELLA TOSCANA musiche originali composte ed eseguite da Lorenzo Monguzzi con Angelo Ballata di uomini e cani dedicata a Jack London di e con Marco Paolini Baselli e Gianluca Casadei JOLEFILM Stagione 2015/2016 Gabbiano con Fausto Russo Alesi, Giovanni Crippa, Ruggero Dondi, Zeno Gabaglio, Igor Horvat, Emiliano Masala, Maria Pilar Pérez Aspa, Giorgia Senesi, Anahi Traversi di Anton Cechov regia CARMELO RIFICI Mariangela Granelli, e con la amorevole partecipazione di Antonio Ballerio Maspero LUGANOINSCENA, PICCOLO TEATRO DI MILANO – TEATRO D’EUROPA Vangelo Opera contemporanea di Pippo Delbono testo, regia e film PIPPO DELBONO con gli attori della Compagnia Pippo Delbono e del Teatro Nazionale Croato di Zagabria musiche originali per coro e orchestra Enzo Avitabile EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE e TEATRO NAZIONALE CROATO DI ZAGABRIA CO-PRODUZIONE: THÉÂTRE VIDY LAUSANNE, MAISON DE LA CULTURE D’AMIENS – CENTRE DE CRÉATION ET DE PRODUCTION, THEATRE DE LIÈGE IN COLLABORAZIONE CON: CINÉMATHÈQUE SUISSE, LAUSANNE Circa creato da Yaron Lifschitz e dal Circa Ensemble direzione YARON LIFSCHITZ con Circa Ensemble CIRCA La prova testo, regia e coreografia PASCAL RAMBERT con (in ordine di apparizione) Anna Della Rosa, Laura Marinoni, Luca Lazzareschi, Giovanni Franzoni EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE Battlefield testo Peter Brook, Jean-Claude Carrière e Marie-Hélène Estienne con Carole Karemera, William Nadylam, Ery Nzaramba, Sean O’Callaghan regia PETER BROOK e MARIE-HÉLÈNE ESTIENNE C.I.C.T. / THÉÂTRE DES BOUFFES DU NORD Stagione 2015/2016 Questa sera si recita a soggetto di Luigi Pirandello regia FEDERICO TIEZZI con Francesca Ciocchetti, Francesco Colella, Luigi Lo Cascio, Massimo Verdastro PICCOLO TEATRO DI MILANO – TEATRO D’EUROPA Lo straniero, un’intervista impossibile tratto da “L’Etranger” di Albert Camus regia ROBERTA LENA con Fabrizio Gifuni Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller traduzione Masolino d’Amico regia ELIO DE CAPITANI con Elio De Capitani, Cristina Crippa, Angelo Di Genio, Marco Bonadei, Federico, Andrea Germani, Gabriele Calindri, Alice Redini, Vincenzo Zampa, Vanessa Korn, Vanni, Marta Pizzigallo TEATRO DELL’ELFO CON IL CONTRIBUTO DI FONDAZIONE CARIPLO Les Liaisons dangereuses di Pierre Choderlos de Laclos / Christine Letailleur adattamento e regia CHRISTINE LETAILLEUR con Dominique Blanc, Vincent Perez, Fanny Blondeau, Stéphanie Cosserat, Julie Duchaussoy, Manuel Garcie-Kilian, Karen Rencurel, Véronique Willemaers THÉÂTRE NATIONAL DE BRETAGNE / RENNES Il giardino dei ciliegi regia ROBERTO BACCI di Anton Checov con Ramona Dumitrean, Alexandra Tarce, Anca Hanu, Ionut Caras, Sorin Leoveanu, Cristian Grosu, Cǎtǎlin Herlo, Irina Wintze, Radu Lǎrgeanu, Patricia Brad, Cornel TEATRO NAZIONALE DI CLUJ-NAPOCA (ROMANIA) IN COLLABORAZIONE CON FONDAZIONE PONTEDERA Raileanu, Matei Rotaru, Miron Maxim TEATRO Stagione 2015/2016 TEATRO DELLE PASSIONI Titoli in abbonamento Memorie di un pazzo di Nikolai Gogol regia LEVAN TSULADZE con Zura Berikashvili, Roberta De Stefano, Eleonora Giovanardi, Ana Grigolia, Nika KOTE MARJANISHVILI STATE DRAMA THEATRE, EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE Faust – una ricerca attraverso il linguaggio dell’Opera Pechino Kuchava, Leonardo Lidi, Koko Roinishvili, Massimo Scola regia ANNA PESCHKE con attori e musicisti italiani e dell’Opera di Pechino EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE, NATIONAL BEIJING OPERA Soap Opera di Cesare Lievi regia CESARE LIEVI con Galatea Ranzi, Dorotea Aslanidis, Sara Putignano, Letizia Tonoli TEATRO STABILE DI BOLZANO, EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE La prima, la migliore di Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari regia GIANFRANCO BERARDI e GABRIELLA CASOLARI con Gianfranco Berardi, Gabriella Casolari, Davide Berardi e un quarto interprete in via di definizione EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE Ritter, Dene, Voss di Thomas Bernhard regia PIETRO BABINA con Leonardo Capuano, Francesca Mazza, Renata Palminiello EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE di Gianni Farina e Consuelo Battiston Credi ai tuoi occhi regia GIANNI FARINA con Consuelo Battiston e tre attori in via di definizione EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE Una specie d’Alaska – La stanza – Una serata fuori Pinter. Atti Unici di Harold Pinter Stagione 2015/2016 regia NANNI GARELLA con gli attori di Arte e Salute EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE / ASSOCIAZIONE ARTE E SALUTE ONLUS Con i suoi quattordici titoli il cartellone del Teatro delle Passioni rappresenta una sfida ben riuscita per lo stabile modenese che afferma ancora una volta il suo deciso impegno economico, politico e territoriale ma anche la sua ferma volontà di creare un rapporto sempre più forte con la collettività richiamando a sé un pubblico sempre più eterogeneo e composito, affermando così il ruolo assolutamente necessario del teatro nella collettività. È lo stesso direttore di ERT Pietro Valenti che sottolinea: “La città di Modena vive l’esperienza teatrale con un’intensità che difficilmente si ritrova in altre città. Il nostro è un impegno territoriale che non riguarda solo la città di Modena ma l’intera regione”. La Stagione che va ad aprirsi rispecchia e va a toccare infatti temi più disparati e eterogenei fra loro per riconoscere ancora una volta nel teatro quel luogo privilegiato di riflessioni, crescita personale e sviluppo di senso critico nonché confronto con la realtà e la contemporaneità che ci circondano, come sottolinea Roberto Alperoli, assessore alla cultura del Comune di Modena: “Il Teatro delle Passioni è un luogo generativo, quasi seminale, è un luogo di vita, di sperimentazione ed esistenziale che ricopre un ruolo fondamentale e internazionale non solo fra gli artisti ma anche fra gli appassionati”. Sarà dunque il Teatro delle Passioni ad inaugurare la Stagione 2013/2014 di Emilia Romagna Teatro, che il suo direttore Pietro Valenti ha interamente dedicato a Massimo Castri, scomparso lo scorso 21 gennaio. È lo stesso Pietro Valenti ad affermare: “Ricorderemo Massimo Castri ospitando presso il Teatro Storchi l’ultima sua regia La cantatrice calva e, in collaborazione con il CTB di Brescia e il Metastasio Stabile della Toscana, contemporaneamente all’allestimento sarà ospitata una mostra di foto degli spettacoli del Maestro nell’ottica di avviare anche una riflessione del ruolo del teatro pubblico ai nostri giorni”. Il sipario si alzerà il prossimo 22 ottobre con il regista napoletano Antonio Latella che consolida la collaborazione con lo stabile modenese presentando qui A.H., uno dei suoi ultimi allestimenti che, partendo dall’interrogativo quasi paradossale “E se invece di mettere i baffi alla Gioconda gli togliessimo a Hitler?”, arriverà ad indagare le origini del male e di tutti quei meccanismi che hanno consentito il suo insediarsi in Europa. La stagione prosegue il 7 novembre con una prima assoluta, Un ballo: già assistente negli ultimi due anni di Marco Plini, Andrea De Rosa e Pascal Rambert, Thea Dellavalle firma la regia di quest’allestimento ispirato al romanzo della scrittrice francese Irène Némirovsky. Una pièce dalla trama semplice e spietata che pone al suo centro temi dalla forte valenza archetipica come il desiderio, l’insoddisfazione, la voracità e la fragilità dell’età contemporanea. Il 13 novembre è la volta di un grande ritorno: dopo il successo di Karamazov, in scena per due anni consecutivi sul palco del Teatro delle Passioni, il regista argentino César Brie presenta qui la produzione del milanese Teatro dell’Elfo Viva l’Italia, Le morti di Fausto e Iaio. Il testo di Roberto Scarpetti procede per monologhi che si intrecciano fino a ricostruire gli ultimi istanti di vita di Fausto e Iaio, due diciottenni milanesi frequentatori del centro sociale Leoncavallo uccisi a colpi di pistola la sera del 18 marzo 1978, due giorni dopo il rapimento di Aldo Moro. Non mancano nel cartellone del Teatro delle Passioni grandi nomi del panorama di ricerca del teatro italiano come Babilonia Teatri, che porterà in scena il 5 dicembre il suo ultimo lavoro Lolita. In linea con il profilo di lavoro già delineato in Pinocchio, la compagnia torna a lavorare con e fra le persone presentando qui uno spettacolo ispirato celebre romanzo di Nabokov che indagherà il rapporto della donna con il suo corpo e l’immagine di questo nella società odierna attraverso l’undicenne Olga, unica interprete in scena. Si affiancano a Babilonia Teatri altre due fra le maggiori compagnie di teatro di ricerca italiano: Socìetas Raffaello Sanzio e Teatro delle Albe le cui interpreti Chiara Guidi e Ermanna Montanari presenteranno il 14 febbraio Poco lontano da qui. Le due attrici si apriranno una al lavoro artistico dell’altra, fondendo corpo e voce nel percorso sonoro ideato da Giuseppe Ielasi. Dopo essere stato ospite dell’ultima edizione di VIE Festival, Marco Plini riproporrà il 16 gennaio nella sala di Carlo Sigonio Himmelweg – La via del cielo dal testo dello spagnolo Juan Mayorga, uno dei drammaturghi più rappresentativi della sua generazione già insignito di numerosi riconoscimenti. Un punto di vista inedito e innovativo sulla tragedia dei campi di concentramento per un pubblico di giovani, che si riferisce ormai alla Shoah come un evento storico lontano nel tempo e irrepetibile nel tempo. Due grandi ritorni nel cartellone del Teatro delle Passioni: il 30 gennaio Andrea De Rosa riproporrà in Studio sul Simposio di Platone la sua rilettura di uno dei dialoghi forse più conosciuti del filosofo con un cast di giovani attori che procedendo per frammenti di canzoni rock e voci di grandi del Novecento fra cui Pasolini, Jaques Lacan, Carmelo Bene e Jean Paul Sartre si interrogherà su Eros e il ruolo della sessualità nella società contemporanea. Il secondo ritorno è quello di Pascal Rambert che il 22 aprile torna a Modena con la versione italiana di Clôture de l’amour: Anna Della Rosa e Luca Lazzareschi si interrogheranno sulle ragioni della fine del loro amore fra parole taglienti e silenzi affilati. La programmazione del cartellone del Teatro delle Passioni prosegue poi dal 18 al 23 febbraio con Educazione Siberiana, testo che ha segnato l’esordio letterario di Nicolai Lilin, reso celebre dalla riduzione cinematografica di Gabriele Salvatores e interpretata da John Malkovich. Nell’adattamento teatrale di Giuseppe Miale Di Mauro emergerà il conflitto fra due fratelli, gli ultimi due discendenti di una stirpe “guerriera” cresciuti secondo la scuola della strada, l’unica educazione che vale: il dissidio fra i due diventerà metafora non solo di un conflitto tipico del periodo post sovietico, ma della società intera più in generale. Dal 5 al 7 marzo Leonardo Capuano sarà regista e interprete assieme a Corrado Mura de La sofferenza inutile: liberamente tratto dal capitolo “La rivolta” del romanzo “I fratelli Karamazov” di Dostoevskij, Capuano si interrogherà sulle ingiustizie e le sofferenze inferte ai bambini attraverso un registro visionario e denso di simboli. Il celebre racconto di Kafka sarà proposto dal 18 al 30 marzo nella lettura registica di Luca Micheletti, che il pubblico di Modena ricorderà nella fortunata produzione ERT La resistibile ascesa di Arturo Ui diretto da Claudio Longhi a fianco di Umberto Orsini. Fausto Russo Alesi sarà impegnato in veste di unico interprete e regista in Natale in casa Cupiello di Eduardo De Filippo, in scena al Teatro delle Passioni dal’1 al 6 aprile. Un testo popolare, familiare, umano e realistico ma soprattutto metaforico che, mutuando dal linguaggio musicale, si fa spartito e vibrante veicolo di comunicazione. Dal 7 al 10 maggio sarà ospite del Teatro delle Passioni una straordinaria Maria Paiato diretta da Pierpaolo Sepe in Anna Cappelli, Uno studio: dalla figura della donna che negli anni ’50 si trasferisce da Orvieto a Latina alla ricerca di un occupazione emergerà l’ossessione e la nevrosi per l’accumulo e la possessione di oggetti e beni materiali. Sarà infine Roberto Latini, già in scena ne Il servitore di due padroni di Latella nel cartellone del Teatro Storchi, vincitore di numerosi premi e fondatore della compagnia Fortebraccio Teatro, a chiudere la stagione del Teatro delle Passioni dal 14 al 16 maggio con Noosfera Museum, terzo movimento del progetto Noosfera che sfida la sintassi di ogni forma di rappresentazione scenica. Una Stagione all’insegna della qualità quella del Teatro Storchi, che conferma la linea di lavoro  e ricerca ormai consolidata negli anni dello stabile modenese, che riconosce nel teatro un luogo privilegiato di riflessioni, crescita personale, sviluppo di senso critico ma anche un importante momento di confronto con la realtà e la contemporaneità che ci circondano. “La Stagione di quest’anno sarà dedicata a Massimo Castri” afferma Pietro Valenti, direttore di ERT che prosegue “Uno dei più grandi registi scomparso lo scorso 21 gennaio. Ha lavorato molto al Teatro Storchi, teatro che amava moltissimo e sembra giusto dedicargli la prossima Stagione. Ricordiamo, per citare solo alcuni degli allestimenti ospitati al Teatro Storchi, La trilogia della villeggiatura, La ragione degli altri, Ifigenia, Tre sorelle e Il misantropo. Per ERT ha prodotto La ragione degli altri, Così è se vi pare, La presidentessa e l’ultimo nonché indimenticabile per regia e interpretazione Finale di partita con cui Castri si è avvicinato per la prima volta a Beckett”. Di Castri il Teatro Storchi ospiterà nella Stagione a venire La cantatrice calva, spettacolo che il regista non è riuscito a concludere. Per un totale di quattordici titoli, di cui quattro al Teatro delle Passioni, la Stagione 2013 / 2014 del Teatro Storchi si apre con Album Verdi (titolo provvisorio) di Marco Paolini, un omaggio alla figura di Giuseppe Verdi in occasione delle celebrazioni del bicentenario verdiano. Si prosegue poi fra grandi titoli e nomi come Toni Servillo: dopo aver affascinato due anni fa il pubblico modenese con Toni Servillo legge Napoli, il celebre volto del grande e piccolo schermo torna sul palcoscenico del Teatro Storchi con una commedia di Eduardo De Filippo Le voci di dentro, affiancato in scena dal fratello Peppe Servillo. Una commedia scritta nel 1948 ma dal forte sapore profetico, capace di evocare la realtà di oggi: ne emerge un affresco corrosivo della nostra società, in cui l’odio e l’invidia sono i convitati di una cena che si consuma ogni giorno tra ipocrisia e corruzione morale. Sempre di Eduardo De Filippo è la tragicommedia portata in scena al Teatro delle Passioni da Fausto Russo Alesi, Natale in casa Cupiello che vede impegnato lo stesso Alesi in veste di interprete e regista. Un testo popolare, familiare, umano e realistico ma soprattutto metaforico. Mutuando dal linguaggio musicale, l’allestimento si fa spartito e vibrante veicolo di comunicazione.   Due le produzioni del milanese Teatro dell’Elfo: il palcoscenico dello Storchi ospiterà La discesa di Orfeo per la regia di Elio De Capitani, mentre il Teatro delle Passioni ospiterà Viva l’Italia – Le morti di Fausto e Iaio per la regia dell’argentino César Brie, che torna sul palcoscenico delle Passioni dopo il successo di Karamazov. Dopo aver diretto la pluripremiata produzione ERT Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams, Antonio Latella continua a collaborare con Emilia Romagna Teatro allestendo Il servitore di due padroni, una riscrittura di Ken Ponzio da Carlo Goldoni. Un altro grande attesissimo ritorno è quello di Laura Marinoni, recentemente insignita del premio Hystrio all’interpretazione e Premio Le Maschere del Teatro come miglior attrice protagonista in Un tram che si chiama desiderio, sarà qui diretta da Valter Malosti in Quartett di Heiner Müller. Non mancano grandi classici come Ibsen di cui Gabriele Lavia metterà in scena I pilastri della società o Non si sa come di Luigi Pirandello nella messinscena di Federico Tiezzi. La compagnia ravennate Teatro delle Albe sarà ospite dello Storchi con Pantani: attorno alle figure di Tonina e Paolo, i genitori del ciclista che ancora oggi chiedono giustizia per la memoria infangata del figlio, Marco Martinelli mette in scena una veglia funebre e onirica, affollata di personaggi, che come un rito antico ripercorre le imprese luminose dell’eroe. Dopo il successo de La resistibile ascesa di Arturo Ui, che lo ha visto in scena a fianco di un maestro come Umberto Orsini, Luca Micheletti, premio Ubu come miglior attore non protagonista nel 2011, firma la regia e la drammaturgia de La metamorfosi tratto dal racconto di Kafka. Ritorna al Teatro delle Passioni la versione italiana di Clôture de l’amour del francese Pascal Rambert che vede protagonisti in scena Anna Della Rosa e Luca Lazzareschi. Ospiti del Teatro Storchi anche due grandi nomi del teatro e del cinema italiano: Mario Martone, che firma la regia di Operette morali di Giacomo Leopardi, e Filippo Timi, in scena con la sua rilettura di Don Giovanni.

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