Ristoranti Espresso 2015

•Presentata alla Stazione Leopolda di Firenze la Guida I Ristoranti d’Italia de L’Espresso.

• Sono 27 i ristoranti con “tre cappelli”, 81 con “due cappelli”, 315 con “un cappello”, per un totale di 423 locali con punteggio da 15/20 in su.

•Al vertice ancora l‘ Osteria Francescana (Massimo Bottura) con 19,75/20.

• Si confermano a 19,5/20 La Pergola (Heinz Beck), Le Calandre (Massimiliano Alajmo) e Piazza Duomo (Enrico Crippa); sale a 19,5/20 Casadonna Reale (Niko Romito).

•La Lombardia è prima fra le regioni per numero di “tavole di qualità”, seguita da Campania e Piemonte.

• “ Questa Guida”, l’introduzione di Enzo Vizzari.

• I premi speciali.

•La Guida: in libreria, in edicola e in digitale.

•Presentata alla Stazione Leopolda di Firenze, in collaborazione con Pitti Immagine, la Guida I

Ristoranti d’Italia de L’Espresso 2015.

•27 al vertice, con “tre cappelli”. Ottengono “tre cappelli”, con un punteggio fra 18/20 e 19,75/20, 27 ristoranti, uno in più dell’anno scorso.

Al top si conferma l’ Osteria Francescana di Modena (Massimo Bottura) con 19,75/20.

•Sale a 19,5/20 Casadonna Reale di Castel di Sangro (Niko Romito), affiancandosi a La Pergola di Roma (Heinz Beck), Le Calandre di Rubano (Massimiliano Alajmo) e Piazza Duomo di Alba (Enrico Crippa), confermati a 19,5/20.

•Nessuna promozione a 19/20, dove sono confermati Combal.Zero di Rivoli (Davide Scabin), Uliassi di Senigallia, Villa Crespi di Orta San Giulio (Antonino Cannavacciuolo) e Vissani di Baschi.

•Salgono a 18,5/20 il Devero di Cavenago Brianza (Enrico Bartolini) e la Madonnina del Pescatore di Senigallia (Moreno Cedroni), affiancandosi all’Antica Corona Reale di Cervere (Giampiero Vivalda), a Dal Pescatore di Canneto sull’ Oglio (famiglia Santini), al Duomo di Ragusa Ibla (Ciccio Sultano), all’Enoteca Pinchiorri di Firenze, al Rosa Alpina-St.

Hubertus di Badia (Norbert Niederkofler), a La Madia di Licata (Pino Cuttaia), a La Peca di Lonigo (fratelli Portinari), all’Osteria del Povero Diavolo di Torriana (Pier Giorgioì Parini).

•Una sola promozione a 18/20: la Taverna Estia di Brusciano (fratelli Sposito), che si affianca a Agli Amici di Udine (Emanuele Scarello), Colline Ciociare di Acuto (Salvatore Tassa), Cracco di Milano, Da Vittorio di Brusaporto (famiglia Cerea), Laite di Sappada (Fabrizia Meroi), Perbellini di Isola Rizza, Torre del Saracino di Vico Equense (Gennaro Esposito).

•Tre esordi eccellenti con “due cappelli”: Berton (17,5/20), Del Cambio di Matteo Beronetto e Kitchen di Paolo Lopriore (17/20).

•2.700 ristoranti, trattorie, osterie e pizzerie recensiti, oltre 400 “novità” rispetto alla Guida

• “Questa Guida”

di Enzo Vizzari – Direttore de Le Guide de L’Espresso.

“Per un’insegna di ristorante che si spegne, almeno altri due neon si accendono. Sono quelli dei nuovi luoghi da mangiare. A conferma del fatto che in crisi non è questo o quel ristorante, bensì è la ristorazione che cambia connotati e contenuti. Fast food, street food, botteghe di gastronomia che nell’arco della giornata (dalla prima colazione alla cena, passando per il pranzo veloce e l’aperitivo rinforzato) mutano fisionomia e proposta; e poi gli etnici, i vegetariani e i vegani; le pizzerie gastronomiche e quelleì tradizionali; le hamburgerie, le piadine rie, le paninerie…

Altro che la classica bipartizione fra ristoranti e trattorie. Eppure, se è vero che non si contano novità e variazioni sul tema, la forza della cucina italiana di oggi sta nel lavoro dei cuochi che dettano le linee e fanno tendenza: si parla e si scrive di Massimo Bottura, di Heinz Beck e di Enrico Crippa, di Niko Romito, e di Massimiliano Alajmo (non sono evidentemente nomi citati a caso, rappresentano secondo noi il meglio della cucina italiana contemporanea e quindi il top della nostra graduatoria), si commentano le nuove aperture di Andrea Berton, di Kitchen di Paolo Lopriore, del Cambio di Matteo Baronetto, degli L’Altro Vissani di Gianfranco Vissani, della Segheria di Carlo Cracco…

Nel metro di giudizio di chi decide di mangiar fuori casa resta, eccome, ben definita la linea di demarcazione fra la ‘cucina di qualità’ e la ‘cucina di varietà’. Perché l’ampiezza dell’offerta consente di scegliere fra l’esperienza gastronomica ‘alta’ e quella semplicemente ‘diversa’, secondo propensioni, momenti, stati d’animo e disponibilità economica. E di pari passo si allarga senza limiti l’opportunità di raccontare, commentare, socializzare le proprie esperienze, con i mezzi a disposizione di tutti.

Noi disponiamo dello strumento Guida. Che non è alternativo né si pone in competizione rispetto ai new media, ma si fonda su un metodo e su criteri definiti e condivisi fra il centinaio di autori che percorrono sistematicamente l’Italia, da Vipiteno a Pachino, per provare le tavole che paiono meritevoli. La nostra è un’accurata e dinamica inchiesta giornalistica che si ripete anno dopo anno, fa tesoro delle esperienze acquisite ma è laicamente aperta a scoprire e giudicare il nuovo e il diverso. Per chi crede in questo modo di raccontar la cucina, il punto di riferimento rimane la Guida, questa Guida cartacea, arricchita con regolarità dagli aggiornamenti on line, aperti ai commenti dei lettori. Nuovi, infatti, sono i mezzi di comunicazione, tanti e vari i luoghi del mangiare, ma restano secondo noi validi oggi come ieri i principi cui una critica gastronomica seria e professionale deve ispirarsi per essere credibile e legittimare la propriaì funzione. Lavoriamo così da 37 anni.

Buona lettura e buon appetito.”

I Ristoranti d’Italia de L’Espresso 2015

A cura di Enzo Vizzari

672 pagine

Euro 19,50 in edicola e in libreria

Euro 7,99 in versione digitale