Michelin Italia 2016

NUOVE STELLE

**

Stafler, Mules- Campo di Trens, (BZ), Peter Girtler (da * a **)
Casa Perbellini, Verona, Giancarlo Perbellini (NEW ENTRY)

*

Osteria Arbustico a Valva (SA), Christian Torsiello
Re Maurì, Vietri sul Mare (SA), Lorenzo Cuomo
Shalai, Linguaglossa (CT) Giovanni Santoro
Meo Modo, Chiusdino (SI), Andrea Mattei
Don Geppi, Sant’Agnello (NA), Mario Affinita
Achilli Enoteca al Parlamento, Roma, Massimo Viglietti
Acquerello, Fanano Olona (VA), Silvio Salmoiraghi
Armani, Milano, Filippo Gozzoli
Atman Villa Rospigliosi, Lamporecchio (PT) Igles Corelli Ilaria Di Marzio
Seta, Milano, Antonio Guida (Mandarin)
Yoji Tokuyoshi, Milano
Vespaia, Norcia (PG), Emanuele Mazzella
Borgo San Jacopo, Firenze, Peter Brunel
La Tana Gourmet, Asiago (VC), Alessandro Dal Degan
Aqua Crua, Barbarano Vicentino (VC), Giuliano Baldassari
Dopolavoro, Venezia, Federico Belluco (Marriott)
Oro Restaurant, Venezia, Davide Bisetto (Cipriani)
Dolce Vita Stube, Naturno (BZ), Thomas Ebner
Alpenroyal Gourmet, Selva di Valgardena (BZ), Mario Porcelli
L’Argine a Vencò, Dolegna del Collio (GO), Antonia Klugmann,
Aga, San Vito di Cadore (BL), Oliver Piras e Alessandra del Favero
I due buoi, Alessandria, Andrea Ribaldone
Signum, Isola di Salina (ME), Martina Caruso
Bacco, Barletta (BT), Franco Ricatti
Cielo alla Sommità, Ostuni, Andrea Cannalire
Al Castello, Grinzane Cavour (CN) Marc Lanteri

Cambio Chef

Parma (PR) Inkiostro Terry Giacomelli
Forte dei Marmi (LU) Magnolia Cristoforo Trapani
Pellio D’Intelvi (CO) Locanda del notaio Edoardo Fumagalli
Venezia (VE) Venissa Andrea Asoli Michelangelo Doria Sabrina Joksimovic Serena Baiano

Cambio location

Da Mondovi (CN)
a Grinzane Cavour (CN) Marc Lanteri Al Castello

Da Pescia (PT)
a Lamporecchio (PT) Atman

Da ** a 0

Ischia (NA) Il mosaico (chiuso)

Da ** a *

Rivoli (TO) Combal zero, Davide Scabin
Isola Rizza (VR) Ristorante Perbellini (Cambio Chef) Francesco Baldissarutti

Da * a 0

ALBEROBELLO (BA) IL POETA CONTADINO
ALBISSOLA MARINA (SV) RISTORANTE 21.9
APRICA (SO) GIMMY’S
BAGNO DI ROMAGNA (FC) PAOLO TEVERINI
CALENZANO (FI) LE TRE LUNE
CASTIGLIONE DELLA PESCAIA (GR) LA BADIOLA
CERVIA / MI.MARITTIMA (RA) LA FRASCA
GAVI (AL) LA GALLINA
GRUMELLO DEL MONTE (BG) AL VIGNETO
LADISPOLI (RM) THE CESAR
MACERATA (MC) L’ENOTECA
MILANO (MI) TRUSSARDI ALLA SCALA
MILANO (MI) AL PONT DE FERR
MODICA (RG) LA GAZZA LADRA
MONDOVI (CN) IL BALUARDO
OVIGLIO (AL) DONATELLA
PESCIA (PT) ATMAN
PERUGIA (PG) IL POSTALE
PORTOSCUSO (CI) LA GHINGHETTA
ROMA (RM) LA TERRAZZA (H EDEN)
SANTA VITTORIA D’ALBA (CN) SAVINO MONGELLI
TORINO (TO) LA BARRIQUE
VANDOIES (BZ) LA PASSION
VIPITENO (BZ) KLEINE FLAMME

Guida MICHELIN Italia 2016
334 ristoranti stellati
Stelle in aumento e in movimento

Il nuovo panorama regionale della cucina italiana

Con circa 50 novità tra i ristoranti di qualità, l’Italia si conferma la seconda selezione più
ricca al mondo.
Sono 2 i nuovi ristoranti **, 24 le new entry * e 24 i nuovi Bib Gourmand.

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Nella 61a edizione della Guida MICHELIN Italia confermano di avere una cucina che “vale il
viaggio”, e quindi le *** Michelin, gli 8 ristoranti dell’edizione 2015:
Piazza Duomo ad Alba, Da Vittorio a Brusaporto, Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio, Reale
a Castel di Sangro, Enoteca Pinchiorri a Firenze, Osteria Francescana a Modena, La Pergola a Roma e Le Calandre a Rubano.

**

Sono 38 i ristoranti che “meritano una deviazione”, e quindi le ** Michelin. Tra questi, due significative novità.
Casa Perbellini a Verona, dello chef Giancarlo Perbellini. Le due stelle rappresentano una conferma del talento e della costanza nel tempo di Perbellini, che festeggia con questa edizione vent’anni da chef Stellato Michelin.
“Perbellini si concentra sui due elementi fondamentali della ristorazione: il prodotto e l’ospitalità. Da un lato dunque una materia prima impeccabile e la capacità di estrarne i valori gustativi più alti con un menù degustazione dove ogni preparazione si basa su
pochi ingredienti, in equilibrio e con alte intensità di sapori. Dall’altro un nuovo Concept che mette il cliente al centro, ospitato a casa propria con la visione diretta di tutta la brigata di cucina.”
Sergio Lovrinovich, Caporedattore della Guida MICHELIN Italia.
Gourmetstube Einhorn a Mules, dello chef Peter Girtler, che reinterpreta la cucina regionale con stile creativo, puntando sull’alta qualità delle materie prime principalmente provenienti da produttori locali.
“Il trionfo della ristorazione d’albergo gourmet, grazie anche all’impegno della famiglia Stafler, 200 anni di storia di ospitalità e una piccola, ma attenta azienda agricola per fornire la migliore produzione di pastorizia locale in una valle assolutamente incontaminata. Uno chef capace di stupirvi con una della cucine più creative della regione.”

Sergio Lovrinovich.

*

Sono 288 i ristoranti dall’”ottima cucina”, di cui 26 novità. Si segnalano in particolare:
La realtà milanese. Ci sono 3 novità nella metropoli gastronomica che è ulteriormente cresciuta grazie a EXPO 2015.
I ristoranti Seta by Antonio Guida, all’interno del Mandarin Oriental, una cucina che abbraccia “terra e mare, proponendo piatti dall’intrigante intreccio di sapori e influenze orientali, che dall’Italia raggiungono mete internazionali.”

Sergio Lovrinovich.

Tukuyoshi: YoJi Tokuyoshi, chef che ha lavorato al fianco di Massimo Bottura, “propone una cucina tricolore inedita, reinterpretata con sguardo nipponico, tecnica sopraffina e forte personalità.”

Sergio Lovrinovich.

Armani Ristorante: chef Filippo Gozzoli. “Piatti sapidi e ben preparati, in linea con le tendenze attuali: un mix di creatività, tecnica ed ingredienti mediterranei.”
Da La Guida Michelin 2016.
La Sicilia. Nelle Isole Eolie, Signum di Salina è un “ristorante dell’omonimo Hotel, incastonato in un antico borgo, dove è possibile gustare i sapori mediterranei proposti da una giovane e talentosa chef ventiseienne, Martina Caruso, che rivisita i piatti del territorio con un tocco di freschezza e creatività.”

Sergio Lovrinovich.

A Linguaglossa, il Ristorante Shalai. “In dialetto siciliano significa gioia piena, lo stato d’animo che vi abiterà sedendovi al desco di questo elegante ristorante, dove vi attendono sapori mediterranei rivisitati in chiave moderna dallo chef Giovanni Santoro, classe 1984.”

Da La Guida MICHELIN 2016.

A Dolegna del Collio, L’Argine di Vencò dispone solo di una ventina di coperti, che ricevono le attenzioni di Antonia Klugmann: scelta ristretta per assicurare la freschezza dei prodotti che subiscono poche trasformazioni, accostamenti originali, sapiente uso di erbe aromatiche. La cifra della sua cucina!

Da La Guida MICHELIN 2016.

16 Comments

  • admin says:

    10 giorni alla fatidica presentazione Michelin Italia 2016 e ancora nessun rumors sta circolando in rete, a parte quelli già visti. Ai nuovi 3 stelle 2016 vanno aggiunti quello a Hong Kong di cucina cantonese e uno fresco fresco di oggi a Tokyo, di cucina giapponese (il 13°). L’uscita della Rossa in Spagna non ha avuto novità in questo senso, mentre sono 2 i nuovi 2 stelle a Madrid e Palma di Mallorca. A parte le novità a una stella in Portogallo come nel resto della penisola iberica sempre numerose va segnalato il declassamento di Neichel a Barcelona per chiusura (si tratta del cuoco che gestiva El Bulli) e Commerc 24 di Albert Adrià, chiuso per cambio sede. Per il Benelux bisognerà attendere lunedì 7 dicembre. Top secret la sede della presentazione invece per la nostra italiana, il che fa pensare al ritorno ad una presentazione “sobria” che si è fatta spesso fino a qualche anno fa. Venivano invitati solo i nuovi 2 stelle e, nel caso ci fosse, il nuovo 3 stelle. Le novità con una sola stella i cuochi l’apprendevano dal passaparola o dai giornalisti come il sottoscritto. A questo proposito ricordo telefonate in diretta radiofonica dove gl’ignari ristoratori venivano catapultati in un’altra dimensione all’annuncio. Qualcuno stava al ristorante, altri in auto col trasferimento di chiamata, apprendendo così la notizia. Il ristorante in cui è stato possibile recarsi dopo sole 24 ore dall’assegnazione è Tigli al Lago di Como. Il giorno stesso il cuoco se ne stava all’alberghiero Botta di Milano con tanto di casacca griffata Michelin e il giorno seguente lo raggiunsi sul Lago all’ora di pranzo. In questo caso mi trovavo in diretta da Busto Arsizio mentre l’anno in cui fu insignito La Buca di Cesenatico mi trovavo vicinissimo, in quel di Milano Marittima, trovai al telefono Bartolini junior che alla notizia decise di chiudere il ristorante per poter festeggiare col papà e il cuoco la sera stessa. Va detto che in giro per il mondo stanno circolando nuove guide Michelin che riservano poche novità rispetto l’anno precedente e questo fa pensare a una sorta di risparmio da parte del gruppo editoriale che dovendo pagare il conto nei ristoranti visitati ripropone vecchie schede non aggiornate.

  • admin says:

    Una settimana esatta e le previsioni passeranno ai dati reali. In attesa continua la nostra panoramica in giro per le regioni e completiamo il tour della Toscana. Regione che ci ha riservato parecchie sorprese lo scorso anno. Da segnalare a Firenze uno dei 3 chef premiati a Calenzano a le Tre Lune, team che ha sì partecipato alla presentazione della Guida ma poi non c’è stata la riapertura indicata in segreteria. Daniele Lorenzini del trio è appena arrivato da qualche settimana in piazza Ognissanti sul Lungarno all’ultimo piano del Westin Excelsior, al Se.sto per l’esattezza. Va detto che i cuochi premiati dalla Guida de l’Espresso ogni anno come chef emergente, finora non hanno avuto grande fortuna. Ricordiamo Damiano Donati che poi non ha portato la stella a Capannori al Serendepico, aprendo da un anno un suo ristorante entro le mura lucchesi: Officina del Gusto. Anche Dal Degan nel sua Tana ad Asiago fu segnalato da Vizzari come Emergente top e siamo andati, trovando effettivamente grande cucina ma anche in questo caso nessuna stella nè sul l’Altopiano nè in Valpolicella a l’Arquade, dove si divideva nella stagione calda. Quest’anno per scaramanzia il premio è andato non proprio a uno sconosciuto in quanto già stellato lo scorso anno: Antonio Abbruzzino. Tornando a Lucca, va segnalato il ritorno a casa di Lorenzo Stefanini al ristorante di Famiglia al Giglio. Ricordo con piacere anche a Forte dei Marmi all’Hotel Principe il Lux Lucis con l’Allevi della cucina::Valentino Cassanelli. Infine a confermare la stella a Casole d’Elsa c’è Maurizio Bardotti con la complicità della Collegiata Hotel di San Gimignano e la padrona di casa Mariva.

  • admin says:

    Le previsioni ora si spostano in Liguria dove oltre ai soliti stellati si distingue a Genova La Voglia Matta e direi poche altre segnalazioni. Il Piemonte invece è una Regione che potrebbe intanto confermare la stella Michelin al Castello di Grinzane o se preferite il trasferimento di Marc Lanteri da Mondovì Al Baluardo alla località dove fu sindaco Cavour, confermandogli così la 3a stella dopo la prima ottenuta a Cuneo alle Antiche Contrade. A Barbaresco invece all’Antinè Chez Gaja è arrivato Manuel Bouchard, ad Alba alla Locanda del Pilone non c’è più la supervisione di Cannavacciuolo, mentre al Piazza Duomo da Crippa e le 3 stelle ci sarebbero delle camere, ad Alessandria Andrea Ribaldone a I due Buoi (a trovarlo) è fra i papabili di stella, Michelin permettendo (sembra gradiscano la presenza dello chef). A Cherasco è arrivato lo chef 2 stelle Walter Eynard al Monastero e dovrebbe trattarsi di stella certa. Donatella a Oviglio avrebbe rinunciato alla stella e si sarebbe buttato sulla Bistronomia e qui come Il Cecchini di Pasiano in Friuli, si attende la sentenza Michelin. Buono invece l’esempio de I Caffi ad Acqui per mantenere egregiamente la stella: siamo in un palazzo storico in piazza della Bollente al piano Nobile, all’ingresso si ha l’impressione è di essere arrivati in un’Enoteca di lusso con carrello dei formaggi in vista, tante bottiglie e la cucina, sulla destra invece i tavoli della Brasserie aperta a pranzo nei giorni lavorativi con piatti e piatti unici, mentre la sera contemporaneamente si ha invece la possibilità di accedere ad una sala, in fondo a sinistra, che è il fiore all’occhiello del ristorante gastronomico, disponibile pure il sabato a pranzo e con la stagione del tartufo pure la domenica a mezzogiorno per tutto il mese di novembre. 2a stella alla Ciau del Tornavento ? Sembra che in certe occasioni i coperti siano un po’ troppi, mentre per Baronetto a Del Cambio di Torino invece sia ancora presto.

  • admin says:

    Una settimana esatta e le previsioni passeranno ai dati reali. In attesa continua la nostra panoramica in giro per le regioni e completiamo il tour della Toscana. Regione che ci ha riservato parecchie sorprese lo scorso anno. Da segnalare a Firenze uno dei 3 chef premiati a Calenzano a le Tre Lune, team che ha sì partecipato alla presentazione della Guida ma poi non c’è stata la riapertura indicata in segreteria. Daniele Lorenzini del trio è appena arrivato da qualche settimana in piazza Ognissanti sul Lungarno all’ultimo piano del Westin Excelsior, al Se.sto per l’esattezza. Va detto che i cuochi premiati dalla Guida de l’Espresso ogni anno come chef emergente, finora non hanno avuto grande fortuna. Ricordiamo Damiano Donati che poi non ha portato la stella a Capannori al Serendepico, aprendo da un anno un suo ristorante entro le mura lucchesi: Officina del Gusto. Anche Dal Degan nel sua Tana ad Asiago fu segnalato da Vizzari come Emergente top e siamo andati, trovando effettivamente grande cucina ma anche in questo caso nessuna stella nè sul l’Altopiano nè in Valpolicella a l’Arquade, dove si divideva nella stagione calda. Quest’anno per scaramanzia il premio è andato non proprio a uno sconosciuto in quanto già stellato lo scorso anno: Antonio Abbruzzino. Tornando a Lucca, va segnalato il ritorno a casa di Lorenzo Stefanini al ristorante di Famiglia al Giglio. Ricordo con piacere anche a Forte dei Marmi all’Hotel Principe il Lux Lucis con l’Allevi della cucina::Valentino Cassanelli. Infine a confermare la stella a Casole d’Elsa c’è Maurizio Bardotti con la complicità della Collegiata Hotel di San Giminiano e la padrona di casa Mariva.

  • admin says:

    10 giorni alla fatidica presentazione Michelin Italia 2016 e ancora nessun rumors sta circolando in rete, a parte quelli già visti. Ai nuovi 3 stelle 2016 vanno aggiunti quello a Hong Kong di cucina cantonese e uno fresco fresco di oggi a Tokyo, di cucina giapponese (il 13°). L’uscita della Rossa in Spagna non ha avuto novità in questo senso, mentre sono 2 i nuovi 2 stelle a Madrid e Palma di Mallorca. A parte le novità a una stella in Portogallo come nel resto della penisola iberica sempre numerose va segnalato il declassamento di Neichel a Barcelona per chiusura (si tratta del cuoco che gestiva El Bulli) e Commerc 24 di Albert Adrià, chiuso per cambio sede. Per il Benelux bisognerà attendere lunedì 7 dicembre. Top secret la sede della presentazione invece per la nostra italiana, il che fa pensare al ritorno ad una presentazione “sobria” che si è fatta spesso fino a qualche anno fa. Venivano invitati solo i nuovi 2 stelle e, nel caso ci fosse, il nuovo 3 stelle. Le novità con una sola stella i cuochi l’apprendevano dal passaparola o dai giornalisti come il sottoscritto. A questo proposito ricordo telefonate in diretta radiofonica dove gl’ignari ristoratori venivano catapultati in un’altra dimensione all’annuncio. Qualcuno stava al ristorante, altri in auto col trasferimento di chiamata, apprendendo così la notizia. Il ristorante in cui è stato possibile recarsi dopo sole 24 ore dall’assegnazione è Tigli al Lago di Como. Il giorno stesso il cuoco se ne stava all’alberghiero Botta di Milano con tanto di casacca griffata Michelin e il giorno seguente lo raggiunsi sul Lago all’ora di pranzo. In questo caso mi trovavo in diretta da Busto Arsizio mentre l’anno in cui fu insignito La Buca di Cesenatico mi trovavo vicinissimo, in quel di Milano Marittima, trovai al telefono Bartolini junior che alla notizia decise di chiudere il ristorante per poter festeggiare col papà e il cuoco la sera stessa. Va detto che in giro per il mondo stanno circolando nuove guide Michelin che riservano poche novità rispetto l’anno precedente e questo fa pensare a una sorta di risparmio da parte del gruppo editoriale che dovendo pagare il conto nei ristoranti visitati ripropone vecchie schede non aggiornate.

  • admin says:

    Grazie a tutti coloro che hanno manifestato il proprio apprezzamento sia pubblicamente che privatamente. Mi dispiace aver lasciato fraintendere ai lettori che Ai Galantuomini di Gegè Mangano: la carta tende a snellirsi, quando invece risulta ricca di piatti vegetali e di carne ma poco lacustre, tralasciando quindi il pesce in alcuni periodo dell’anno, fra cui l’alta stagione (inizio agosto) per fermo pesca ? Non me ne voglia nemmeno Peppe Zullo, mi dispiacerebbe molto. Considero questi 2 cuochi grandiosi, ma fuori dai normali standard Michelin e forse … non saranno mai stellati ?

  • admin says:

    Dalla Campania, regione sempre ricca di novità saliamo verso Nord, dispiaciuto di non essere stato all’estremo sud recentemente. Saltiamo pure Lazio, Molise e Abruzzo anche se sicuramente di novità ce ne saranno soprattutto a Roma per via di alcuni trasferimenti di chef stellati in hotel o viceversa, ma voglio citare locali validi a Formia, Chinappi Fish & Pizza, La Parolina a Trevinano in Alto Lazio che più che a una 2a stella ha pensato a un 2° locale. Siamo così in Toscana dove al Castello di Fighine un emissario di Heinz Beck ha preso le redini confermando già la stella nell’edizione passata, si tratta di Gianluca Renzi. Grande attesa per il giudizio Michelin al Pellicano già declassato, in vista della partenza di Antonio Guida verso il Mandarin a Milano, nell’edizione 2015 a una sola stella. In effetti Saverio Lombardi se la sarebbe portata da Ostuni (visto il declassamento al Cielo) la stella concessa sulla fiducia l’anno scorso. Avendo già provato la cucina di questo chef from Andria, non mi sorprenderebbe che durante l’estate scorsa l’allievo di Nino di Costanzo, abbia potuto dare lustro (siamo scaramantici). Altro cambio avvenuto al Borgo Santo Pietro a Chiusdino nella più sperduta Maremma dove invece è arrivato da Forte dei Marmi senza nulla togliere al Magnolia del Byron (quello che ha vietato i selfie e foto al ristorante): Andrea Mattei. Direi stella certa a questo Relais&Chateaux che si fregia pure di una versione City in quel di Firenze sul Lungarno e con stella nello spazio Gourmet de la Bottega del Buon Caffè. Il punto interrogativo invece è a Forte di Marmi, quest’anno sarebbe arrivato frettolosamente Cristoforo Trapani, ultima scoperta del patron Madonna, che di stelle non ha mai avute.

  • admin says:

    Personalmente sono andato a vedere e provare qualche ristorante in giro per l’Italia, oltre che all’estero, in quest’ultimo anno, e non mi sorprenderebbe che Antiche Sere a Lesina riportasse la stella Michelin in provincia di Foggia. Qui lo chef Nazario Biscotti affacciato sul lago ha occasione di fare una cucina basata su pesce non propriamente di mare anche se praticamente siamo sull’Adriatico. Stiamo parlando di un locale tutt’altro che chic ma piacevole, come una trattoria o un’osteria, in un luogo un po’ spartano dove il patron tiene ben saldi i piedi per terra, con ottimo rapporto qualità/prezzo.
    Mi piacerebbe invece vedere una stella Michelin per la 1a volta nella storia della Rossa nel profondo Salento e nella provincia di Lecce per l’esattezza. I miei beniamini qua rimangono: Alex, spostatosi da qualche anno presso il Circolo Tennis di Lecce con una nuova Alex in cucina che di cognome fa Civilla e da non trascurare come eventuale Bib Gourmand il loro I Pesciolini a San Cataldo. A Novoli invece si è trasferito dall’Artecrazia, Antonio Raffaele equamente Chef/Sommelier, ora nel suo Folie ai piedi della Focara. Rimanendo in Puglia ci sono buone possibilità di avere almeno l’indirizzo per Canne Bianche a Torre Canne nei dintorni di Ostuni dove quest’estate è arrivato Vito Giannuzzi, il giovane chef con alle spalle varie esperienze in hotel di lusso, che da queste parti non mancano. In paese ad Ostuni invece si attende l’esito della Sommità col nuovo chef Andrea Cannalire, dopo la partenza di Sebastiano Lombardi attualmente al Pellicano. Felice Sgarra all’Umami di Andria è forse in Puglia il più accreditato, in futuro, alla 2a stella. Peppe Zullo ad Orsara è più interessato ai grandi numeri che a rispettare i normali orari di apertura del ristorante e Gegè Mangano nel suo Eremo di Monte Sant’Angelo “Dai Gentiluomini”, al contrario, riduce sempre più i coperti e le proposte in carta. Passando alla vicina Campania e passando dall’Irpinia il ritorno della stella a Nusco nella nuova sede de La Locanda di Bu presso la scuola cucina Cena, magnifico rettore Antonio Pisaniello, mi sembra doveroso, mentre in Penisola Sorrentina al Relais & Chateaux Bellevue Syrene qualcosa si stava muovendo se non ricordo male, grazie all’arrivo del giovane Ivan Ruocco alla deliziosa terrazza de La Pergola. A Ischia intanto è arrivato dall’esperienza pluristellata in altra Isola (Corsica) Aniello Razzano che durante la stagione scorsa si è occupato dell’unico ristorante rimasto Ulivi al Relais&Chateaux di Casamicciola, dopo la chiusura del Mosaico e la partenza di Nino Di Costanzo (al Sirenuse Positano ?). Appare certo il declassamento.

  • admin says:

    3 settimane alla presentazione Michelin Italia 2016 e cercando su Google appaiono solamente notizie tipo la chiusura dello stabilimento gomme di Fossano (Cn) e i licenziamenti nelle rimanenti 2 sedi, facendo questa ricerca. Unico articolo riguardante i possibili stellati 2016 quello della newsletter italiana FineDiningLovers, di chiara matrice 50 Best (San Pellegrino e Acqua Panna). Gli sponsorizzati fanno apertamente il tifo per Rigotti del Maso Franch (a cui mi associo) e Iannotti del Kresios (pure al Boscolo di Milano nell’ultimo anno), sperando nella promozione ? La risposta la scopriremo vivendo scriveva Giulio Rapetti in arte Mogol su musiche di Battisti. Attenzione colleghi fini, Bottura ha ottenuto 20/20 e quindi il massimo sull’Espresso, ma non per questo Michelin deve aumentare a 4 o 5 le stelle. Il consiglio può essere giusto invece per Gambero Rosso che non ha mai dato 100/100 a nessun chef. Mentre sul fronte dei 20/20 c’è un precedente francese molto noto: Marc Veyrat. In odore di stella secondo loro che di cucina creativa se n’intendono ci sarebbe Alba Esteve Ruiz al Marzapane di Roma, Christian Milone di Trattoria Zappatori a Pinerolo (segnalato pure l’anno scorso), Alessandro Dal Degan nella nuova Tana al Casa Rossa nei pressi di Asiago, Federico Zanasi del Principe delle Nevi di Cervinia (altro già segnalato), Eugenio Boer di Essenza a Milano, Peter Brunel già stellato a Riva del Garda molti anni fa ora al Borgo San Jacopo negli Hotels Ferragamo a Firenze, Fabio Abbattista successore di Marchesi all’Albereta, Paolo Lo Priore al Tre Cristi di Milano (sempre che non abbia già cambiato), Giancarlo a Casa Perbellini di Verona (2 stelle subito?), Yoji nel suo Tokuyoshi a Milano, il cingalese Wicky Priyan con il suo ristorante giapponese a Milano e infine, restando in tempo etnico, una provocazione: perchè non dare una stella Michelin a una pizzeria ? Ovvero a I Tigli di San Bonificio ad uno chef mancato (concedetimi la battuta)? A Napoli direbbero: a me me pare una strunzata ! In effetti, sarebbe meglio promuovere un ristorante che include tranquillamente la pizza gourmet leggera fra le varie portate e non necessariamente solo pizza.

  • admin says:

    Analizziamo ulteriormente cosa accadde un annetto fa prima del 4 novembre ai nuovi 2 stelle 2015 di allora: Taverna Estia di Brusciano otteneva punteggi alti, 18 e 88, mentre Piccolo Principe di Viareggio, bassi, solo 15,5 a causa di disguido editoriale, risultava assente nelle edizioni 2014, sia nella Rossa che nell’Arancione (si pensava fallito l’Hotel Principe di Piemonte, in realtà si trattava della spiaggia omonima di fronte con diversa proprietà). Veniva così premiata dal nulla la costanza di Giuseppe Mancino nonostante l’anno scorso, 2014, fosse sparito dalle guide. Questo episodio la dice lunga a proposito di chef che con una sola stella possono tirarsela e altri che, zitti zitti fanno quel che in soldoni vuole l’algoritmo Michelin, la quale evidentemente, si dissocia dai parametri delle restanti guide. Anche La Trota di Rivodutri dei fratelli Serva, di cognome e di fatto, ebbero la stessa buona sorte. Candidati alla 2a stella assieme a Gellius, Gambero di Calvisano, Petza, furono gli unici a proseguire nella giusta direzione nonostante apparisse un declassamento nell’anno d’abolizione del simbolo (grassetto in rosso in guida) espoire (promessa-rising star). Ci fu anche l’unico caso nazionale di new entry direttamente con 2 stelle in guida e ristorante appena aperto l’estate precedente. Si tratta di Oliver Glowing che, lasciato il Capri Palace e un breve periodo a Montalcino, spostò a Roma presso l’Aldrovandi di Don Alfonsiana memoria le fatidiche 2 stelle conquistate da zero ad Anacapri all’Ulivo. Anche Toni Mellino a Nerano in Costiera con il suo Quattro Passi, lentamente, ha ottenuto quello che da quelle parti è normale per un buon ristorante: la 2a stella.

  • admin says:

    Il 10 dicembre ci saranno sicuramente nuovi 2 stelle Michelin, forse i soliti 2 come nelle recenti edizioni e, napoletani o campani che siano pur lavorando altrove. Il riferimento va sicuramente a Giuseppe Mancino del Piccolo Principe a Viareggio e Taverna Estia di Brusciano con Francesco Sposito nell’edizione 2015. Di ristoranti con una sola stella che imperversano nelle guide nazionali come fossero pluristellati ce ne sono da tanto tempo: Parini del Povero Diavolo a Torriana (18,5 e 90), Laite di Sappada con la cheffe Fabrizia Meroi (18 e 92 ), Lorenzo a Forte dei Marmi con Giacchino Pontrelli in cucina (18 e 92), Andrea Berton a Milano (18 e 90), Ilario Vinciguerra a Gallarate (17,5 e 91). L’Espresso poi tifa per Baronetto a Del Cambio Torino (18), Acquerello di Fagnano Olona chef Silvio Salmoiraghi (18), Colline Ciociare di Acuto con Salvatore Tassa Chef (18), Il Palagio di Firenze con Vito Mollica (18), Lido 84 Fasano del Garda con Riccardo Camanini (18), mentre sul fronte del Gambero rosso: Romano a Viareggio con Franca Checchi (90), S’Appossentu a Siddi in Sardegna con Roberto Petza cuoco già candidato (promessa) alla 2a stella (90), La Torre a Roma con Danilo Ciavattini (90).

  • admin says:

    Torniamo a fare calcoli e dare numeri… i 3 cappelli dell’Espresso 2016 sono diventati 34, da 27 che erano sull’edizione 2015, 27 invece sono i 3 forchette sul Gambero Rosso 2016, mentre i 3 stelle Michelin 2015 finora solo 8. I primi 8 di Vizzari si differenziano con Scabin, Cedroni, Cannavacciulo e Vissani, dalla Michelin, tutti con 2 stelle e con 19/20. Solo 3 nei primi 8 di Gambero Rosso 2016 i tristellati e largo ai 2 stelle Don Alfonso e Gennaro Esposito con 94, Vissani, Cuttaia e Cannavacciuolo tutti a 93. Fra questi potrebbe esserci il nuovo 3 stelle Michelin 2016? Da notare che solo Vissani e Villa Crespi mettono daccordo gl’ispettori di Espresso-Gambero.

  • admin says:

    26 giorni alla rivelazione delle nuove stelle Michelin 2016, non era mai successo in tempi moderni di attendere così tanto. Qualcuno ha pure scritto che il posticipo permette di copiare le altre guide già uscite. Sarebbe meglio che chi non si occupa del settore eviti di dire certe stupidaggini come: considerare quelli che vanno al ristorante per recensirlo, approfittatori, come se la ristorazione non avesse bisogno di qualcuno che “non si occupi solo di teatro,cinema,cronaca,ecc”.
    Pensiamo al fatto concreto: non potremo andare in un nuovo ristorante stellato il prossimo ponte di Sant’Ambrogio come gli anni passati e con i dati aggiornati al 2016 di Gambero e Espresso di novità ce ne sono poche. Va spiegato che una stella Michelin, calcolatrice alla mano, vale 10/100 o 2/20. Non mi sembra ce ne siano mai stati di picchi così nelle 2 guide nazionali citate. Eccezione per nuove insegne come Seta al Mandarin di Milano con lo chef Antonio Guida, già 2 stelle al Pellicano di Porto Ercole, che debutta con il solo indirizzo sull’Espresso (il ristorante ha aperto durante l’estate scorsa in pieno Expo) e 90 sul Gambero Rosso ( 3 forchette subito ). Poi c’è il caso Perbellini: nella Michelin 2015 il ristorante di Isola Rizza nella recensione confermava le 2 stelle ma segnalava già il passaggio a Verona al Casa Perbellini avvenuto lo scorso dicembre 2015. L’autentico a Isola Rizza ha proseguito negli stessi ambienti a fianco del negozio di Pasticceria della rinomata produzione fatta nella vicina Bovolone con al vertice il “papà” e tutta la famiglia ribattezzandolo Ristorante Perbellini. Chef ora Francesco Baldissarutti, già executive da vecchia data, in sala regna ancora imperterrita Paola Sacchi e i suoi giovani scudieri come indica la recensione dell’Espresso che concede giustamente 17/20 mentre Gambero Rosso sembra non si sia ancora “espresso”. Giancarlo invece in città nella sua nuova Casa questa volta ci mette la faccia nell’ennesimo outlet che vede la sua complicità (Du de cope, Al Capitan della cittadella, Oste scuro, 4 cuochi, Dopolavoro Venezia, ecc.) e ha già ottenuto pieno consenso con 18/20 ( 3 cappelli) e 85 punti ( 2 forchette).

  • admin says:

    Cosa sta accadendo in fatto di nuovi 3 stelle Michelin in giro per il Mondo ? A San Francisco e l’area di Napa Valley c’è il 5° locale tristellato, Manresa, con lo chef David Kinch fresco di riconoscimento e in Europa Cheval Blanc a Basilea con Peter Knogl chef con 19/20 Gault Millau, che porta a 3 il totale di tristellati svizzeri.Al momento non ce ne sono altri. In Germania lo chef 3 stelle a Lubecca al Belle Epoque, Kevin Fehling, ha trasferito il massimo riconoscimento culinario al suo omonimo ristorante ad Amburgo. Quindi, non c’è un nuovo stelle in Germania cara Merkel, anzi, da 11 che erano ora sono addirittura 10 per il declassamento a 0 (chiusura) di Amador a Mannheim dello Chef, omonimo, Juan. Il fatto ha un precedente a Parigi proprio quest’anno: Alain Ducasse au Plaza Athenée ha riaperto con un declassamento a 2 stelle il mitico ristorante e Yannick Alleno da 3 stelle che aveva al Meurice ha proseguito la sua attività in proprio in un Ristorante già al top da sempre, Ledoyen. Morale della favola ? L’edizione 2015 Michelin France ha avuto una sola novità a 3 stelle: La Bouitte in Savoia per la 1a volta con i Meilleur,padre e figlio.

  • admin says:

    Chi sono i potenziali 3a stella Michelin ? Sicuramente quelli con 2 stelle attualmente nell’edizione 2015. Fra questi solo alcuni hanno ottenuto le fatidiche 3 forchette del Gambero Rosso e 3 cappelli sull’Espresso.Questo non esclude che ci siano ristoranti 3 stelle fuori da questo Olimpo…

  • admin says:

    Buongiorno a tutti, sono Elio Crociani Journalist il direttore responsabile di Radio Milano Tv, a 4 settimane esatte dalla pubblicazione della nuova guida Rossa voglio aprire i commenti del nostro portale come blogger e dare il via ai pronostici. Quest’anno l’uscita della cosiddetta Bibbia dell’Hotellerie e Ristorazione è stata posticipata al 10 dicembre, quindi c’è stato e ci sarà tutto il tempo per immaginare il nuovo firmamento.

    Nuovo 3 stelle ?

    I nuovi 2 stelle ?

    Le nuove prime stelle ?

    Declassamenti, chiusure e trasferimenti

    Ristoratori in attesa della promozione con buoni punteggi nelle guide nazionali finora snobbati

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