Archive for September, 2016

Pizza Gambero Rosso Italia 2017, 3 spicchi a una donna

Thursday, September 22nd, 2016

Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso 2017

Pizzaioli e chef alla ricerca dell’impasto ideale.

Nove nuovi ingressi nei Tre Spicchi. Per la prima volta sul podio una donna.

Regione leader la Campania. Al secondo posto la Toscana.

Alberto Pagliani di Trento e Francesco Vitiello di Tuoro (CE) i pizzaioli emergenti.

Nuovi 3 spicchi 2017

Napoletana

Perbacco – La Morra (CN) new
‘O Scugnizzo – Arezzo new
Santarpia – Firenze new
Sud – Firenze new
I Masanielli – Caserta new

Italiana

Piccola Piedigrotta – Reggio Emilia new (+1)
Pro Loco Pinciano – Roma new
Framento – Cagliari new

Degustazione

Gusto Madre – Alba (CN) new
Percorsi di Gusto – L’Aquila new

Grande fermento nel mondo della pizza. Cuochi e pizzaioli sempre più a stretto contatto per arrivare alla pizza ideale. Si lavora gomito a gomito su impasti, consistenze e topping per regalare nuove frontiere del gusto senza mai perdere di vista la tradizione come registra Pizzerie d’Italia 2017 del Gambero Rosso. La guida, realizzata quest’anno in collaborazione con Consorzio Tutela Vino Bardolino Doc e Molino Magri, registra ben 9 nuovi ingressi fra i Tre Spicchi. Da sottolineare, in particolare che per la prima volta viene premiata una pizzaiola, Marzia Buzzanca di Percorsi di Gusto de l’Aquila che ha fatto della pizza un bellissimo simbolo di rinascita e quella di Pier Luigi Fais, un cuoco che, in attesa di cimentarsi con un nuovo ristorante, ha aperto a Cagliari Framento, una pizzeria che conquista al debutto il massimo punteggio.

Cresce complessivamente il numero delle pizzerie di qualità e dei giovani decisi ad investire seriamente nel mestiere (a loro è dedicato il corso Professione Pizzaiolo, organizzato dalla Città del gusto di Napoli, in cui vengono trattate tutte le tematiche del prodotto, vedi allegato) al punto che quest’anno sono due i ragazzi che si aggiudicano il premio speciale Pizzaiolo Emergente: Alberto Pagliani di Trento e Francesco Vitiello di Tuoro (CE).

Sempre più forte l’impegno per creare linee parallele per chi ha problemi di intolleranze, glutine in primis. Il premio riservato alla migliore pizzeria gluten free è stato assegnato alla pizzeria La Ventola di Rosignano Marittimo (LI).

Il premio per la migliore carta dei vini e delle birre va alla pizzeria Apogeo Giovannini di Pietrasanta (LU).

Il premio I Maestri dell’Impasto è stato assegnato a Massimiliano Prete della pizzeria Gusto Divino di Saluzzo (CN) e ad Antonio La Marca della pizzeria Era Ora di Palma Campania (NA).

Il Premio per le Migliori Pizze dell’Anno va a: La Sorgente di Guardiagrele (CH), Da Ezio di Alano in Piave (BL), Oliva – da Concettina ai Tre Santi di Napoli e Pizzarium di Roma.

Infine qualche curiosità a margine. La regione con il maggior numero di Tre Spicchi (12) è la Campania, dove è in forte espansione la provincia di Caserta, al secondo posto con 8 la Toscana; terzo posto per il Lazio con 6 Tre Spicchi, che è, invece, regione leader per la pizza in teglia con ben 3 Tre Rotelle.

Al termine della presentazione è seguita la degustazione di alcuni maestri pizzaioli premiati, realizzata in collaborazione con Chiaretto – Consorzio tutela vino Bardolino Doc e Molino Magri.

Partner presenti: Acqua Panna S. Pellegrino, Basilico Napoletano, Giolì, Dievole, Scugnizzo Napoletano e Ella -freschi di Bufala.

Pizzerie d’Italia Gambero Rosso 2017

Gambero Rosso®

in edicola e in libreria

pp 352

8,90 euro

Pace fatta, 100 anni de La Trattoria a Rocca San Casciano

Thursday, September 15th, 2016

Pace Fatta, centenario di attività della famiglia Garzanti, che da 86 anni è ancora nello stesso posto nella piazza centrale di Rocca San Casciano, in un locale costituito da ambienti un tempo con le pareti addobbate da animali, veri trofei di caccia, accuratamente imbalsamati. A La Pace si va sicuramente per mangiare la carne e la cacciagione ma non mancano preparazioni cosìdette vegetariane, sempre della tradizione, fra cui le confetture fatte in casa dai frutti più originali, come il cocomero bianco, che sono l’ideale in abbinamento ai formaggi. Funghi porcini e tartufi in stagione, il pesce come tradizione spunta il venerdì, il vino rosso Sangiovese servito nel fiasco tipico del vicino Chianti è quello della casa, prodotto con uve di un terreno di proprietà, idem il bianco da uve di Albana per il passito da gustare a fine pasto con crostate, ciambella e scroccadenti. Le paste tutte tirate al matterello di fronte ai clienti in un angolo della sala da pranzo, che una volta era il teatro della cittadina. E dalla vicina Toscana pure pappa al pomodoro, bruschette e ribollita sempre di venerdì. Vera specialità il caffè.

Elio Crociani Journalist

La Trattoria La Pace che si affaccia nella centrale piazza Garibaldi di Rocca San Casciano, festeggia quest’anno il secolo di vita. Infatti, fu fondata nel 1916 da Gino Garzanti, detto Gnacaréna, nonno paterno dell’attuale titolare che porta lo stesso nome, in un altro luogo poco distante, trasferendosi al centro della piazza nel 1930, dove fino ad allora si trovava il Circolo del Partito Popolare. Per pagarsi la trattoria nonno Gino (1886-1955) andò in Francia a costruire ponti per le ferrovie. Fu aiutato nella conduzione della trattoria dalla seconda moglie Evelina Chiari, poi dal figlio Dante (1926-2011), il cui nome è legato al locale, tanto che molti ancor oggi dicono “andiamo a mangiare da Dante”, sposato con Dirce Ravaglioli. Il fondatore Gino era il fratello di Alcide Garzanti, detto Fiasciaré, storico socialista del paese e primo sindaco del comune dopo la Liberazione. Attualmente il locale è gestito dal figlio di Dante, Gino, e da sua moglie Palma Agnoletti, che ha ereditato il ‘mattarello magico’ per tirar la sfoglia dalla suocera Dirce e da nonna Evelina, mattarello usato anche dalle zie Anna, Elsa e Olga e da altre maestre sfogline del paese.

Chiuso il lunedì sera e il martedì, La Pace (info: tel. 0543/951344) è forse la più antica trattoria della Romagna, di sicuro della Romagna Toscana.

Gino Garzanti, lei è nato e cresciuto nella trattoria di famiglia e ora si è diviso i compiti con la moglie Palma, signora della cucina, e lei responsabile di sala e della stagionatura dei salumi e formaggi, per che cosa si caratterizza il vostro locale?

“Rubando una battuta a Fellini, direi: ‘mio nonno fava i tortelli e le tagliatelle con un ragù segreto, mio babbo fava i tortelli e le tagliatelle con il ragù segreto dell’Evelina e io…’ faccio ancora le stesse specialità”.

Ma che cos’ha di speciale questo ragù segreto?

“La nonna ironicamente diceva: ‘E’ un cappero che fa la differenza’. Per dire che c’era dietro tanto lavoro, esperienza e tradizione. Quel ragù gli costò anche una multa”.

Il ragù multato?

“Era il 1937. Dalle finestre della trattoria si espandeva spesso in tutta la piazza e nelle vie del paese un profumo talmente intenso, che qualcuno, forse per invidia o perché stuzzicava troppo l’appetito, pensò di denunciare il fatto alle guardie di piazza”.

E la trattoria fu multata?

“I miei nonni furono citati in tribunale, che allora si trova di fronte alla trattoria, e dovettero pagare alcune lire ‘per aver diffuso olezzo in piazza’, come diceva la condanna, che conservo ancora”.

Perché il suo locale è famoso anche per salumi e formaggi?

“I formaggi provengono da quasi un secolo dalla stessa azienda agricola toscana di Roccalbegna (Grosseto), dove si trovano i discendenti di una famiglia di Marradi che conosceva mio nonno materno e che andava in Toscana con le pecore per la transumanza”.

I salumi?

“Li preparo io, con le dosi e la tradizione romagnola tramandata da mio padre Dante. Poi la stagionatura per 4 anni avviene in una cantina speciale”.

Cioè?

“Nella cantina che mi ha lasciato in eredità Eulalia Torricelli da Forlì”.

La protagonista della famosa canzone?

“Sì, proprio lei. Di famiglia tredoziese, nata nel 1922 in piazza a Rocca, Eulalia Montanari (questo il vero nome) è sempre venuta alla Pace a mangiare. Mi baciava e mi abbracciava sempre, perché, diceva, che eravamo parenti. Aveva degli occhi bellissimi. Si sposò con Giosuè Rossi, insegnante di agraria a Rocca, che la portò a Santarcangelo dove abitava”.

Le specialità dei secondi?

“Capretto, faraona, piccione e selvaggina di stagione”.

Nel suo locale hanno mangiato personaggi famosi?

“Tanti, fra cui Benito Mussolini, Donna Rachele che qui faceva i raduni, Adone Zoli, Sandro Pertini, che parlò dal balcone, Mino Martinazzoli, vari calciatori famosi, fra cui Haller del Bologna, personaggi dello spettacolo, come Pippo Baudo e José Carreras”.

Perché nella sala da pranzo d’inverno funziona ancora una vecchia stufa?

“Attorno a quella stufa storica venivano all’inizio i vecchi del paese a bere un bicchier di vino e mangiare alcuni scroccadenti, simbolo della nostra terra, la Romagna Toscana, Sangiovese e cantuccini”.

I suoi figli prenderanno il testimone?

“Fabio studia ingegneria alla statale di Milano e Giulia economia alla Bocconi. La trattoria per loro è casa e bottega”.

Ricetta

TORTELLI AL RAGU’ per 4 persone

Ingredienti:

Sfoglia: 3 etti di farina e 3 uova.

Ripieno: 2 etti di ortica, stridoli, erbette o erbe di campo; 3 etti di ricotta, 1 etto di parmigiano reggiano, mezzo etto di pecorino grattugiato, noce moscata un po’ di sale.

Ragù: mezzo chilo di carne di manzo macinata; una piccola cipolla, mezza costa di sedano, mezza carota, 1 etto di concentrato di pomodoro, mezzo bicchiere di vino rosso, olio extraverdine d’oliva, sale quanto basta.

Preparazione della sfoglia, del ripieno e del ragù:

Impastare farina e uova, fino a formare un impasto omogeneo. Infarinarlo e metterlo tra due piatti a riposare per mezz’ora. Mentre la pasta riposa, si prepara il ripieno. Lessare le erbe in acqua salata, strizzarle e tritarle. In un’ampia ciotola versare ricotta, parmigiano, pecorino, erbette battute, aromatizzare con la noce moscata, amalgamare e aggiungere il sale. Tirare la sfoglia abbastanza sottile e ripiegarla perché non si asciughi. Iniziare da un lembo della sfoglia a stendere mucchietti di ripieno, coprendoli con la sfoglia e pressandoli con le dita per far uscire l’aria. Con la rotella ricavare i tortelli. Versarli in acqua bollente salata. Come riaffiorano, son cotti. Scolarli e condirli col ragù così preparato: tritare le verdure e farle appassire in una casseruola con un filo d’olio.

Imbiondire la cipolla a fuoco lento e aggiungere la carne. Mescolare continuamente (per almeno 15 minuti), sfumare col vino e (una volta evaporato) aggiungere il pomodoro diluito col brodo. Salare, rimescolare e cuocere a fuoco lento e coperto, mescolando di tanto in tanto per almeno tre ore, finché non è denso. Ragù anche per tagliatelle e lasagne.

Quinto Cappelli

Tratto da Il Resto del Carlino Forlì lunedì 12 settembre 2016

Piazza Giuseppe Garibaldi, 16,
47017 Rocca San Casciano FC
Tel. +39 0543 951344

Michelin Italia 2017

Thursday, September 15th, 2016

Nuovi 2 stelle Michelin 2017

**

Ristorante Seta del Mandarin Oriental Milano
+1  Antonio Guida 4 cappelli

Enrico Bartolini al Mudec – Milano
n.e. Enrico Bartolini  3 cappelli

Locanda Margon – Ravina di Trento (TN)
+1 Alfio Ghezzi 2 cappelli

Danì Maison Restaurant – Ischia (NA)
n.e. Nino Di Costanzo 3 cappelli

Ristorante Terra – Val Sarentino (BZ)
+1 Heinrich Schneider 2 cappelli

Nuovi 1 stella Michelin 2017

*

Dal Corsaro – Cagliari – Stefano Deidda 1 cappello

Accursio – Modica – Accursio Capraro 1 cappello

Pietramare – Isola di Capo Rizzuto – Alfonso Crescenzo

Quintessenza – Trani – Stefano Di Gennaro 1 cappello

Veritas – Napoli – Gianluca D’Agostino

Il Mosaico – Casamicciola – Giovanni De Vivo

Piazzetta Milù – Castellamare di Stabia (NA)
Luigi Salomone 1 cappello

The Corner – Roma – Marco Martini  1 cappello

Magnolia – Roma – Franco Madama

Bistrot 64 – Roma – Kotaro Noda

Per Me – Giulio Terrinoni – Roma – Giulio Terrinoni 1 cappello

Assaje – Roma – Claudio Mengoni 1 cappello

Aminta Resort – Genazzano – Marco Bottega 1 cappello

Il Pievano – Gaiole in Chianti (SI) – Vincenzo Guarino 1 cappello

Lux Lucis – Forte dei Marmi – Valentino Cassanelli 2 cappelli

Leggenda dei Frati – Firenze – Alessandro Rossi e Filippo Saporito

Trattoria Bartolini – Castiglione della Pescaia (Gr) – Marco Ortolani
1 cappello

Lume – Milano – Luigi Taglienti 3 cappelli

Felix Lo Basso Restaurant – Milano – Felice Lo Basso 1 cappello

La Tavola – Laveno Mombello (VA) – Riccardo Bassetti 1 cappello

Casual – Bergamo – Cristopher Carraro 1 cappelo

21.9 – Piobesi d’Alba (CN) – Flavio Costa 1 cappello

Nostrano – Pesaro – Stefano Ciotti  1 cappello

Da Francesco – Cherasco (CN) – Francesco Oberto

Zappatori – Pinerolo (TO) – Christian Milone 2 cappelli

La Madernassa – Guarene (CN)
Michelangelo Mammoliti 2 cappelli

Ottengono la stella ma cambiano ristorante

*

Vistamare dell’Hotel Il Fogliano Marina di Latina
Chef Rocco De Santis 1 cappello

La Veranda dell’ Hotel Color Bardolino (Vr)
Chef  Enzo Minivaggi

Perdono 2 stelle

**

Enrico Bartolini al Devero – Cavenago di Brianza MB
Ristorante Oliver Glowig – Roma

Perdono la stella

*

La Casa degli Spiriti – Costermano (VR) – Chiusura per ristruutuazione e cambio chef

Castello di Trussio – Dolegna del Collio (GO)

Maso Franch – Giovo (TN) – Chiusura

Aquila Nigra – Mantova

Unico – Milano (cambio chef)

La locanda di Piero – Montecchio Precalcino (VI)

Al Tramezzo – Parma

Il Cecchini – Pasiano di Pordenone (PN)
(cambio cucina, da pesce a carne)

Antica Osteria al Teatro – Piacenza – Chiusura

Il Sole di Ranco – Ranco (VA)
(chef impegnato sui Navigli a Milano)

Il Flauto di pan – Ravello (SA) (cambio chef)

All’Oro – Roma

Giuda Ballerino – Roma

Orso Grigio – Ronzone (TN)

VO – Torino – Chiusura

Il Povero Diavolo – Torriana (RN)
Chiusura in attesa del nuovo chef

L’Accanto – Vico Equense (NA) (cambio chef)

Novità 2017

La Guida Michelin Italia in rete

guida.michelin.it

Con il lancio della Guida Michelin Italia 2017, la selezione dei ristoranti si troverà tra le pagine della “Rossa”, sulla App e in rete.

Dal 15 novembre 2017, collegandosi a guida.michelin.it, la Guida Michelin Italia si trasforma in un motore di ricerca che permette di scegliere un ristorante secondo gusti, occasioni, budget.

A ogni ristorante corrisponde una descrizione dettagliata, con contenuti esclusivi sui ristoranti stellati e gli chef.

Il nuovo look

La 62a edizione della Guida Michelin cambia look, ma non… sguardo.

È lo sguardo sull’Italia che rimane lo stesso. Al servizio del lettore, la Guida è una “fotografia” di una variegata situazione culinaria, una selezione della migliore cucina e accoglienza offerte dal Bel Paese. La qualità della cucina resta il criterio principale di classificazione. Il cambiamento riguarda la grafica e i contenuti, per renderla più facile e piacevole da consultare per il lettore.

Sguardo sulla cucina italiana, dunque, ma sempre rivolto al lettore.

Questo è l’impegno che guida gli ispettori, veri clienti, che come tutti i clienti pagano il conto e sono persone “qualsiasi”.

Questo è il significato dell’”anonimato”, una scelta che permette agli chef e al personale di sala di lavorare in condizioni normali, e agli ispettori di formulare un giudizio il più obiettivo possibile. Gli ispettori lavorano in base a criteri rigorosi, comuni a tutti i 28 paesi in cui è presente la Guida e le valutazioni sono il risultato di riunioni collegiali.

Il nuovo look

Nella Guida Michelin 2017, per ogni località sono elencati prima i ristoranti, poi gli alberghi, gli agriturismi e i b&b.

Tra i ristoranti, i primi che compaiono sono gli stellati.

Ai simboli noti (stelle, Bib Gourmand) se ne aggiunge un altro, il piatto:

Il piatto indica i ristoranti che propongono un buon pasto con prodotti di qualità.

Dopo i simboli, che sintetizzano al primo colpo d’occhio la qualità, due parole chiave in giallo descrivono il tipo di cucina (mediterranea, creativa, ….) e l’ambiente (rustico, accogliente, di design. ….).

Esordisce la rubrica “Ci Piace”: sono i suggerimenti degli ispettori che segnalano le tappe imperdibili – un relais romantico, una dimora storica dalla suggestiva “camera con vista“, un ottimo ristorantino. Un breve testo da leggere come se fosse il consiglio di un amico.

Rimangono invariati

I simboli delle posate incrociate (da una a cinque), che indicano il grado di confort del locale.

I simboli in rosso indicano i ristoranti e gli alberghi con più fascino e charme.

Guida MICHELIN Italia 2017

343 ristoranti stellati

Dodici regioni italiane illuminate da un nuovo firmamento

Due regioni, tre ristoranti: Enrico Bartolini fa incetta di stelle

Con 33 novità tra i ristoranti di qualità, l’Italia si conferma la seconda selezione più ricca al mondo.

Sono 5 i nuovi ristoranti **, 28 le new entry * e 9 le stelle confermate con cambio chef. 20 i nuovi Bib Gourmand.

***

Nella 62a edizione della Guida MICHELIN Italia confermano di avere una cucina che “vale il viaggio”, e quindi le *** Michelin, gli 8 ristoranti dell’edizione 2016:

Piazza Duomo ad Alba, Da Vittorio a Brusaporto, Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio, Reale a Castel di Sangro, Enoteca Pinchiorri a Firenze, Osteria Francescana a Modena, La Pergola a Roma e Le Calandre a Rubano.

**

Sono 41 i ristoranti che “meritano una deviazione”, e quindi le ** Michelin. Tra questi, 5 novità di cui una conferma: Danì Maison, Terra, Locanda Margon, Seta, Enrico Bartolini.

“La Guida 2017 è un viaggio in Italia che davvero suggerisce… molte deviazioni. Danì Maison di Nino di Costanzo, a Ischia, è un viaggio nella tradizione partenopea scandito dai suoi classici, che passa per un giardino dai colori arcobaleno. È la novità più significativa al centro-sud.

Al nord, abbiamo due belle novità: la cucina aromatica di Schneider al ristorante Terra, in Val Sarentino, e la sicura mano di Alfio Ghezzi alla Locanda Margon, a Trento, maturata negli anni e ben sostenuta da una maison di vini di alta qualità.

Due novità a Milano, città dalla clientela esigente, cosmopolita e appassionata di arte, che ben si addice ai due ristoranti Seta, al Mandarin Oriental Hotel, ed Enrico Bartolini al Mudec, Museo delle Culture in zona Navigli.

È indubbio che il 2017 sia l’anno di Enrico Bartolini, che realizza il “triplete” da quattro stelle, fregiandosi di una nuova stella con la rinascita di uno storico locale a Bergamo Alta, ora Casual Ristorante, di un’altra nuova stella in Località Badiola a Castiglione della Pescaia con La Trattoria Enrico Bartolini, e vede al Mudec l’assegnazione delle due stelle.”

Sergio Lovrinovich, Caporedattore della Guida MICHELIN Italia.

Sono 294 i ristoranti *, di cui 28 novità.

Le nuove ** e * stelle

Testi dalla Guida Michelin Italia 2017

PIEMONTE

* Da Francesco Cherasco

Nel cuore della bellissima Cherasco, il ristorante si trova al primo piano di un palazzo seicentesco; occupa due sale, in quella più grande gli affreschi di Operti del secolo successivo vi lasceranno ammirati. In cucina non mancano i classici piemontesi, ma il giovane cuoco non si risparmia nello stupire con qualche piatto anche di mare.

* La Madernassa Guarene

Qui c’è un giovane chef ai fornelli, ma la sua cucina è già diventata una tappa irrinunciabile nel circuito dei grandi ristoranti della regione. I suoi piatti esprimono rigore, tecnica e precisione, ma l’anima viene dalla tradizione e dai prodotti piemontesi, a cui si aggiungono proposte di mare e una passione per le erbe aromatiche coltivate nell’orto del ristorante. D’estate ci si trasferisce in terrazza con vista sulle Langhe.

* Zappatori Pinerolo

Le luci soffuse della bella sala sono un invito ad abbandonarsi all’intrigante cucina dello chef-patron.

Il menu si caratterizza infatti per la sua doppia lettura: se da un lato cita i classici piemontesi, dall’altro si diverte con piatti più moderni.

* 21.9 Piòbesi d’Alba

All’interno di una tenuta vinicola già cantina nel ‘400, le proposte in carta fanno incontrare il mare ligure con il territorio piemontese, puntando su qualità dei prodotti e raffinate presentazioni. Con la bella stagione, terrazza panoramica sulle colline; per dormire, romantiche camere custodi di memorie di viaggio.

LOMBARDIA

* Casual Ristorante Bergamo

Porta la firma di Enrico Bartolini la rinascita di questo storico locale di Città Alta. Nuovo nome e nuovo corso nel segno di un giro d’Italia attraverso i suoi migliori sapori che lo chef ridisegna in piatti moderni e gustosi, mentre la sala si prodiga in maniera professionale, ma al tempo stesso “friendly”.

* La Tavola Laveno Mombello

Sala classica all’interno, ma l’imperdibile appuntamento è sulla terrazza, costruita proprio sull’acqua, con la vista che abbraccia il lago. Cucina raffinata ed estrosa, l’artefice è un giovane cuoco a suo agio con il pesce sia di mare sia di lago, nonché con la carne.

** Seta Milano

Se la caratteristica strutturale del ristorante si esplicita nelle ampie vetrate che creano un continuum tra interno ed esterno, “vola” ancora più in alto, leggera come la seta, la cucina di Antonio Guida, che può permettersi d’interagire con terra e mare, sapori del nord e profumi del sud. Per la par condicio, l’esotismo fa capolino nei dolci.

* Felix Lo Basso Milano

Lo chef pugliese Felice Lo Basso non smette di dar prova del suo talento. Qui lo ritroviamo nella nuova location con vista mozzafiato sulle guglie del Duomo, ma con la sua riconosciuta propensione per piatti creativi, leggeri, colorati: una cucina che pone l’accento sulle ottime materie prime nazionali e che “gioca” allegramente con le consistenze.

** Enrico Bartolini al Mudec Milano

Sono tanti i concetti che si potrebbero utilizzare per definire la cucina di Enrico Bartolini, una delle migliori in città. A noi piace sottolinearne l’equilibrio, l’innovazione, nonché la ricerca, ma anche l’aspetto “contemporary classic”, giusto per mutuare un’espressione cara allo chef. Dal 2016 in “mostra” all’interno del Museo delle Culture.

* Lume Milano

Inserito in un contesto di archeologia industriale, Lume evoca già nel nome il ruolo primario che riveste la luce nel locale grazie alle ampie vetrate. La cucina, invece, ruota attorno alla grande personalità dello chef, Luigi Taglienti, che propone piatti di ricerca tra il moderno ed il creativo, citando a volte la Lombardia, altre la Liguria, sua terra d’origine.

VENETO

* La Veranda Bardolino

Non sarà facile scegliere fra le varie specialità della carta: carne e pesce, sia di lago sia di mare, sono lì a dimostrare la bravura del giovane, ma già esperto, chef.

TRENTINO-ALTO ADIGE

** Terra Val Sarentino

Una raffinata casa al termine d’un tratto di strada tra i boschi per una cucina di grande spessore, grazie alla capacità di un talentuoso chef, che attraverso i suoi piatti fa scoprire i deliziosi sapori della regione. Ricerca, tecnica e personalità suggellate da grande armonia.

** Locanda Margon Trento/Ravina

In zona collinare con vista mozzafiato sulla città di Trento, troverete la Locanda Margon, dove la cucina precisa e attenta di Alfio Ghezzi vi coccolerà nel suo Salotto Gourmet tra tradizione gastronomica e modernità e dove il territorio farà da filo conduttore. Per momenti meno impegnativi la Veranda vi soddisferà con una cucina più semplice.

TOSCANA

* La Leggenda dei Frati Firenze

S’inizia bene e si continua meglio… Dopo una salita vertiginosa per chi lo raggiunge a piedi, varcata la soglia del bellissimo complesso museale di Villa Bardini (non lontano da Palazzo Vecchio), vi attende un’atmosfera elegante ed accogliente, mentre la cucina riesce a stupirvi con sapori creativi e moderni, sicuramente convincenti. Una vera e propria esperienza multisensoriale!

* La Trattoria Enrico Bartolini Castiglione della Pescaia/Badiola

Nelle affascinanti sale di rustica eleganza una nuova ventata di freschezza grazie allo chef Bartolini: non dimentichi della tradizione e del territorio, i piatti hanno una connotazione moderna unita a cotture tradizionali con spiedi e braci.

* Lux Lucis Forte dei Marmi

Circondato da ampie vetrate, la luce diventa qui complemento d’arredo: ambiente di moderna eleganza e design minimal per una cucina creativa frutto di un approfondito lavoro di ricerca sia nelle tecniche di preparazione sia nella selezione dei migliori ingredienti.

* Il Pievano Gaiole in Chianti

Nello straordinario contesto di un monastero millenario, la carta è un originale connubio d’ispirazione toscana e campana; oltre alla carne c’è un’ottima proposta di pesce, ma soprattutto un’eleganza nei piatti difficilmente dimenticabile. Nella bella stagione si cena nella romantica corte.

MARCHE

* Nostrano Pesaro

La città, e non solo, gli ha decretato il successo: un’ottima cucina senza incertezza alcuna, piatti dalla spiccata personalità e nitidezza di sapori. A pochi metri dalla celebre scultura a sfera di A. Pomodoro, un locale frizzante come il suo giovane staff.

LAZIO

* Aminta Resort Genazzano

Tra colline disseminate di ulivi e prodotti agricoli che ritroverete in tavola, il casolare ottocentesco è la casa di uno dei più interessanti cuochi della campagna romana. Spunti di cucina laziale, ma spazio a divagazioni di ogni genere, sempre all’insegna di una cucina gustosa; gli amanti dello Champagne troveranno qui una straordinaria proposta.

* Il Vistamare Latina/Lido di Latina

La spiaggia ed il mare sono letteralmente a portata di mano, perché la sala, grazie alle pareti di vetro, pare un acquario panoramico, mentre l’esperta mano dello chef vi delizierà con piatti ricchi di fantasia, creatività e, soprattutto, gusto.

* Assaje Roma

Con la nuova proprietà, l’albergo rinnova completamente il ristorante che diviene Assaje, “abbondanza” in napoletano. Generoso è infatti il richiamo alla cucina mediterranea in un menu composto da piatti moderni, ma “rassicuranti”: carne e pesce vengono proposti in ricette classiche o più estrose, servite con grande professionalità e cordialità.

* Per Me Giulio Terrinoni Roma

In un vicolo traverso di via Giulia, a fine 2015, lo chef Terrinoni ha aperto questo locale, intimo e minimal, che propone una cucina creativa, sempre attenta ai sapori e agli equilibri, celebre per le preparazioni a base di pesce seppur altrettanto abile con la carne. Nella nuova formula, a pranzo, la carta è accompagnata anche dai “tappi”, mini assaggi a prezzi ragionevoli. Vantandovi, potrete così affermare: “Per Me, cucina Giulio”…

* Bistrot 64  Roma

Nello stile è ancora un bistrot con la sua piacevole informalità, il servizio però è cortese e pieno di attenzioni, mentre la cucina una sorpresa di creatività, nonché fantasia.

* Magnolia Roma

Dopo una galleria, le cui pareti rivestite di marmo nero sono percorse da un velo d’acqua e da luci avvolgenti, un superbo chiostro vi dà il benvenuto e diventa la location ideale per mangiare all’aperto, clima permettendo. La cucina del nuovo chef ha uno stile moderno e creativo: i piatti vanno ben oltre la convenzione e si presentano come quadri, vere opere d’arte disponibili in due formati.

* The Corner Roma

È l’angolo in cui lo chef Martini, in collaborazione con il suo staff, elabora una cucina moderna e fantasiosa; l’ambiente è un giardino d’inverno con contaminazioni di stili, ma c’è anche una terrazza lounge per aperitivi e qualche assaggio, “tutelata” da un Superman di marmo a grandezza naturale.

Su prenotazione anticipata, carta gourmet anche a pranzo.

CAMPANIA

* Piazzetta Milù Castellammare di Stabia

Parallelo al lungomare, sarà un’intera famiglia a coccolarvi – insieme ad un giovane cuoco dalla solida esperienza – in un ambiente elegantemente moderno. Il menu contempla piatti altrettanto contemporanei, sebbene ispirati alla tradizione locale, ma anche ottime carni alla griglia.

** Danì Maison Ischia

“Chi l’ha visto?” era una domanda che correva di bocca in bocca per oltre un anno, ma ora, rieccolo, e in piena forma! A maggio 2016, Nino Di Costanzo ha aperto un locale tutto suo nella casa, che fu prima dei nonni e poi dei genitori. Un piccolo, romantico salotto avvolto da un bel giardino mediterraneo, in cui gustare le ricette che lo hanno reso famoso in virtù di una cucina tecnica, ma anche creativa, mentre il cuore batte per i sapori del Mediterraneo. Il mare non si vede, ma la bellezza estetica dei piatti vi renderà comunque felici.

* Il Mosaico Casamicciola Terme

Il Mosaico torna a far parlare di sé: con la stagione 2016, infatti, riapre ed inizia con una nuova linea gastronomica affidata ad un cuoco, già premiato in altre location grazie ad una cucina creativa dal grande impatto visivo. Carne e pesce si alternano mentre in sottofondo si cita spessissimo la Campania.

* Veritas Napoli

Ecco un locale accogliente di cui si parla tanto in città, stiloso seppur leggero e minimal, con un ottimo servizio in sala. Ma soprattutto con uno chef che conosce i sapori della napoletanità, che rielabora riuscendo ad essere semplice e insieme convincente, consegnandoci la tradizione su un piatto di fantasia.

PUGLIA

* Quintessenza Trani

Posizione centrale, sebbene non sul porto, per questo locale che segue due linee contrapposte: design minimalista negli ambienti, ma fantasia da vendere per quanto riguarda la cucina, che propone ottime materie prime e un olio extra vergine di produzione propria.

CALABRIA

* Pietramare Isola di Capo Rizzuto

All’interno del Praia Art-Resort, in una raffinata atmosfera di muretti a secco e vegetazione mediterranea, la cucina è un gustoso connubio tra le eccellenze gastronomiche calabresi e l’inventiva del cuoco campano. Preparate il palato a piatti mediterranei di grande livello!

SICILIA

* Accursio Modica

Cucina originale, creativa e policroma in un ristorante che suggerisce l’intimità della casa privata nelle sue salette interne, mentre l’ampio dehors affacciato su corso Umberto si apre alla vivacità della città.

SARDEGNA

* Dal Corsaro Cagliari

Per anni il miglior ristorante di Cagliari, questo sobrio angolo di eleganza, grazie alla passione ed al continuo impegno della famiglia che lo conduce è diventato uno dei migliori ristoranti dell’intera Sardegna. Tra archi, quadri e specchi, le coreografie moderne dei piatti, che rivivono i sapori sardi con fantasia, vi piaceranno anche e soprattutto per il loro buon gusto ed equilibrio. Ambiente più semplice e cucina rustica nella versione bistrot.

Numeri: novità e curiosità

Sono circa 300 le novità contenute nella 62a edizione della Guida MICHELIN Italia, che propone ai suoi lettori circa 5.300 esercizi distribuiti su più di 1.700 comuni.

Tra gli oltre 2600 ristoranti:

958 sono i ristoranti che propongono un pasto completo a meno di 25 €

Sono 260 i Bib Gourmand, 20 le novità.

Il simbolo indica gli esercizi che propongono una cucina di qualità, a carattere tipicamente regionale, con un menu completo a meno di 32 € (35 € nelle città capoluogo e nelle località turistiche importanti).

All’Emilia Romagna il primato, con 33 ristoranti “Bib Gourmand”.

Stelle e turismo

Lo studio “Taste Tourism”, condotto da JFC nel 2016 sui ristoranti stellati italiani, ha stimato in 282 milioni di euro il fatturato indotto generato dai clienti dei ristoranti che soggiornano sul territorio, spesa che non comprende il conto pagato al ristorante stellato.

“Da dove provengono i clienti dei ristoranti stellati Michelin? Per quanto riguarda l’Italia, la maggior parte della clientela è residente in Lombardia, poi in Piemonte ed a seguire in Emilia Romagna; queste tre regioni generano il 28,5% del totale della clientela italiana dei ristoranti stellati nazionali.

Sono invece americani i principali “fan” stranieri della cucina stellata italiana (rappresentano il 21% sul totale della clientela straniera), seguiti da quelli inglesi (14,2%), da quelli francesi (9,2%) e giapponesi (8,2%). Ancora: i clienti cinesi (6,9%), quelli belgi (6,6%), gli svizzeri (5,8%), i clienti provenienti dai Paesi Scandinavi (5,2%) e dalla Germania (4,5%).”

Il panorama stellato della Guida Michelin 2017 si configura così:

* totale ristoranti 294

** totale ristoranti 41

*** totale ristoranti 8

Per un totale di 343 ristoranti stellati.

Anche in questa edizione spiccano molti giovani talenti, ai quali viene assegnata per la prima volta l’ambita stella. Tra le 33 novità, infatti, 10 chef hanno un’età inferiore ai 35 anni. Mentre tra i 9 ristoranti che confermano la stella con cambio chef 5 hanno meno di 30 anni.

Il Piemonte riconquista la seconda posizione con tre new entry (1*** 7**31*), il Lazio è la regione più dinamica, con 7 novità.

“Con tre stelle su quattro localizzate nella zona delle Langhe e del Roero e una quarta a Pinerolo, il Basso Piemonte e le sue regioni vinicole, decretate dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità, quest’anno sono una delle regioni più dinamiche d’Italia, ad ogni livello, dai ristoranti gourmet alla ricchezza e qualità dei prodotti gastronomici d’eccellenza.”

Sergio Lovrinovich, Caporedattore della Guida MICHELIN Italia.

La Lombardia conferma il suo primato per numero di stellati: 58 ristoranti (2***6** 50*) e 6 novità. La Campania, con 39 ristoranti (6** 33*), si posiziona sul terzo gradino del podio, pur con lo stesso numero di ristoranti stellati del Piemonte, ma senza ristoranti o; seguono il Veneto (1***3**31*) e la Toscana (1***4**29*).

Nella classifica per provincia, Napoli rafforza la sua posizione con 23 ristoranti stellati (6**17*), Roma passa al secondo posto, con 12 ristoranti stellati (1*** 1** 20*), e distanzia Bolzano (5**13*), raggiunta in terza posizione da Milano, sempre con 18 ristoranti (5**13*).

“Con 5 nuove stelle e 2 stelle confermate con un cambio di chef, a Roma il 2016 è stato un anno all’insegna del dinamismo e delle novità, con il numero più alto di stelle assegnate a una singola località. Sempre solida la ristorazione in alberghi di lusso (Assaje e Magnolia), ma anche aree meno centrali si fanno piacevolmente centro di aggregazione culinaria con il Bistrot 64 e il The Corner. Si conferma la bravura di Terrinoni al suo esordio da chef imprenditore, con la sua solida cucina di pesce.”

Sergio Lovrinovich, Caporedattore della Guida MICHELIN Italia.

“A Milano, la forza di Expo ha spinto chef e investitori a rendere sempre più allettante la proposta ristorativa meneghina. La cucina minimalista di Bartolini al Mudec riflette il carattere preciso e perfezionista di Enrico; al Seta, Antonio Guida centra il traguardo già raggiunto, certificando la sua bravura senza confini territoriali. Quasi in contrapposizione, due ottime cucine si trovano da Felix Lo Basso, finalmente con vista sulle guglie, e nell’ottimo “ristorante di quartiere”, il Lume di Luigi Taglienti: due cucine sicure, con notevoli inserti interregionali, rispettivamente pugliesi e liguri.”

Sergio Lovrinovich, Caporedattore della Guida MICHELIN Italia.

Le regioni con più ristoranti Bib Gourmand sono:

Emilia Romagna 33 Bib (4 novità), Piemonte 29 Bib (4 novità), Lombardia 29 Bib (2 novità), Veneto 25 Bib, Toscana 21 Bib (1 novità).

I numeri della Guida MICHELIN Italia 2016

Esercizi più ameni 382

Carta dei vini interessante 730

LA TAVOLA|

Ristoranti che propongono

un pasto completo

a meno di 25 €

958

“Bib Gourmand”

Cucina di qualità con un

menu completo a meno di

32 € 35 € nelle città capoluogo

260

STELLE MICHELIN

*

294

**

41

***

8

La Guida MICHELIN

I rigorosi criteri di selezione, applicati in modo omogeneo in 28 paesi, rendono la Guida Michelin un riferimento nel campo della ristorazione. Gli ispettori Michelin operano in modo anonimo seguendo una consolidata metodologia in tutto il mondo e pagano il conto al ristorante, valutando esclusivamente la qualità della cucina in base a cinque criteri definiti da Michelin: qualità dei prodotti, gusto e abilità nella preparazione dei piatti e nella combinazione dei sapori, cucina rivelatrice della personalità dello chef, rapporto qualità/prezzo e continuità nel tempo e nel menu.

Questi criteri sono rispettati dagli ispettori Michelin in Italia, come in Giappone o in Cina e negli Stati Uniti. Ne consegue che la qualità di un ristorante tre stelle è la stessa a Firenze e a New York, così come dev’essere equiparabile la qualità di un ristorante una stella a Napoli e a Londra.

MICHELIN Italia 2017

Premi speciali

Nell’ambito della 62a edizione della Guida Michelin Italia, sono stati assegnati i premi

Giovane Chef Michelin Italia 2017 e Qualità nel tempo Michelin Italia 2017.
Il premio Giovane Chef Michelin Italia 2017 offerto da Alfa Romeo è stato assegnato a Federico Gallo, Locanda del Pilonem, Alba.
Classe 1987, 29 anni all’insegna dell’ottima cucina, il giovane chef, dopo esperienze In Messico e negli Stati Uniti, cresce con Cannavacciuolo a Villa Crespi, successivamente diventa secondo dello chef giapponese alla Locanda del Pilone.
Nel 2015, in piena stagione del tartufo, con il ristorante a pieno regime, lo chef decide di tornare in Giappone e il suo secondo deve mantenere alti gli standard senza una guida e in un momento di altissimo lavoro. Il giovanissimo Federico dimostra una marcia in più nel prendere la guida del team e condurlo fino alla chiusura dell’anno.
Già deciso che avrebbe assunto la posizione, nel periodo invernale è inviato al Geranium di Copenhagen, su cui nel frattempo brillanommm nella guida Main Cities of Europe.
Una volta rientrato, Federico imposta un nuovo menù, che dimostra mano ferma e precisa, rispetto della tradizione, tecniche contemporanee, sapori puliti e senso del management in una brigata tutta di giovani.
Il premio Qualità nel tempo Michelin Italia 2017, offerto da Eberhard, è stato assegnato al Ristorante San Domenicomm, Imola.
La coppia dei fratelli Marcattilii, Valentino in cucina e Natale all’accoglienza, è una pietra miliare della ristorazione italiana. Dopo la fondazione del ristorante nel 1970 da parte di Gianluigi Morini accompagnato dallo chef Nino Bergese, Valentino prende la guida di
questa cucina nel 1977 e da qui inizia una storia di qualità, classe e ospitalità, in cui è maestro il fratello Natale. Entrambi sono presenti nel ristorante dal primo giorno di apertura.
Nel 2015, Valentino e Natale festeggiano i 45 anni di attività e continuano con passione a mantenere alta la qualità di questo storico ristorante, da sempre riferimento per l’alta ristorazione.
La presenza del Ristorante San Domenico nella Guida Michelin è una bella storia: aperto nel 1970, il locale fa il suo ingresso tra i ristoranti selezionati nel 1973, ottiene una stella nel 1975, due stelle nel 1977, con l’arrivo dell’attuale chef Valentino al comando. Perdono una stella dal 1989 al 1999, ma la riconquistano nel 2000. Sono una vera istituzione nel panorama italiano della ristorazione. Il “segreto”
di questa avventura lunga e sempre appassionante è un’ospitalità schietta, seria, di stampo classico. “Al San Domenico si sta sempre bene”, dicono gli ispettori, pensando sia alla cucina sia alla piacevolezza dell’insieme.
Alla cerimonia di premiazione, la lettura dei nominativi dei vincitori è stata affidata ad una giovane star della gastronomia mondiale: David Muñoz, tre stelle Michelin, chef del Ristorante Diverxo di Madrid.
Una escalation rapida lo ha proiettato nell’olimpo della gastronomia mondiale: la prima stella Michelin nel 2009 a 29 anni, la seconda nel 2011 a 31 anni, la terza nel 2013 a soli 33 anni.
Tre stelle e un mondo onirico, surreale e di fortissimo impatto emotivo, in cui lo chef percorre “nuove vie inesplorate per comprendere l’esperienza gastronomica.” Le sue sono vere opere d’arte contemporanea, in cui la creatività oltrepassa i confini della ragione.
“Pazzia su tela”, si legge sul suo sito internet. E così si chiamano i suoi famosi piatti, lienzos, che significa “tele“.
Per gli ispettori della Guida Michelin il suo ristorante è “un’Isola che non c’è dove si elabora una gastronomia caratterizzata da sorpresa e trasgressione… una divertente cucina girovaga che non vi lascerà indifferenti… che intensifica le sensazioni e raggiunge il culmine nei suoi famosi piatti-tele.”