Archive for the ‘VINI’ Category

viAEmiliaBest

Saturday, May 12th, 2018

 Award

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viAEmiliaBest Pizza 2018

Friday, May 11th, 2018

Award

Piccola Piedigrotta

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viAEmilaBest Wine 2018

Thursday, May 10th, 2018

La Liste Italia 2017

Sunday, December 4th, 2016

1
Osteria Francescana
Modena, Italy
99.25

2
Da Vittorio
Brusaporto, Italy
99.00

3
Le Calandre
Sarmeola di Rubano, Italy
98.25

4
La Pergola
Roma, Italy
97.75

5
Piazza Duomo
Alba, Italy
96.50

6
Dal Pescatore
Canneto Sull’oglio, Italy
96.25
Reale
Castel di Sangro, Italy
94.25

7
St. Hubertus **
San Cassiano, Italy
93.75

8
Enoteca Pinchiorri
Firenze, Italy
93.00

9
Vissani **
Baschi, Italy
92.75
La Madia **
Licata, Italy
92.75

10
Villa Crespi **
Orta San Giulio, Italy
92.50
Uliassi **
Senigallia, Italy
92.50
Duomo **
Ragusa, Italy
92.50
Gourmetstube Einhorn **
Freienfeld bei Sterzing, Italy
92.50

11
Il Luogo di Aimo e Nadia **
Milano, Italy
92.25

12
Don Alfonso 1890 **
Sant’Agata sui Due Golfi, Massa Lubrense, Italy
91.75

13
Combal zero **
Rivoli, Italy
91.50

14
San Domenico **
Imola, Italy
91.00
Quattro Passi **
Massa Lubrense, NA, Italy
91.00

15
La Peca**
Lonigo, Italy
90.75

16
Madonnina del Pescatore **
Marzocca di Senigallia, Italy
90.50

17
Taverna Estia **
Brusciano, Italy
90.25
Agli Amici **
Udine, Italy
90.25
Devero Ristorante **
Cavenago di Brianza, Italy
90.25
Antica Corona Reale **
Cervere, Italy
90.25

18
Piccolo Lago de Fondotoce **
Verbania, Italy
90.00

19
Miramonti l’Altro **
Concesio, Italy
89.75
La Trota **
Rivodutri, Italy
89.75

20
Il Pagliaccio **
Roma, Italy
89.50

21
Torre del Saracino **
Marina d’Aequa,Vico Equense, Italy
89.25
L’Olivo **
Anacapri, Italy
89.25
Principe Cerami **
Taormina, Italy
89.25
Arnolfo **
Colle di Val d’Elsa, Italy
89.25
Il Pellicano **
Porto Ercole, Italy
89.25

22
Caino **
Montemerano, Italy
89.00

23
Ristorante Piccolo Lago **
Verbania, Italy
88.75
La Terrazza del Eden **
Roma, Italy
88.75

24
Osteria Cera **
Lughetto, Italy
Locando Don Serafino **
Ragusa, Italy
88.50

25
Bracali **
Massa Marittima, Italy
88.00

26
Cracco **
Milano, Italy
87.7
44 **
Il Palagio *
Firenze, Italy
87.75

27
Trenkerstube **
Tirolo, Italy
87.50

28
Antica Osteria da Cera
Lughetto, Italy
87.25
Al Sorriso *
Soriso, Italy
87.25

31
Villa Feltrinelli **
Gargnano, Italy
87.00

32
Casa Perbellini **
Verona, Italy
86.75

33
Del Cambio *
Torino, Italy
86.50
Il Povero Diavolo *
Poggio Torriana, Italy
86.50

34
Sadler **
Milano, Italy
86.00

35
Quadri *
Venezia, Italy
85.75
Colline Ciociare *
Acuto, Italy
85.75

36
Lorenzo *
Forte dei Marmi, Italy
85.50

37
Viareggio, Italy
85.00

38
Jasmin **
Klausen/ Chiusa, Italy
83.75

39
Ristorante Lido 84 *
Gardone Riviera, Italy
83.50

***************************************************

1 (4) Osteria Francescana – Modena *** + 14

2 (9) Da Vittorio – Brusaporto (Bg)  *** -81

3 (26) Le Calandre – Rubano *** -4

4 (44) La Pergola – Roma *** -8

5 (79) Piazza Duomo – Alba *** -1

6 (87) Dal Pescatore – Canneto Sull’Oglio *** -26

2 italiani con ristorante in Italia sono la novità per 2017 della Top Ten de La Liste. Anticipazione data da Enzo Vizzari, attuale curatore delle guide Espresso e membro Grand Jury, sul pagine di Repubblica della domenica del Sì o del No. La parentela della nuova classifica dei Mille Migliori Ristoranti al Mondo con Gault Millau è confermata anche dai cugini del Bel Paese che ci rivelano la soffiata. Tutto verrà rivelato e confermato lunedì 5 dicembre a Parigi.

Felix Lo Basso * Restaurant

Wednesday, October 26th, 2016

All’ultimo piano della Galleria Vittorio Emanuele II, affacciato sul simbolo per eccellenza della città di Milano, il Duomo, che dalla terrazza si mostra svettando con la sua sorprendente maestosità, è situato il Felix Lo Basso Restaurant.

Incantati da una delle fotografie più magiche del capoluogo lombardo e avvolti in un’atmosfera creata per accogliere e stupire

con finiture curate in ogni dettaglio al fine di esaltare un’esperienza che coinvolga tutti i sensi.

Grazie alla collaborazione con Alessandro Rosso, Felix Lo Basso ha scelto questo luogo come casa per la sua cucina che ospita 60 posti a sedere (35 interni, 25 in terrazza).

At the top floor of the Vittorio Emanuele II Gallery, overlooking the symbol of the city of Milan “the Duomo” that from the terrace shows itself towering with its amazing majesty, you will find the “Felix Lo Basso Restaurant”.

Enchanted by one of the most magical images of Milan and wrapped in an atmosphere created to welcome and impress with finishes attention to details in order to enhance an experience that involves all the senses.

By partnering with Alessandro Rosso, Felix Lo Basso chose this place as a home for his cuisine (60 seats: 35 inside, 25 on the terrace).

Felice Lo Basso nasce a Molfetta nel 1973 e compie il suo apprendistato in grandi ristoranti gourmet in Italia e all’estero.

Nel 2011 viene insignito della prestigiosa stella Michelin.

Dotato di uno stile raffinato, sempre in gioco tra creatività e ricerca, fa della qualità e del rispetto delle materie prime il suo punto di partenza.

La sua cucina è nata al mare ed è cresciuta in montagna:

il trait d’union è la ricerca dei prodotti di qualità, la voglia di sperimentare forme e colori, di mixare i gusti.

Nel suo ristorante Felix Lo Basso offre una cucina di alto livello, sofisticata nell’elaborazione dei piatti ma con forti ancoraggi alla tradizione e alle materie prime italiane.

Intuizione, fantasia, innovazione e creatività sono i pilastri della proposta enogastronomica.

Felice Lo Basso was born in Molfetta in 1973 and fulfills his apprenticeship in great gourmet restaurants in Italy and abroad.

In 2011 he is awarded with the prestigious Michelin star.

Highly talented with a sophisticated style, always ranging between creativity and research, Felice Lo Basso makes quality and respect of raw materials his starting point.

His cuisine was born at the seaside and raised on the mountains: always keeping as connection the research of products of quality and the desire to experiment with shapes and colors, and to mix tastes.

In his restaurant Felix Lo Basso offers a high level cuisine, a sophisticated elaboration of the dishes but with strong anchors to tradition and to italian raw materials.

Intuition, imagination, innovation and creativity are the pillars of the gastronomic proposal.

Felix Lo Basso Restaurant

Galleria Vittorio Emanuele

Piazza Duomo 21, 5° piano, 20121 Milano

Tel. +39 02 49528914

info@felixlobassorestaurant.it

felixlobassorestaurant.it

Apertura/Open

12:30-14:30, 19:30-22:30

Closed Saturday lunch & Sunday

Chiuso Sabato a pranzo e la Domenica

Kaiserkron

Saturday, October 8th, 2016

Trota Salmonata Tonnata, Insalata di Verza, Formaggio Acido

Sashimi di Branzino, Finocchi, Pomplemo, Spinaci Baby al Sesamo

Crema di Zucca, Pesce Bandiera, Rapa Rossa, Polvere di Olive Taggiasche

Spaghetti Cav. Cocco all´Olio di Arance e Carote, Tagliatelle di Calamari

Ravioli di Baccala´alla Cacciatora, Cime di Rapa, Tartufo Nero

Cappesante Arrostite, Mousseline di Sedano Rapa, Aria di Fieno

Dessert

Mango, Yogurt, Frutto della Passione

Passion Margherita….Con le Mele

Dispensa Pane e Vini Franciacorta

Saturday, October 8th, 2016

Dispensa Pani e Vini: nel cuore della Franciacorta un locale dai mille volti, tutti all’insegna dell’eccellenza

Consultando le guide di settore emerge un risultato chiaro: Dispensa Pani e Vini è la miglior osteria della provincia di Brescia. Storicamente e saldamente presente sulle pubblicazioni di Slow Food (Guida Osterie d’Italia), Michelin, Gambero Rosso, L’Espresso e Identità Golose.

Il fil rouge del locale è senz’altro la ricerca del prodotto, di materie prime di qualità e dei migliori presidi Slow Food. Abbinati a una ricca selezione di etichette, con un particolare occhio di riguardo per la Franciacorta.

Dispensa Pani e Vini nasce 8 anni fa con l'obiettivo di rappresentare il punto di riferimento in Franciacorta per gli amanti del buon cibo e del buon vino. Oggi la gestione è affidata a Daniele Merola, socio sin dagli albori del progetto Dispensa e oggi chiamato a rivestire un ruolo centrale nella guida del locale. Con lui la scelta di lasciare il ruolo di protagonisti ai prodotti e di conseguenza ai produttori che operano ogni giorno per realizzarli. La figura dello chef, ma anche la stessa figura di Daniele, sono al servizio del prodotto, volutamente e sinceramente defilati.

Senza vizi di forma, senza presunzioni ed eccessi di formalismo, il focus rimane sull'accoglienza e sulla cucina, declinata nei vari momenti della giornata e nei differenti spazi della location.

Ristorante

Una sala sobria ed elegante, con 50 coperti interni e la possibilità, nella bella stagione, di usufruire di un giardino esterno affacciato sulle colline della Franciacorta. Il ristorante è il luogo in cui la cucina si esalta attraverso l’ingrediente, concedendosi talvolta elaborazioni creative e tecniche più complesse. Il menu rappresenta un giusto compromesso tra il rispetto dell'ingrediente e la creatività dello chef in cucina.

Osteria

Premiata da Slow Food come una delle migliori d’Italia, l’Osteria è a tutti gli effetti un bistrò. La proposta è basata sulla tradizione, interpretata naturalmente con tecniche e cotture moderne.

Indiscusso il ruolo della materia prima, sempre di qualità. I tavoli, con una mise en place semplice e curata, sono disposti tra le pareti dell’enoteca, circondati dalle eccellenze vinicole locali.

Wine Bar

Ogni settimana la mescita cambia, si evolve e guida i gusti dei clienti alla scoperta del mondo del vino. Difficile alzarsi dal wine bar di Dispensa Pani e Vini senza aver gustato anche il meglio della gastronomia in abbinamento a un calice di vino: salumi e formaggi sono sapientemente ricercati e selezionati in tutta Italia, compresi molti presidi Slow Food.

Enoteca

Le migliori etichette della Franciacorta sono sempre a disposizione dei clienti, italiani e internazionali, che trovano qui il meglio di una delle più ricche e celebri aree vinicole al mondo.

Valore aggiunto, da non sottovalutare, è la scelta di proporre vini con prezzo di cantina e senza particolari rincari. Non mancano naturalmente i grandi classici da altre regioni e dall’estero.

Dispensa Pani e Vini può inoltre vantare grande esperienza nel settore catering, banqueting ed eventi. Uno staff professionale e la capacità di gestire al meglio eventi con grandi numeri, hanno permesso negli anni a Dispensa di curare con successo la ristorazione di prestigiosi appuntamenti con case vinicole, aziende o semplici privati.

Allo stesso modo, sono molti i matrimoni in cui l’abbinamento tra i prodotti selezionati da Dispensa e i grandi vini della Franciacorta hanno contribuito a rendere speciale il momento del ricevimento.

 

Pizza Gambero Rosso Italia 2017, 3 spicchi a una donna

Thursday, September 22nd, 2016

Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso 2017

Pizzaioli e chef alla ricerca dell’impasto ideale.

Nove nuovi ingressi nei Tre Spicchi. Per la prima volta sul podio una donna.

Regione leader la Campania. Al secondo posto la Toscana.

Alberto Pagliani di Trento e Francesco Vitiello di Tuoro (CE) i pizzaioli emergenti.

Nuovi 3 spicchi 2017

Napoletana

Perbacco – La Morra (CN) new
‘O Scugnizzo – Arezzo new
Santarpia – Firenze new
Sud – Firenze new
I Masanielli – Caserta new

Italiana

Piccola Piedigrotta – Reggio Emilia new (+1)
Pro Loco Pinciano – Roma new
Framento – Cagliari new

Degustazione

Gusto Madre – Alba (CN) new
Percorsi di Gusto – L’Aquila new

Grande fermento nel mondo della pizza. Cuochi e pizzaioli sempre più a stretto contatto per arrivare alla pizza ideale. Si lavora gomito a gomito su impasti, consistenze e topping per regalare nuove frontiere del gusto senza mai perdere di vista la tradizione come registra Pizzerie d’Italia 2017 del Gambero Rosso. La guida, realizzata quest’anno in collaborazione con Consorzio Tutela Vino Bardolino Doc e Molino Magri, registra ben 9 nuovi ingressi fra i Tre Spicchi. Da sottolineare, in particolare che per la prima volta viene premiata una pizzaiola, Marzia Buzzanca di Percorsi di Gusto de l’Aquila che ha fatto della pizza un bellissimo simbolo di rinascita e quella di Pier Luigi Fais, un cuoco che, in attesa di cimentarsi con un nuovo ristorante, ha aperto a Cagliari Framento, una pizzeria che conquista al debutto il massimo punteggio.

Cresce complessivamente il numero delle pizzerie di qualità e dei giovani decisi ad investire seriamente nel mestiere (a loro è dedicato il corso Professione Pizzaiolo, organizzato dalla Città del gusto di Napoli, in cui vengono trattate tutte le tematiche del prodotto, vedi allegato) al punto che quest’anno sono due i ragazzi che si aggiudicano il premio speciale Pizzaiolo Emergente: Alberto Pagliani di Trento e Francesco Vitiello di Tuoro (CE).

Sempre più forte l’impegno per creare linee parallele per chi ha problemi di intolleranze, glutine in primis. Il premio riservato alla migliore pizzeria gluten free è stato assegnato alla pizzeria La Ventola di Rosignano Marittimo (LI).

Il premio per la migliore carta dei vini e delle birre va alla pizzeria Apogeo Giovannini di Pietrasanta (LU).

Il premio I Maestri dell’Impasto è stato assegnato a Massimiliano Prete della pizzeria Gusto Divino di Saluzzo (CN) e ad Antonio La Marca della pizzeria Era Ora di Palma Campania (NA).

Il Premio per le Migliori Pizze dell’Anno va a: La Sorgente di Guardiagrele (CH), Da Ezio di Alano in Piave (BL), Oliva – da Concettina ai Tre Santi di Napoli e Pizzarium di Roma.

Infine qualche curiosità a margine. La regione con il maggior numero di Tre Spicchi (12) è la Campania, dove è in forte espansione la provincia di Caserta, al secondo posto con 8 la Toscana; terzo posto per il Lazio con 6 Tre Spicchi, che è, invece, regione leader per la pizza in teglia con ben 3 Tre Rotelle.

Al termine della presentazione è seguita la degustazione di alcuni maestri pizzaioli premiati, realizzata in collaborazione con Chiaretto – Consorzio tutela vino Bardolino Doc e Molino Magri.

Partner presenti: Acqua Panna S. Pellegrino, Basilico Napoletano, Giolì, Dievole, Scugnizzo Napoletano e Ella -freschi di Bufala.

Pizzerie d’Italia Gambero Rosso 2017

Gambero Rosso®

in edicola e in libreria

pp 352

8,90 euro

Pace fatta, 100 anni de La Trattoria a Rocca San Casciano

Thursday, September 15th, 2016

Pace Fatta, centenario di attività della famiglia Garzanti, che da 86 anni è ancora nello stesso posto nella piazza centrale di Rocca San Casciano, in un locale costituito da ambienti un tempo con le pareti addobbate da animali, veri trofei di caccia, accuratamente imbalsamati. A La Pace si va sicuramente per mangiare la carne e la cacciagione ma non mancano preparazioni cosìdette vegetariane, sempre della tradizione, fra cui le confetture fatte in casa dai frutti più originali, come il cocomero bianco, che sono l’ideale in abbinamento ai formaggi. Funghi porcini e tartufi in stagione, il pesce come tradizione spunta il venerdì, il vino rosso Sangiovese servito nel fiasco tipico del vicino Chianti è quello della casa, prodotto con uve di un terreno di proprietà, idem il bianco da uve di Albana per il passito da gustare a fine pasto con crostate, ciambella e scroccadenti. Le paste tutte tirate al matterello di fronte ai clienti in un angolo della sala da pranzo, che una volta era il teatro della cittadina. E dalla vicina Toscana pure pappa al pomodoro, bruschette e ribollita sempre di venerdì. Vera specialità il caffè.

Elio Crociani Journalist

La Trattoria La Pace che si affaccia nella centrale piazza Garibaldi di Rocca San Casciano, festeggia quest’anno il secolo di vita. Infatti, fu fondata nel 1916 da Gino Garzanti, detto Gnacaréna, nonno paterno dell’attuale titolare che porta lo stesso nome, in un altro luogo poco distante, trasferendosi al centro della piazza nel 1930, dove fino ad allora si trovava il Circolo del Partito Popolare. Per pagarsi la trattoria nonno Gino (1886-1955) andò in Francia a costruire ponti per le ferrovie. Fu aiutato nella conduzione della trattoria dalla seconda moglie Evelina Chiari, poi dal figlio Dante (1926-2011), il cui nome è legato al locale, tanto che molti ancor oggi dicono “andiamo a mangiare da Dante”, sposato con Dirce Ravaglioli. Il fondatore Gino era il fratello di Alcide Garzanti, detto Fiasciaré, storico socialista del paese e primo sindaco del comune dopo la Liberazione. Attualmente il locale è gestito dal figlio di Dante, Gino, e da sua moglie Palma Agnoletti, che ha ereditato il ‘mattarello magico’ per tirar la sfoglia dalla suocera Dirce e da nonna Evelina, mattarello usato anche dalle zie Anna, Elsa e Olga e da altre maestre sfogline del paese.

Chiuso il lunedì sera e il martedì, La Pace (info: tel. 0543/951344) è forse la più antica trattoria della Romagna, di sicuro della Romagna Toscana.

Gino Garzanti, lei è nato e cresciuto nella trattoria di famiglia e ora si è diviso i compiti con la moglie Palma, signora della cucina, e lei responsabile di sala e della stagionatura dei salumi e formaggi, per che cosa si caratterizza il vostro locale?

“Rubando una battuta a Fellini, direi: ‘mio nonno fava i tortelli e le tagliatelle con un ragù segreto, mio babbo fava i tortelli e le tagliatelle con il ragù segreto dell’Evelina e io…’ faccio ancora le stesse specialità”.

Ma che cos’ha di speciale questo ragù segreto?

“La nonna ironicamente diceva: ‘E’ un cappero che fa la differenza’. Per dire che c’era dietro tanto lavoro, esperienza e tradizione. Quel ragù gli costò anche una multa”.

Il ragù multato?

“Era il 1937. Dalle finestre della trattoria si espandeva spesso in tutta la piazza e nelle vie del paese un profumo talmente intenso, che qualcuno, forse per invidia o perché stuzzicava troppo l’appetito, pensò di denunciare il fatto alle guardie di piazza”.

E la trattoria fu multata?

“I miei nonni furono citati in tribunale, che allora si trova di fronte alla trattoria, e dovettero pagare alcune lire ‘per aver diffuso olezzo in piazza’, come diceva la condanna, che conservo ancora”.

Perché il suo locale è famoso anche per salumi e formaggi?

“I formaggi provengono da quasi un secolo dalla stessa azienda agricola toscana di Roccalbegna (Grosseto), dove si trovano i discendenti di una famiglia di Marradi che conosceva mio nonno materno e che andava in Toscana con le pecore per la transumanza”.

I salumi?

“Li preparo io, con le dosi e la tradizione romagnola tramandata da mio padre Dante. Poi la stagionatura per 4 anni avviene in una cantina speciale”.

Cioè?

“Nella cantina che mi ha lasciato in eredità Eulalia Torricelli da Forlì”.

La protagonista della famosa canzone?

“Sì, proprio lei. Di famiglia tredoziese, nata nel 1922 in piazza a Rocca, Eulalia Montanari (questo il vero nome) è sempre venuta alla Pace a mangiare. Mi baciava e mi abbracciava sempre, perché, diceva, che eravamo parenti. Aveva degli occhi bellissimi. Si sposò con Giosuè Rossi, insegnante di agraria a Rocca, che la portò a Santarcangelo dove abitava”.

Le specialità dei secondi?

“Capretto, faraona, piccione e selvaggina di stagione”.

Nel suo locale hanno mangiato personaggi famosi?

“Tanti, fra cui Benito Mussolini, Donna Rachele che qui faceva i raduni, Adone Zoli, Sandro Pertini, che parlò dal balcone, Mino Martinazzoli, vari calciatori famosi, fra cui Haller del Bologna, personaggi dello spettacolo, come Pippo Baudo e José Carreras”.

Perché nella sala da pranzo d’inverno funziona ancora una vecchia stufa?

“Attorno a quella stufa storica venivano all’inizio i vecchi del paese a bere un bicchier di vino e mangiare alcuni scroccadenti, simbolo della nostra terra, la Romagna Toscana, Sangiovese e cantuccini”.

I suoi figli prenderanno il testimone?

“Fabio studia ingegneria alla statale di Milano e Giulia economia alla Bocconi. La trattoria per loro è casa e bottega”.

Ricetta

TORTELLI AL RAGU’ per 4 persone

Ingredienti:

Sfoglia: 3 etti di farina e 3 uova.

Ripieno: 2 etti di ortica, stridoli, erbette o erbe di campo; 3 etti di ricotta, 1 etto di parmigiano reggiano, mezzo etto di pecorino grattugiato, noce moscata un po’ di sale.

Ragù: mezzo chilo di carne di manzo macinata; una piccola cipolla, mezza costa di sedano, mezza carota, 1 etto di concentrato di pomodoro, mezzo bicchiere di vino rosso, olio extraverdine d’oliva, sale quanto basta.

Preparazione della sfoglia, del ripieno e del ragù:

Impastare farina e uova, fino a formare un impasto omogeneo. Infarinarlo e metterlo tra due piatti a riposare per mezz’ora. Mentre la pasta riposa, si prepara il ripieno. Lessare le erbe in acqua salata, strizzarle e tritarle. In un’ampia ciotola versare ricotta, parmigiano, pecorino, erbette battute, aromatizzare con la noce moscata, amalgamare e aggiungere il sale. Tirare la sfoglia abbastanza sottile e ripiegarla perché non si asciughi. Iniziare da un lembo della sfoglia a stendere mucchietti di ripieno, coprendoli con la sfoglia e pressandoli con le dita per far uscire l’aria. Con la rotella ricavare i tortelli. Versarli in acqua bollente salata. Come riaffiorano, son cotti. Scolarli e condirli col ragù così preparato: tritare le verdure e farle appassire in una casseruola con un filo d’olio.

Imbiondire la cipolla a fuoco lento e aggiungere la carne. Mescolare continuamente (per almeno 15 minuti), sfumare col vino e (una volta evaporato) aggiungere il pomodoro diluito col brodo. Salare, rimescolare e cuocere a fuoco lento e coperto, mescolando di tanto in tanto per almeno tre ore, finché non è denso. Ragù anche per tagliatelle e lasagne.

Quinto Cappelli

Tratto da Il Resto del Carlino Forlì lunedì 12 settembre 2016

Piazza Giuseppe Garibaldi, 16,
47017 Rocca San Casciano FC
Tel. +39 0543 951344

Michelin Italia 2017

Thursday, September 15th, 2016

Nuovi 2 stelle Michelin 2017

**

Ristorante Seta del Mandarin Oriental Milano
+1  Antonio Guida 4 cappelli

Enrico Bartolini al Mudec – Milano
n.e. Enrico Bartolini  3 cappelli

Locanda Margon – Ravina di Trento (TN)
+1 Alfio Ghezzi 2 cappelli

Danì Maison Restaurant – Ischia (NA)
n.e. Nino Di Costanzo 3 cappelli

Ristorante Terra – Val Sarentino (BZ)
+1 Heinrich Schneider 2 cappelli

Nuovi 1 stella Michelin 2017

*

Dal Corsaro – Cagliari – Stefano Deidda 1 cappello

Accursio – Modica – Accursio Capraro 1 cappello

Pietramare – Isola di Capo Rizzuto – Alfonso Crescenzo

Quintessenza – Trani – Stefano Di Gennaro 1 cappello

Veritas – Napoli – Gianluca D’Agostino

Il Mosaico – Casamicciola – Giovanni De Vivo

Piazzetta Milù – Castellamare di Stabia (NA)
Luigi Salomone 1 cappello

The Corner – Roma – Marco Martini  1 cappello

Magnolia – Roma – Franco Madama

Bistrot 64 – Roma – Kotaro Noda

Per Me – Giulio Terrinoni – Roma – Giulio Terrinoni 1 cappello

Assaje – Roma – Claudio Mengoni 1 cappello

Aminta Resort – Genazzano – Marco Bottega 1 cappello

Il Pievano – Gaiole in Chianti (SI) – Vincenzo Guarino 1 cappello

Lux Lucis – Forte dei Marmi – Valentino Cassanelli 2 cappelli

Leggenda dei Frati – Firenze – Alessandro Rossi e Filippo Saporito

Trattoria Bartolini – Castiglione della Pescaia (Gr) – Marco Ortolani
1 cappello

Lume – Milano – Luigi Taglienti 3 cappelli

Felix Lo Basso Restaurant – Milano – Felice Lo Basso 1 cappello

La Tavola – Laveno Mombello (VA) – Riccardo Bassetti 1 cappello

Casual – Bergamo – Cristopher Carraro 1 cappelo

21.9 – Piobesi d’Alba (CN) – Flavio Costa 1 cappello

Nostrano – Pesaro – Stefano Ciotti  1 cappello

Da Francesco – Cherasco (CN) – Francesco Oberto

Zappatori – Pinerolo (TO) – Christian Milone 2 cappelli

La Madernassa – Guarene (CN)
Michelangelo Mammoliti 2 cappelli

Ottengono la stella ma cambiano ristorante

*

Vistamare dell’Hotel Il Fogliano Marina di Latina
Chef Rocco De Santis 1 cappello

La Veranda dell’ Hotel Color Bardolino (Vr)
Chef  Enzo Minivaggi

Perdono 2 stelle

**

Enrico Bartolini al Devero – Cavenago di Brianza MB
Ristorante Oliver Glowig – Roma

Perdono la stella

*

La Casa degli Spiriti – Costermano (VR) – Chiusura per ristruutuazione e cambio chef

Castello di Trussio – Dolegna del Collio (GO)

Maso Franch – Giovo (TN) – Chiusura

Aquila Nigra – Mantova

Unico – Milano (cambio chef)

La locanda di Piero – Montecchio Precalcino (VI)

Al Tramezzo – Parma

Il Cecchini – Pasiano di Pordenone (PN)
(cambio cucina, da pesce a carne)

Antica Osteria al Teatro – Piacenza – Chiusura

Il Sole di Ranco – Ranco (VA)
(chef impegnato sui Navigli a Milano)

Il Flauto di pan – Ravello (SA) (cambio chef)

All’Oro – Roma

Giuda Ballerino – Roma

Orso Grigio – Ronzone (TN)

VO – Torino – Chiusura

Il Povero Diavolo – Torriana (RN)
Chiusura in attesa del nuovo chef

L’Accanto – Vico Equense (NA) (cambio chef)

Novità 2017

La Guida Michelin Italia in rete

guida.michelin.it

Con il lancio della Guida Michelin Italia 2017, la selezione dei ristoranti si troverà tra le pagine della “Rossa”, sulla App e in rete.

Dal 15 novembre 2017, collegandosi a guida.michelin.it, la Guida Michelin Italia si trasforma in un motore di ricerca che permette di scegliere un ristorante secondo gusti, occasioni, budget.

A ogni ristorante corrisponde una descrizione dettagliata, con contenuti esclusivi sui ristoranti stellati e gli chef.

Il nuovo look

La 62a edizione della Guida Michelin cambia look, ma non… sguardo.

È lo sguardo sull’Italia che rimane lo stesso. Al servizio del lettore, la Guida è una “fotografia” di una variegata situazione culinaria, una selezione della migliore cucina e accoglienza offerte dal Bel Paese. La qualità della cucina resta il criterio principale di classificazione. Il cambiamento riguarda la grafica e i contenuti, per renderla più facile e piacevole da consultare per il lettore.

Sguardo sulla cucina italiana, dunque, ma sempre rivolto al lettore.

Questo è l’impegno che guida gli ispettori, veri clienti, che come tutti i clienti pagano il conto e sono persone “qualsiasi”.

Questo è il significato dell’”anonimato”, una scelta che permette agli chef e al personale di sala di lavorare in condizioni normali, e agli ispettori di formulare un giudizio il più obiettivo possibile. Gli ispettori lavorano in base a criteri rigorosi, comuni a tutti i 28 paesi in cui è presente la Guida e le valutazioni sono il risultato di riunioni collegiali.

Il nuovo look

Nella Guida Michelin 2017, per ogni località sono elencati prima i ristoranti, poi gli alberghi, gli agriturismi e i b&b.

Tra i ristoranti, i primi che compaiono sono gli stellati.

Ai simboli noti (stelle, Bib Gourmand) se ne aggiunge un altro, il piatto:

Il piatto indica i ristoranti che propongono un buon pasto con prodotti di qualità.

Dopo i simboli, che sintetizzano al primo colpo d’occhio la qualità, due parole chiave in giallo descrivono il tipo di cucina (mediterranea, creativa, ….) e l’ambiente (rustico, accogliente, di design. ….).

Esordisce la rubrica “Ci Piace”: sono i suggerimenti degli ispettori che segnalano le tappe imperdibili – un relais romantico, una dimora storica dalla suggestiva “camera con vista“, un ottimo ristorantino. Un breve testo da leggere come se fosse il consiglio di un amico.

Rimangono invariati

I simboli delle posate incrociate (da una a cinque), che indicano il grado di confort del locale.

I simboli in rosso indicano i ristoranti e gli alberghi con più fascino e charme.

Guida MICHELIN Italia 2017

343 ristoranti stellati

Dodici regioni italiane illuminate da un nuovo firmamento

Due regioni, tre ristoranti: Enrico Bartolini fa incetta di stelle

Con 33 novità tra i ristoranti di qualità, l’Italia si conferma la seconda selezione più ricca al mondo.

Sono 5 i nuovi ristoranti **, 28 le new entry * e 9 le stelle confermate con cambio chef. 20 i nuovi Bib Gourmand.

***

Nella 62a edizione della Guida MICHELIN Italia confermano di avere una cucina che “vale il viaggio”, e quindi le *** Michelin, gli 8 ristoranti dell’edizione 2016:

Piazza Duomo ad Alba, Da Vittorio a Brusaporto, Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio, Reale a Castel di Sangro, Enoteca Pinchiorri a Firenze, Osteria Francescana a Modena, La Pergola a Roma e Le Calandre a Rubano.

**

Sono 41 i ristoranti che “meritano una deviazione”, e quindi le ** Michelin. Tra questi, 5 novità di cui una conferma: Danì Maison, Terra, Locanda Margon, Seta, Enrico Bartolini.

“La Guida 2017 è un viaggio in Italia che davvero suggerisce… molte deviazioni. Danì Maison di Nino di Costanzo, a Ischia, è un viaggio nella tradizione partenopea scandito dai suoi classici, che passa per un giardino dai colori arcobaleno. È la novità più significativa al centro-sud.

Al nord, abbiamo due belle novità: la cucina aromatica di Schneider al ristorante Terra, in Val Sarentino, e la sicura mano di Alfio Ghezzi alla Locanda Margon, a Trento, maturata negli anni e ben sostenuta da una maison di vini di alta qualità.

Due novità a Milano, città dalla clientela esigente, cosmopolita e appassionata di arte, che ben si addice ai due ristoranti Seta, al Mandarin Oriental Hotel, ed Enrico Bartolini al Mudec, Museo delle Culture in zona Navigli.

È indubbio che il 2017 sia l’anno di Enrico Bartolini, che realizza il “triplete” da quattro stelle, fregiandosi di una nuova stella con la rinascita di uno storico locale a Bergamo Alta, ora Casual Ristorante, di un’altra nuova stella in Località Badiola a Castiglione della Pescaia con La Trattoria Enrico Bartolini, e vede al Mudec l’assegnazione delle due stelle.”

Sergio Lovrinovich, Caporedattore della Guida MICHELIN Italia.

Sono 294 i ristoranti *, di cui 28 novità.

Le nuove ** e * stelle

Testi dalla Guida Michelin Italia 2017

PIEMONTE

* Da Francesco Cherasco

Nel cuore della bellissima Cherasco, il ristorante si trova al primo piano di un palazzo seicentesco; occupa due sale, in quella più grande gli affreschi di Operti del secolo successivo vi lasceranno ammirati. In cucina non mancano i classici piemontesi, ma il giovane cuoco non si risparmia nello stupire con qualche piatto anche di mare.

* La Madernassa Guarene

Qui c’è un giovane chef ai fornelli, ma la sua cucina è già diventata una tappa irrinunciabile nel circuito dei grandi ristoranti della regione. I suoi piatti esprimono rigore, tecnica e precisione, ma l’anima viene dalla tradizione e dai prodotti piemontesi, a cui si aggiungono proposte di mare e una passione per le erbe aromatiche coltivate nell’orto del ristorante. D’estate ci si trasferisce in terrazza con vista sulle Langhe.

* Zappatori Pinerolo

Le luci soffuse della bella sala sono un invito ad abbandonarsi all’intrigante cucina dello chef-patron.

Il menu si caratterizza infatti per la sua doppia lettura: se da un lato cita i classici piemontesi, dall’altro si diverte con piatti più moderni.

* 21.9 Piòbesi d’Alba

All’interno di una tenuta vinicola già cantina nel ‘400, le proposte in carta fanno incontrare il mare ligure con il territorio piemontese, puntando su qualità dei prodotti e raffinate presentazioni. Con la bella stagione, terrazza panoramica sulle colline; per dormire, romantiche camere custodi di memorie di viaggio.

LOMBARDIA

* Casual Ristorante Bergamo

Porta la firma di Enrico Bartolini la rinascita di questo storico locale di Città Alta. Nuovo nome e nuovo corso nel segno di un giro d’Italia attraverso i suoi migliori sapori che lo chef ridisegna in piatti moderni e gustosi, mentre la sala si prodiga in maniera professionale, ma al tempo stesso “friendly”.

* La Tavola Laveno Mombello

Sala classica all’interno, ma l’imperdibile appuntamento è sulla terrazza, costruita proprio sull’acqua, con la vista che abbraccia il lago. Cucina raffinata ed estrosa, l’artefice è un giovane cuoco a suo agio con il pesce sia di mare sia di lago, nonché con la carne.

** Seta Milano

Se la caratteristica strutturale del ristorante si esplicita nelle ampie vetrate che creano un continuum tra interno ed esterno, “vola” ancora più in alto, leggera come la seta, la cucina di Antonio Guida, che può permettersi d’interagire con terra e mare, sapori del nord e profumi del sud. Per la par condicio, l’esotismo fa capolino nei dolci.

* Felix Lo Basso Milano

Lo chef pugliese Felice Lo Basso non smette di dar prova del suo talento. Qui lo ritroviamo nella nuova location con vista mozzafiato sulle guglie del Duomo, ma con la sua riconosciuta propensione per piatti creativi, leggeri, colorati: una cucina che pone l’accento sulle ottime materie prime nazionali e che “gioca” allegramente con le consistenze.

** Enrico Bartolini al Mudec Milano

Sono tanti i concetti che si potrebbero utilizzare per definire la cucina di Enrico Bartolini, una delle migliori in città. A noi piace sottolinearne l’equilibrio, l’innovazione, nonché la ricerca, ma anche l’aspetto “contemporary classic”, giusto per mutuare un’espressione cara allo chef. Dal 2016 in “mostra” all’interno del Museo delle Culture.

* Lume Milano

Inserito in un contesto di archeologia industriale, Lume evoca già nel nome il ruolo primario che riveste la luce nel locale grazie alle ampie vetrate. La cucina, invece, ruota attorno alla grande personalità dello chef, Luigi Taglienti, che propone piatti di ricerca tra il moderno ed il creativo, citando a volte la Lombardia, altre la Liguria, sua terra d’origine.

VENETO

* La Veranda Bardolino

Non sarà facile scegliere fra le varie specialità della carta: carne e pesce, sia di lago sia di mare, sono lì a dimostrare la bravura del giovane, ma già esperto, chef.

TRENTINO-ALTO ADIGE

** Terra Val Sarentino

Una raffinata casa al termine d’un tratto di strada tra i boschi per una cucina di grande spessore, grazie alla capacità di un talentuoso chef, che attraverso i suoi piatti fa scoprire i deliziosi sapori della regione. Ricerca, tecnica e personalità suggellate da grande armonia.

** Locanda Margon Trento/Ravina

In zona collinare con vista mozzafiato sulla città di Trento, troverete la Locanda Margon, dove la cucina precisa e attenta di Alfio Ghezzi vi coccolerà nel suo Salotto Gourmet tra tradizione gastronomica e modernità e dove il territorio farà da filo conduttore. Per momenti meno impegnativi la Veranda vi soddisferà con una cucina più semplice.

TOSCANA

* La Leggenda dei Frati Firenze

S’inizia bene e si continua meglio… Dopo una salita vertiginosa per chi lo raggiunge a piedi, varcata la soglia del bellissimo complesso museale di Villa Bardini (non lontano da Palazzo Vecchio), vi attende un’atmosfera elegante ed accogliente, mentre la cucina riesce a stupirvi con sapori creativi e moderni, sicuramente convincenti. Una vera e propria esperienza multisensoriale!

* La Trattoria Enrico Bartolini Castiglione della Pescaia/Badiola

Nelle affascinanti sale di rustica eleganza una nuova ventata di freschezza grazie allo chef Bartolini: non dimentichi della tradizione e del territorio, i piatti hanno una connotazione moderna unita a cotture tradizionali con spiedi e braci.

* Lux Lucis Forte dei Marmi

Circondato da ampie vetrate, la luce diventa qui complemento d’arredo: ambiente di moderna eleganza e design minimal per una cucina creativa frutto di un approfondito lavoro di ricerca sia nelle tecniche di preparazione sia nella selezione dei migliori ingredienti.

* Il Pievano Gaiole in Chianti

Nello straordinario contesto di un monastero millenario, la carta è un originale connubio d’ispirazione toscana e campana; oltre alla carne c’è un’ottima proposta di pesce, ma soprattutto un’eleganza nei piatti difficilmente dimenticabile. Nella bella stagione si cena nella romantica corte.

MARCHE

* Nostrano Pesaro

La città, e non solo, gli ha decretato il successo: un’ottima cucina senza incertezza alcuna, piatti dalla spiccata personalità e nitidezza di sapori. A pochi metri dalla celebre scultura a sfera di A. Pomodoro, un locale frizzante come il suo giovane staff.

LAZIO

* Aminta Resort Genazzano

Tra colline disseminate di ulivi e prodotti agricoli che ritroverete in tavola, il casolare ottocentesco è la casa di uno dei più interessanti cuochi della campagna romana. Spunti di cucina laziale, ma spazio a divagazioni di ogni genere, sempre all’insegna di una cucina gustosa; gli amanti dello Champagne troveranno qui una straordinaria proposta.

* Il Vistamare Latina/Lido di Latina

La spiaggia ed il mare sono letteralmente a portata di mano, perché la sala, grazie alle pareti di vetro, pare un acquario panoramico, mentre l’esperta mano dello chef vi delizierà con piatti ricchi di fantasia, creatività e, soprattutto, gusto.

* Assaje Roma

Con la nuova proprietà, l’albergo rinnova completamente il ristorante che diviene Assaje, “abbondanza” in napoletano. Generoso è infatti il richiamo alla cucina mediterranea in un menu composto da piatti moderni, ma “rassicuranti”: carne e pesce vengono proposti in ricette classiche o più estrose, servite con grande professionalità e cordialità.

* Per Me Giulio Terrinoni Roma

In un vicolo traverso di via Giulia, a fine 2015, lo chef Terrinoni ha aperto questo locale, intimo e minimal, che propone una cucina creativa, sempre attenta ai sapori e agli equilibri, celebre per le preparazioni a base di pesce seppur altrettanto abile con la carne. Nella nuova formula, a pranzo, la carta è accompagnata anche dai “tappi”, mini assaggi a prezzi ragionevoli. Vantandovi, potrete così affermare: “Per Me, cucina Giulio”…

* Bistrot 64  Roma

Nello stile è ancora un bistrot con la sua piacevole informalità, il servizio però è cortese e pieno di attenzioni, mentre la cucina una sorpresa di creatività, nonché fantasia.

* Magnolia Roma

Dopo una galleria, le cui pareti rivestite di marmo nero sono percorse da un velo d’acqua e da luci avvolgenti, un superbo chiostro vi dà il benvenuto e diventa la location ideale per mangiare all’aperto, clima permettendo. La cucina del nuovo chef ha uno stile moderno e creativo: i piatti vanno ben oltre la convenzione e si presentano come quadri, vere opere d’arte disponibili in due formati.

* The Corner Roma

È l’angolo in cui lo chef Martini, in collaborazione con il suo staff, elabora una cucina moderna e fantasiosa; l’ambiente è un giardino d’inverno con contaminazioni di stili, ma c’è anche una terrazza lounge per aperitivi e qualche assaggio, “tutelata” da un Superman di marmo a grandezza naturale.

Su prenotazione anticipata, carta gourmet anche a pranzo.

CAMPANIA

* Piazzetta Milù Castellammare di Stabia

Parallelo al lungomare, sarà un’intera famiglia a coccolarvi – insieme ad un giovane cuoco dalla solida esperienza – in un ambiente elegantemente moderno. Il menu contempla piatti altrettanto contemporanei, sebbene ispirati alla tradizione locale, ma anche ottime carni alla griglia.

** Danì Maison Ischia

“Chi l’ha visto?” era una domanda che correva di bocca in bocca per oltre un anno, ma ora, rieccolo, e in piena forma! A maggio 2016, Nino Di Costanzo ha aperto un locale tutto suo nella casa, che fu prima dei nonni e poi dei genitori. Un piccolo, romantico salotto avvolto da un bel giardino mediterraneo, in cui gustare le ricette che lo hanno reso famoso in virtù di una cucina tecnica, ma anche creativa, mentre il cuore batte per i sapori del Mediterraneo. Il mare non si vede, ma la bellezza estetica dei piatti vi renderà comunque felici.

* Il Mosaico Casamicciola Terme

Il Mosaico torna a far parlare di sé: con la stagione 2016, infatti, riapre ed inizia con una nuova linea gastronomica affidata ad un cuoco, già premiato in altre location grazie ad una cucina creativa dal grande impatto visivo. Carne e pesce si alternano mentre in sottofondo si cita spessissimo la Campania.

* Veritas Napoli

Ecco un locale accogliente di cui si parla tanto in città, stiloso seppur leggero e minimal, con un ottimo servizio in sala. Ma soprattutto con uno chef che conosce i sapori della napoletanità, che rielabora riuscendo ad essere semplice e insieme convincente, consegnandoci la tradizione su un piatto di fantasia.

PUGLIA

* Quintessenza Trani

Posizione centrale, sebbene non sul porto, per questo locale che segue due linee contrapposte: design minimalista negli ambienti, ma fantasia da vendere per quanto riguarda la cucina, che propone ottime materie prime e un olio extra vergine di produzione propria.

CALABRIA

* Pietramare Isola di Capo Rizzuto

All’interno del Praia Art-Resort, in una raffinata atmosfera di muretti a secco e vegetazione mediterranea, la cucina è un gustoso connubio tra le eccellenze gastronomiche calabresi e l’inventiva del cuoco campano. Preparate il palato a piatti mediterranei di grande livello!

SICILIA

* Accursio Modica

Cucina originale, creativa e policroma in un ristorante che suggerisce l’intimità della casa privata nelle sue salette interne, mentre l’ampio dehors affacciato su corso Umberto si apre alla vivacità della città.

SARDEGNA

* Dal Corsaro Cagliari

Per anni il miglior ristorante di Cagliari, questo sobrio angolo di eleganza, grazie alla passione ed al continuo impegno della famiglia che lo conduce è diventato uno dei migliori ristoranti dell’intera Sardegna. Tra archi, quadri e specchi, le coreografie moderne dei piatti, che rivivono i sapori sardi con fantasia, vi piaceranno anche e soprattutto per il loro buon gusto ed equilibrio. Ambiente più semplice e cucina rustica nella versione bistrot.

Numeri: novità e curiosità

Sono circa 300 le novità contenute nella 62a edizione della Guida MICHELIN Italia, che propone ai suoi lettori circa 5.300 esercizi distribuiti su più di 1.700 comuni.

Tra gli oltre 2600 ristoranti:

958 sono i ristoranti che propongono un pasto completo a meno di 25 €

Sono 260 i Bib Gourmand, 20 le novità.

Il simbolo indica gli esercizi che propongono una cucina di qualità, a carattere tipicamente regionale, con un menu completo a meno di 32 € (35 € nelle città capoluogo e nelle località turistiche importanti).

All’Emilia Romagna il primato, con 33 ristoranti “Bib Gourmand”.

Stelle e turismo

Lo studio “Taste Tourism”, condotto da JFC nel 2016 sui ristoranti stellati italiani, ha stimato in 282 milioni di euro il fatturato indotto generato dai clienti dei ristoranti che soggiornano sul territorio, spesa che non comprende il conto pagato al ristorante stellato.

“Da dove provengono i clienti dei ristoranti stellati Michelin? Per quanto riguarda l’Italia, la maggior parte della clientela è residente in Lombardia, poi in Piemonte ed a seguire in Emilia Romagna; queste tre regioni generano il 28,5% del totale della clientela italiana dei ristoranti stellati nazionali.

Sono invece americani i principali “fan” stranieri della cucina stellata italiana (rappresentano il 21% sul totale della clientela straniera), seguiti da quelli inglesi (14,2%), da quelli francesi (9,2%) e giapponesi (8,2%). Ancora: i clienti cinesi (6,9%), quelli belgi (6,6%), gli svizzeri (5,8%), i clienti provenienti dai Paesi Scandinavi (5,2%) e dalla Germania (4,5%).”

Il panorama stellato della Guida Michelin 2017 si configura così:

* totale ristoranti 294

** totale ristoranti 41

*** totale ristoranti 8

Per un totale di 343 ristoranti stellati.

Anche in questa edizione spiccano molti giovani talenti, ai quali viene assegnata per la prima volta l’ambita stella. Tra le 33 novità, infatti, 10 chef hanno un’età inferiore ai 35 anni. Mentre tra i 9 ristoranti che confermano la stella con cambio chef 5 hanno meno di 30 anni.

Il Piemonte riconquista la seconda posizione con tre new entry (1*** 7**31*), il Lazio è la regione più dinamica, con 7 novità.

“Con tre stelle su quattro localizzate nella zona delle Langhe e del Roero e una quarta a Pinerolo, il Basso Piemonte e le sue regioni vinicole, decretate dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità, quest’anno sono una delle regioni più dinamiche d’Italia, ad ogni livello, dai ristoranti gourmet alla ricchezza e qualità dei prodotti gastronomici d’eccellenza.”

Sergio Lovrinovich, Caporedattore della Guida MICHELIN Italia.

La Lombardia conferma il suo primato per numero di stellati: 58 ristoranti (2***6** 50*) e 6 novità. La Campania, con 39 ristoranti (6** 33*), si posiziona sul terzo gradino del podio, pur con lo stesso numero di ristoranti stellati del Piemonte, ma senza ristoranti o; seguono il Veneto (1***3**31*) e la Toscana (1***4**29*).

Nella classifica per provincia, Napoli rafforza la sua posizione con 23 ristoranti stellati (6**17*), Roma passa al secondo posto, con 12 ristoranti stellati (1*** 1** 20*), e distanzia Bolzano (5**13*), raggiunta in terza posizione da Milano, sempre con 18 ristoranti (5**13*).

“Con 5 nuove stelle e 2 stelle confermate con un cambio di chef, a Roma il 2016 è stato un anno all’insegna del dinamismo e delle novità, con il numero più alto di stelle assegnate a una singola località. Sempre solida la ristorazione in alberghi di lusso (Assaje e Magnolia), ma anche aree meno centrali si fanno piacevolmente centro di aggregazione culinaria con il Bistrot 64 e il The Corner. Si conferma la bravura di Terrinoni al suo esordio da chef imprenditore, con la sua solida cucina di pesce.”

Sergio Lovrinovich, Caporedattore della Guida MICHELIN Italia.

“A Milano, la forza di Expo ha spinto chef e investitori a rendere sempre più allettante la proposta ristorativa meneghina. La cucina minimalista di Bartolini al Mudec riflette il carattere preciso e perfezionista di Enrico; al Seta, Antonio Guida centra il traguardo già raggiunto, certificando la sua bravura senza confini territoriali. Quasi in contrapposizione, due ottime cucine si trovano da Felix Lo Basso, finalmente con vista sulle guglie, e nell’ottimo “ristorante di quartiere”, il Lume di Luigi Taglienti: due cucine sicure, con notevoli inserti interregionali, rispettivamente pugliesi e liguri.”

Sergio Lovrinovich, Caporedattore della Guida MICHELIN Italia.

Le regioni con più ristoranti Bib Gourmand sono:

Emilia Romagna 33 Bib (4 novità), Piemonte 29 Bib (4 novità), Lombardia 29 Bib (2 novità), Veneto 25 Bib, Toscana 21 Bib (1 novità).

I numeri della Guida MICHELIN Italia 2016

Esercizi più ameni 382

Carta dei vini interessante 730

LA TAVOLA|

Ristoranti che propongono

un pasto completo

a meno di 25 €

958

“Bib Gourmand”

Cucina di qualità con un

menu completo a meno di

32 € 35 € nelle città capoluogo

260

STELLE MICHELIN

*

294

**

41

***

8

La Guida MICHELIN

I rigorosi criteri di selezione, applicati in modo omogeneo in 28 paesi, rendono la Guida Michelin un riferimento nel campo della ristorazione. Gli ispettori Michelin operano in modo anonimo seguendo una consolidata metodologia in tutto il mondo e pagano il conto al ristorante, valutando esclusivamente la qualità della cucina in base a cinque criteri definiti da Michelin: qualità dei prodotti, gusto e abilità nella preparazione dei piatti e nella combinazione dei sapori, cucina rivelatrice della personalità dello chef, rapporto qualità/prezzo e continuità nel tempo e nel menu.

Questi criteri sono rispettati dagli ispettori Michelin in Italia, come in Giappone o in Cina e negli Stati Uniti. Ne consegue che la qualità di un ristorante tre stelle è la stessa a Firenze e a New York, così come dev’essere equiparabile la qualità di un ristorante una stella a Napoli e a Londra.

MICHELIN Italia 2017

Premi speciali

Nell’ambito della 62a edizione della Guida Michelin Italia, sono stati assegnati i premi

Giovane Chef Michelin Italia 2017 e Qualità nel tempo Michelin Italia 2017.
Il premio Giovane Chef Michelin Italia 2017 offerto da Alfa Romeo è stato assegnato a Federico Gallo, Locanda del Pilonem, Alba.
Classe 1987, 29 anni all’insegna dell’ottima cucina, il giovane chef, dopo esperienze In Messico e negli Stati Uniti, cresce con Cannavacciuolo a Villa Crespi, successivamente diventa secondo dello chef giapponese alla Locanda del Pilone.
Nel 2015, in piena stagione del tartufo, con il ristorante a pieno regime, lo chef decide di tornare in Giappone e il suo secondo deve mantenere alti gli standard senza una guida e in un momento di altissimo lavoro. Il giovanissimo Federico dimostra una marcia in più nel prendere la guida del team e condurlo fino alla chiusura dell’anno.
Già deciso che avrebbe assunto la posizione, nel periodo invernale è inviato al Geranium di Copenhagen, su cui nel frattempo brillanommm nella guida Main Cities of Europe.
Una volta rientrato, Federico imposta un nuovo menù, che dimostra mano ferma e precisa, rispetto della tradizione, tecniche contemporanee, sapori puliti e senso del management in una brigata tutta di giovani.
Il premio Qualità nel tempo Michelin Italia 2017, offerto da Eberhard, è stato assegnato al Ristorante San Domenicomm, Imola.
La coppia dei fratelli Marcattilii, Valentino in cucina e Natale all’accoglienza, è una pietra miliare della ristorazione italiana. Dopo la fondazione del ristorante nel 1970 da parte di Gianluigi Morini accompagnato dallo chef Nino Bergese, Valentino prende la guida di
questa cucina nel 1977 e da qui inizia una storia di qualità, classe e ospitalità, in cui è maestro il fratello Natale. Entrambi sono presenti nel ristorante dal primo giorno di apertura.
Nel 2015, Valentino e Natale festeggiano i 45 anni di attività e continuano con passione a mantenere alta la qualità di questo storico ristorante, da sempre riferimento per l’alta ristorazione.
La presenza del Ristorante San Domenico nella Guida Michelin è una bella storia: aperto nel 1970, il locale fa il suo ingresso tra i ristoranti selezionati nel 1973, ottiene una stella nel 1975, due stelle nel 1977, con l’arrivo dell’attuale chef Valentino al comando. Perdono una stella dal 1989 al 1999, ma la riconquistano nel 2000. Sono una vera istituzione nel panorama italiano della ristorazione. Il “segreto”
di questa avventura lunga e sempre appassionante è un’ospitalità schietta, seria, di stampo classico. “Al San Domenico si sta sempre bene”, dicono gli ispettori, pensando sia alla cucina sia alla piacevolezza dell’insieme.
Alla cerimonia di premiazione, la lettura dei nominativi dei vincitori è stata affidata ad una giovane star della gastronomia mondiale: David Muñoz, tre stelle Michelin, chef del Ristorante Diverxo di Madrid.
Una escalation rapida lo ha proiettato nell’olimpo della gastronomia mondiale: la prima stella Michelin nel 2009 a 29 anni, la seconda nel 2011 a 31 anni, la terza nel 2013 a soli 33 anni.
Tre stelle e un mondo onirico, surreale e di fortissimo impatto emotivo, in cui lo chef percorre “nuove vie inesplorate per comprendere l’esperienza gastronomica.” Le sue sono vere opere d’arte contemporanea, in cui la creatività oltrepassa i confini della ragione.
“Pazzia su tela”, si legge sul suo sito internet. E così si chiamano i suoi famosi piatti, lienzos, che significa “tele“.
Per gli ispettori della Guida Michelin il suo ristorante è “un’Isola che non c’è dove si elabora una gastronomia caratterizzata da sorpresa e trasgressione… una divertente cucina girovaga che non vi lascerà indifferenti… che intensifica le sensazioni e raggiunge il culmine nei suoi famosi piatti-tele.”

Riccione, Capitale Estiva 40 Anni Radio. Sognando Vasco, una Non stop di 96 ore

Thursday, July 21st, 2016
Correva l’anno 1976 e alcune radio private (pirata) già trasmettevano, il dj stava al mixer con i dischi in vinile, microfono, cuffia Schennheiser in testa, un collaboratore era  alla finestra di sentinella per verificare l’eventuale arrivo della Polizia.
E quanto avveniva in via Locatelli a Milano a Radio Milano International 101 non si discosta molto da quanto capitava a Bologna a Radio Alice, a Zocca in provincia di Modena all’allora disc jockey Vasco Rossi e ad altre 150 emittenti sparse nel paese che, trasmettendo, avevano di fatto rotto il monopolio Rai.
Ma mercoledì 28 luglio 1976 la Corte Costituzionale (sentenza n.202) limitava il monopolio pubblico della RAI via etere e consentiva l’installazione e l’esercizio d’impianti di diffusione radiotelevisiva, ma in “ambito locale”.
Finalmente una legge incoraggiava altri ad aggiungersi e a riempire la banda FM dagli 88 ai 108; dopo i 104 molti apparecchi non si spingevano, ma questo non ha fermato a Milano e Forlì le due radio omonime, Studio 105, modulando fuori banda per poi stabilirsi sui 96 e 99.
Per questo motivo Elio Crociani, rimasto profondamente colpito allora (come il Blasco) da quella che viene spesso ricordata come la Prima Radio, One-O-one, presenta, 40 anni dopo, a Riccione, al Gran Hotel, dal patron Gianni Andreatta celebre anche per il Club Dei 99 (ex Cocoricò), presso il Ristorante Pellegrino Artusi con menu ad hoc e ospiti nazionali e locali, l’evento che già spopola su Facebook al nome e cognome: Quarantanni Dellaradio.
Erano tutte radio locali, solo dopo qualche anno nascevano i primi network ed ecco  che le “105” diventavano “di Milano” o ” di Forlì”, Leonardo Re Cecconi, in arte Leopardo, si scopriva essere l’autentico nei confronti di un bravissimo dj di Radio Padova da cui aveva preso il romagnolo Gabriele Aldini (entrambi usavano il suo stesso jingle…), c’era pure un Gerry a Forlì che si ispirava all’insuperabile Scotti dell’attuale Tv.
In questo sodalizio fra Milano e la Romagna, dopo il pellegrinaggio verso nord dei romagnoli, col tempo sembra che la tendenza si sia invertita, eccezion fatta per Andrea Pezzi, ravennate di Alfonsine che ha fatto il suo periodo a DeeJay; da qualche anno i vari Massimo Carpani, Linus, hanno fatto esattamente l’opposto verso Forlì e Riccione…
Ecco perché Riccione “Capitale estiva della Radio”.

Inoltre giovedì 28 luglio alle ore 10 sui 96.25 mhz partirà la “non stop” della durata di 96 ore, trasmessa in diretta su Radio Milano Tv e su tante altre emittenti, collegate grazie allo streaming su radiomilanotv.com,  con i fatidici Top, Dj e Speaker che, con il loro contributo, potranno dire: “io c’ero” dalle varie postazioni a Riccione..

40 Anni Radio

Monday, July 11th, 2016

Circa 40 anni fa, il 28 luglio 1976, veniva ufficializzata l’Emittenza Privata.
Da quel giorno in poi radio e televisioni poterono tirare un sospiro di sollievo e stare più tranquille.
Alcune di queste emittenti esistono ancora, oppure gli speaker sono ancora in onda.
A Ravenna Radio Italia 97, a Forlì la mitica 105 divenuta Rete 96 e attualmente rebrandizzata in Radio Milano Tv, a Cesena Centrale e Delta, a Savignano Gamma, a Riccione Sabbia, a Faenza-Castebolognese RCB, a San Marino RSMTV, a Rimini Icaro e Delta, resistono tuttora. Fra i dj di allora e giornalisti oggi si distinguono Stefano Coveri, Gilberto Gattei, Elio Crociani, Gianpaolo Ronconi, Mario Colonna, Fabrizio Zingales, Gerry Di Maio, Enrico il Pazzo, Valentino Berti, Gabriele Rambelli (quello del Guinnes), Marco Moda, Betty Miranda, ecc. ed emergono ancora nei programmi in FM e relativi streaming. Fra questi, Crociani, torna a riunire disc jockei a livello locale e nazionale: venerdì 15 luglio al Porticino di Marina di Ravenna si ritroveranno i superstiti dei primi anni di trasmissioni.
Capitale estiva della radio nazionale invece è stata eletta Riccione: avrà un suo evento ancora top secret, che coinvolgerà parecchie voci del posto ma anche da tutta Italia. C’è anche un profilo Facebook ricco di immagini rievocative: QuarantanniDellaradio.
E tutte le altre emittenti? Indimenticabili Melody a Cesena, Zero a Ravenna, Mania a Forlì, 2001 a Faenza, 102 a Rimini e Diabolika a Riccione.

Bottura, Miglior Ristorante al mondo e il suo Circo di Chef a Rimini

Friday, June 17th, 2016

Al circo del gusto con Bottura e i più grandi chef da tutto il mondo

a Rimini per ‘Al Meni’

Il 18 e 19 giugno Rimini diventa capitale del gusto con il circo mercato dei sapori e delle cose fatte con le mani e col cuore. 12 grandi chef della Regione incontrano 12 giovani chef internazionali, dentro e fuori un circo colorato, per un evento unico fra show cooking, degustazioni, street food gourmet, mercato dei prodotti top dell’Emilia Romagna, laboratori, lab store di artigianato, gelato stellato. Con ‘Al Meni’, ovvero le mani – dal titolo di una poesia di Tonino Guerra – prodotti d’autore e cucina d’autore si incontrano davanti al mare

Un grande tendone da circo a strisce bianche e rosse con Massimo Bottura a guidare le acrobazie delle mani di 24 chef da tutto il mondo. Il 18 e 19 giugno torna ‘Al Méni’ – ovvero in dialetto romagnolo ‘le mani’, dal titolo di una poesia di Tonino Guerra – il circo mercato dei sapori e delle cose fatte con le mani e col cuore. Un evento unico, dedicato al cibo in tutte le sue forme, tra degustazioni, show cooking stellati, laboratori, incontri con autori ed esperti, mercato di produttori di eccellenza, street food e gelati gourmet, lab store di artigianato, personal shopper del gusto, cacce al tesoro fra i sapori e molto altro ancora (almeni.it).

Per due giorni la via Emilia si trasforma in un enorme scivolo che raccoglie e fa scendere verso il mare tutte le eccellenze della Regione – unica in Europa a vantare un paniere di 43 prodotti Dop e Igp – pronte ad essere cucinate da 12 chef stellati dell’Emilia Romagna che incontreranno altrettanti colleghi provenienti da tutto il mondo, sotto la guida del più premiato di sempre, Massimo Bottura.

Cuore pulsante dell’evento sarà il colorato tendone del Circo 8 e 1/2, omaggio allo spirito onirico di Fellini, che si trasforma in una grande cucina a vista, dove Massimo Bottura chiama a raccolta le mani e i cuori di 24 chef alle prese con sessioni parallele di show cooking. Obiettivo: contaminare idee e ricette, avvicinando la cucina d’autore ad un pubblico ampio di curiosi e appassionati. La festa del gusto prosegue attorno al circo, dove speciali punti street food gourmet interpretano la cucina da strada e – novità di quest’anno – anche il gelato, con i migliori ingredienti del territorio, mentre sul lungomare fino al porto è allestito un vero e proprio Mercato delle eccellenze: un percorso del gusto tra piccoli e grandi produttori agricoli, Presìdi Slow Food e Mercati della Terra, da scoprire anche con speciali Personal Shopper di Slow Food. Davanti al Circo, verso la Fontana dei Quattro Cavalli, gli artigiani e i designer di Matrioska reinterpretano il tema del food per mostrare creazioni contraddistinte dal marchio “fatto a mano”. E poi ancora laboratori di panificazione antica, incontri con esperti e degustazioni guidate nei due punti Slow Food allestiti dentro e fuori dal circo, cacce al tesoro.

Gli Showcooking degli chef nel circo 8 e ½ dei sapori

Anche quest’anno al centro di Al Meni ci sarà il tendone da circo, con la sua scenografica cucina a vista, che vedrà alternarsi negli show cooking 12 chef regionali in coppia con 12 fra i giovani cuochi più interessanti del mondo, protagonisti della gastronomia del futuro, per proporre al pubblico piatti stellati a prezzi da street food.

Fra gli chef italiani dell’edizione di quest’anno ricordiamo gli stellati Aurora Mazzucchelli, Maria Grazia Soncini, Terry Giacomello, Gianpaolo Raschi, ma anche l’astro nascente Gianluca Gorini, che incontreranno cuochi di varia provenienza, fino da Lima, con Emilio Macias, ma anche dal Brasile con Tabata Hanninen.Tutti legati da una comune voglia di ricerca ed esplorazione, scambio, contaminazione di idee, esperienze e materie prime. Le presenze femminili contano anche l’irlandese Rose Green che è già in viaggio raccogliendo ingredienti fattoria per fattoria, e la statunitense Rosio Sanchez, ex pasticcera del Noma di Copenhagen e ora alla guida del suo “Hija de Sanchez”. Gradito ritorno quello di Simone Tondo che, proprio in concomitanza di Al Meni, aprirà il suo nuovo ristorante a Parigi “Tondo” e del giapponese Takahiko Kondo, Sous chef dell’Osteria Francescana di Modena. Ma anche lo star chef Svedese Niklas Ekstedt, noto non solo per i suoi programmi televisivi, ma anche per il suo ristorante stellato appoggiato da una cucina interamente a legna. E poi ancora Leonardo Pereira, Mathias Bernwieser, Sebastian Myers dell’emergente Wilder e Sage, Giovanni Cuocci, Silver Succi, Rino Duca, Philipp Rachinger, il cileno Diego Prado, Sven Chartier dell’acclamato Saturne di Parigi, Emilio Barbieri, Alessio Malaguti, Stefano Ciotti. All’interno del circo 8 e ½ non potevano mancare i vini di qualità del territorio da degustare all’enoteca ‘Al Méni’. La selezione dei vini, curata dall’associazione Chef to Chef, avrà al centro i migliori vini del territorio per un’offerta che illustri il paesaggio più caratteristico dell’Emilia Romagna.

Il mercato dei prodotti agricoli

Accanto al circo, sul lungomare verso il porto, è allestito un percorso del gusto tra piccoli e grandi produttori agricoli. Contadini e vignaioli, casari e artigiani si incontrano in un percorso del gusto unico, dove poter scegliere, gustare e acquistare le eccellenze del territorio fra 60 fornitori top dei ristoranti stellati. Dal Parmigiano Reggiano all’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, dal Culatello di Zibello al Prosciutto di Parma, frutta, piada e Squacquerone, i pesci del nostro mare, i funghi del nostro Appennino, lo scalogno migliore, il riso delle pianure ferraresi. Un esperto ‘personal shopper’ Slow Food sarà a disposizione (due volte la mattina e due volte al pomeriggio) di chi vorrà farsi guidare alla scoperta dei prodotti e dei produttori presenti al Mercato, fra Presìdi Slow Food, Mercati della Terra Slow Food, produttori selezionati da CheftoChef emiliaromagnacuochi e dalla Strada dei vini e dei sapori di Rimini.

Raddoppiano gli spazi di Slow Food Emilia Romagna

Quest’anno gli spazi Slow Food presenti ad Al Meni raddoppiano. Dentro il circo 8 e ½ ma anche fuori, nei giardini accanto alla grande Macchina Fotografica, si parlerà di territori, produttori e di cuochi, prodotti, esperienze, cibo nelle immagini e nelle parole. Saranno questi i temi degli appuntamenti pensati da Slow Food Emilia Romagna nell’ambito dei momenti di incontro ‘Il gusto di sapere’ e del ciclo di laboratori ‘Dire, fare e gustare’. Attraverso cacce al tesoro, laboratori su piada, ortoterapia, erbe officinali, analisi sensoriali, etichettatura, ma anche faccia a faccia con tanti protagonisti, dallo chef Piergiorgio Parini del Povero Diavolo, alla foodblogger Federica Gif, dal docente Antonio Attorre alla saggista Cinzia Scaffidi, produttori ed esperti, si parlerà di cibo con molte sfumature . Contestualmente ad Al Meni, quest’anno si svolgerà a Rimini il Consiglio nazionale di Slow Food Italia, con 80 delegati della “chiocciola” da tutto il Paese.

Lo street food gourmet e il gelato stellato attorno al circo 8 e 1/2

Nella rotonda che circonda il circo, ci saranno speciali punti street food gourmet, espressione delle anime di CheftoChef, l’associazione dei grandi cuochi e dei produttori di eccellenza della regione. La macelleria Zivieri guiderà il food truck con il meglio della produzione artigiana, fra ‘qebab’ di mora romagnola, panini, hamburger rivisti in chiave strettamente regionale.

Lo chef Alberto Faccani coordinerà le mani di alcuni cuochi della regione che si cimentano nella cucina da strada, interpretando i migliori ingredienti emiliani e romagnoli. Sabato 18 giugno a pranzo e cena lo street food degli chef avrà come protagonisti: Matteo Aloe (Berberè), Athos Migliari (La chiocciola), Alberto Faccani (Magnolia), Takahiko Kondo (Osteria Francescana), Davide Di Fabio (Osteria Francescana), mentre domenica 19 ci saranno Riccardo Agostini (il Piastrino), Fabrizio Mantovani (FM), Mariano Guardianelli (Abocar), Davide Di Fabio (Osteria Francescana), Takahiko Kondo (Osteria Francescana), Alberto Faccani (Magnolia), Fabio Rossi (Vite).

Due postazioni speciali vedranno il ristorante Quartopiano, capitanato dallo chef Silver Succi, proporre lo street food ed i prodotti a chilometro zero declinati secondo i rinomati canoni della cucina gourmand e L’Osteria la Sangiovesa, insieme ai prodotti di Tenuta Saiano, portare la vera cucina tipica romagnola, ottenuta dal rispetto dei prodotti in tutta la loro integrità e stagionalità. Altra postazione, quella della birra Amarcord, espressione di un territorio ricco di sorprese, con una proposta di abbinamento perfetta per lo street food. Uno speciale spazio sarà dedicato al gelato artigianale dove alla tradizione sarà abbinata innovazione e passione in collaborazione con Mo.Ca. e i docenti della Carpigiani Gelato University, rinomati chef e gelatieri del territorio. Oltre ai più tradizionali, rivisitati anche quattro gusti speciali realizzati in collaborazione con gli chef di Al Mèni: Aurora Mazzucchelli, Terry Giacomello, Takahiko Kondo ed Emilio Maciàs. Per i più piccoli e per le famiglie sono previsti anche i laboratori “Gelato Emotions” del Gelato Museum Carpigiani: corsi in pillole di gelateria artigianale per grandi e piccini in programma sabato 18 e domenica 19 giugno alle 19 e alle 21.30.

Speciale Matrioska, artigianato, design, buone idee

Il fertile terreno dell’Emilia Romagna non genera solo prodotti da gustare: accanto al mercato dei contadini e di fronte al circo 8 e ½, c’è Speciale Matrioška, un salone a cielo aperto di creatività e manualità. Artigiani e designer del territorio reinterpretano il tema del food per mostrare e dimostrare le loro creazioni contraddistinte dal marchio “fatto a mano”. Ad ‘abitare’ l’asse di piazzale Fellini, naturale invito al circo, tutto ciò che unisce innovazione, manualità e amore per il creare: dalle illustrazioni alle ceramiche, dagli arredi all’abbigliamento, dagli accessori alle lampade, dai tessuti alle sculture.

Un laboratorio sulla panificazione antica

Nei giardini di piazzale Fellini si potrà assaggiare il pane antico preparato con 5 tipi di grano del III secolo e cotto in un forno celtico realizzato con le tecniche antiche basate sull’argilla cruda. E’ ‘Panis Antiquus & co.’, un ricco cartellone di appuntamenti e laboratori organizzati da Dimora Energia per Al Meni, alla riscoperta delle tecniche della panificazione antica ma anche alla selezione e preparazione delle erbe spontanee commestibili, la preparazione e conservazione dei farmaci, gli antichi condimenti Oltre alla dimostrazione al pubblico si svolgeranno anche laboratori per adulti e ragazzi.

Un pic nic stellato nei giardini del grand Hotel

Evento nell’evento, il déjeuner sur l’herbe, domenica 19 giugno (dalle ore 11,30 alle 15) i cancelli del Grand Hotel si apriranno per un pic nic speciale, organizzato nei giardini dello splendido Hotel liberty caro a Fellini, a cura di Claudio di Bernardo, chef del Grand Hotel di Rimini, di Roberto Rinaldini, maestro di pasticceria, in collaborazione con Massimo Bottura e gli chef di Al Meni. (disponibilità limitata, su prenotazione, turismo@comune.rimini.it)

Da Al Meni a ‘Spessore!’ la cucina d’autore si trasferisce a Torriana

Ideale ‘sequel’ di Al Meni sarà ‘Spessore!’, manifestazione che si terrà dal 21 al 24 giugno al Povero Diavolo di Torriana. La manifestazione segue a tambur battente Al Meni e ne amplifica, seppur in un contesto più raccolto, il messaggio: avvicinare la cucina d’autore al pubblico. Nei 4 giorni dell’evento sfilano nella cucina del Povero Diavolo 14 cuochi di varia provenienza legati da una comune filosofia di ricerca e stile esplorativo. Per l’alto profilo dei partecipanti, la freschezza, varietà e pregio delle artigianalità coinvolte, Spessore si qualifica come vetrina di assoluta originalità nel panorama delle iniziative gastronomiche in grado di offrire uno spaccato ricco della vitalità e del carattere innovativo della cucina italiana contemporanea.

In allegato alcune immagini dell’evento e le immagini della conferenza stampa odierna che si è tenuta al Grand Hotel di Rimini alla presenza del Sindaco di Rimini Andrea Gnassi, del segretario di CheftochefEmiliaromagnacuochi Enrico Vignoli e della Presidente Slow Food Emilia Romagna, Raffaela Donati.

Ristorante Pellegrino Artusi apre a Riccione al Grand Hotel

Friday, June 10th, 2016

Nuovo locale a due passi da Viale Ceccarini ispirato al Padre della cucina italiana Riccione – Pellegrino Artusi sbarca a Riccione. Non con baffi e smoking, bensì con tuba e giacca da cuoco. La sostanza non cambia: al centro rimane la sua cucina rigorosamente ispirata a La Scienza in Cucina e l’Arte di Mangiare Bene. Il Manuale che ha fatto gli italiani in cucina, tesoro culinario contenente quasi 800 ricette scovate in ogni angolo d’Italia, guida che regala alla gioia del palato un viaggio in cui si mescolano emozioni, radici e identità.

Il ristorante Pellegrino Artusi sorge nell’elegante cornice del parco del Grand Hotel di Riccione, a due passi da Viale Ceccarini, all’interno dello splendido Village Hotel di Riccione che entro l’estate riaprirà restaurato in tutto il suo splendore.

La filosofia del Ristorante

“Rispettate gli ingredienti naturali, usate prodotti di qualità e quindi di stagione, siate semplici e mettete passione”: questi sono solo alcuni dei consigli pratici che Artusi dispensa ai suoi tanti proseliti.

D’altronde come si diceva un tempo siamo quello che mangiamo, e per questo motivo il Ristorante Artusi a Riccione propone una cucina vera e identitaria, secondo ricette lasciateci in eredità da Pellegrino Artusi nel suo celebre manuale.

Consapevolezza e cultura del cibo, attenzione e rispetto per i tempi delle stagioni, “materia prima della più fine” e una location unica sono gli ingredienti del ristorante. Da Pellegrino Artusi rivive la magia delle cose buone, semplici e genuine del passato, vera essenza delle radici culturali e gastronomiche, accanto alla quieta eleganza del ristorante in un ricercato equilibrio degli opposti per rendere indimenticabile una esperienza culinaria.

Giardini di ispirazione felliniana, aria leggera e frizzante, le onde del mare come piacevole sottofondo: è questa la location del Ristorante Pellegrino Artusi di Riccione. A due passi da Viale Ceccarini, una delle passeggiate simbolo della Romagna e meta turistica per antonomasia, il ristorante sorge all’interno dello Village Hotel di Riccione.

Come in un film di Fellini, come in una pagina di Tonino Guerra, nella quiete di una sera di mezza estate o in un caldo pomeriggio di sole, al Pellegrino Artusi potrete vivere il gusto della Romagna più autentica.

Il ristorante Il Ristorante Pellegrino Artusi, in sintonia con la filosofia espressa tra le pagine de “La Scienza in Cucina e l’Arte di mangiar Bene”, vi accompagna in un viaggio tra le eccellenze gastronomiche della Romagna.

La nostra terra, così generosa di buoni prodotti e ricette gustose, propone una gastronomia di qualità, riconosciuta dalla rivista Forbes che ha indicato l’Emilia-Romagna come il luogo dove si mangia meglio al mondo.

Protagonisti principali della ristorazione sono i piatti tipici della tradizione emiliano-romagnola, la proverbiale convivialità della nostra terra, l’attenzione alla stagionalità e alla qualità delle materie prime, per una vincente combinazione di sapori che porta ad un’esaltazione dei piaceri del palato.

Arnolfo, 2 stelle Michelin dal ’99, R&C Grand Chef Gaetano Trovato

Thursday, May 26th, 2016

Gaetano e Giovanni, due gentiluomini siciliani che hanno messo radici in Toscana e che hanno fatto del “mangiar bene” la loro ragione di vita.

I fratelli Trovato, titolari del Ristorante Arnolfo di Colle Val D’Elsa, nascono in una tipica famiglia numerosa del Sud dove la mamma Concetta fa la casalinga e il papà l’agricoltore.

” La Nostra mamma è una grande cuoca, ancora oggi quando prepara il suo sugo, il profumo invade tutte le stradine del centro storico del paese e prepara ancora la pasta a mano, regolarmente due volte la settimana quando ci riuniamo tutti da lei per pranzare”.

In quelle occasioni in cucina comanda Lei e Gaetano Trovato, l’artista chef del ristorante, non può nemmeno mettere in naso tra i fornelli, deve solo sedersi a tavola e mangiare!

Ma non gli dispiace, almeno per una volta c’è chi cucina al posto suo.

Certo la sua cucina così fantasiosa e innovativa è molto diversa da quella della mamma Concetta, eppure qualcosa in comune l’hanno, il rito della spesa, momento sacro e decisivo della giornata. ” Sin da piccolo sono stato abituato a mangiare solo frutta e verdura di stagione, quella che coltivava nostro padre e ho imparato da mia mamma che ogni stagione ha la sua cucina” ci racconta Gaetano” tutto comincia dalla spesa, datemi un branzino Doc e vi posso inventare un piatto degno di Re, in fondo cucinare è facile, se hai la materia prima giusta, diventa quasi un gioco da ragazzi” E se la ride, sotto lo sguardo da ragazzino bricconcello, un po’ sognatore, come dire, voglio vedervi preparare questi filetti di triglia croccanti, con scorzette d’arancia caramellata che “crocchiano” in bocca e ti fanno sospirare di felicità, oppure i medaglioni d’astice appoggiati come perle sopra a una vellutata di finocchi e ancora i ravioli di pesce, dalla pasta sottile, quasi un velo, conditi con cozze, polipetti, piselli novelli e punte d’asparagi, una vera leccornia, un piacere che difficilmente si può dimenticare!

Ragazzi con i piedi per terra, i fratelli Trovato, tutti gli apprezzamenti ricevuti dal settore, le due stelle Michelin, le tre stelle sulla guida de Veronelli , le tre forchette del Gambero Rosso, i 16 e 1/2 ventesimi sulla guida dell’Espresso, e tante altre recensioni di merito nelle altre guide nazionali, non gli hanno montato la testa, anzi, sono sempre pronti a mettersi in discussione e si divertono ad andare in giro a “ficcanasare”, girando in Europa nei migliori ristoranti, per conoscere, sapere, scoprire cose nuove.

” Si perché chi dice di essere arrivato è invece finito, c’è sempre qualcosa da imparare, certo ogni volta che andiamo nei templi dell’alta gastronomia, soprattutto quelli parigini, ci sentiamo un po’ come dei cugini di campagna, li, ci sono almeno diciotto camerieri che ti servono, non fai in tempo a finire il bicchiere d’acqua che te lo ritrovi già riempito.

Noi tutto questo non ce lo possiamo permettere, siamo piccoli, abbiamo fatto tutto con le nostre forze, e poi, probabilmente ai nostri clienti tutta quella apoteosi non piacerebbe neppure. Perché qui vengono per deliziare il loro palato e per sentirsi un po’ come a casa loro”. Il ristorante, infatti, è proprio come una bella casa d’epoca di una volta, rinnovata dalla semplicità dei decori e degli elementi d’arredo, resa più raffinata da un sapiente mix armonico, che mescola lampadari in vetro di Murano soffiato a mano e pochi selezionati mobili antichi con quadri dell’arte moderna e il minimalismo delle tavole, apparecchiate con tovaglie di lino operato, che fino a poco tempo fa lavava e stirava la mamma Concetta, perché le lavatrici si sa sono macchine e non hanno la mano…e piatti rigorosamente bianchi, in porcellana di Limoges, a cui lati spiccano impeccabili posate in argento, scintillanti come i bicchieri firmati.

I bicchieri, vanto e passione di Giovanni Trovato, sommelier e direttore di sala, attento ad ogni piccolo dettaglio, non gli sfugge nulla, guai se un granello di polvere si deposita sopra a un balano o sulla caraffa per decantare uno dei suoi preziosi vini, più di 13 mila bottiglie, selezionate personalmente da Giovanni tra le migliori etichette del mondo, a partire naturalmente dalla Toscana, con un particolare occhio di riguardo alla sua amata Sicilia…

Tre cantine, una dedicata ai grandi Cru francesi e ai distillati, quella antica per i grandi rossi italiani e poi una per Champagne d’annata e vini da dessert tra cui prelibati Passiti siciliani. ” Lo so, dice Giovanni, queste tre stanze, mi danno molto lavoro, ma mi regalano anche grandi soddisfazioni! Tengo anche le annate speciali dei vini più prestigiosi, ma non voglio venderle, preferisco tenermele e ogni tanto bearmi alla loro vista, ma, se un cliente insiste, la bottiglia alla fine gliela stappo!”

Ed è facile che tra uno degli ottomila clienti che tutti gli anni puntualmente si presentano da Arnolfo, ce ne sia uno con la passione dei vini d’annata.

Anche se qui, principalmente si viene, per il piacere di scoprire nuovi sapori ” inventati” con ingredienti semplici, tutti rigorosamente mediterranei.

Come dice Gaetano, questo è il posto giusto per deliziare il palato e non per sfamarsi, anche se in verità le porzioni sono generose e unite agli stuzzichini, caldi, appena sfornati, che arrivano subito in tavola, come la pasta filo ripiena alle verdure, gli sformati mignon, i bastoncini al formaggio e poi i panini, uno più gustoso dell’altro, alla cipolla, al lardo di Colonnata, alle erbe di campo, al formaggio, alle olive….saziano veramente la fame!

Senza parlare poi degli assaggi offerti dalla cucina, piccoli sformati alle verdure, code di gamberi su una cupoletta di lenticchie e leccornie dolci, come la mini torta soffiata alle arance, prima del dessert, scelto dal menù, una vera grandeur, come lo zuccotto ricoperto da zabaione tiepido al Vin Santo accompagnato da una ciotolina di quelle per il sakè con sorbetto alla mela verde e ad una fettina di kiwi con tre lamponi e una piccola violetta o una leggerissima millefoglie al cioccolato Guanaja, Manjari e Jivara in salsa di menta.

Dolci indimenticabili sapori, che per una volta ci fanno dimenticare la linea e ci riconciliano con la vita! I menù cambiano due volte a stagione e ogni anno Gaetano propone anche dei piatti nuovi, mai sperimentati, anche se i suoi classici, quelli che hanno contribuito a renderlo famoso in tutto il mondo, si trovano sempre… Guai, infatti, se uno dei suoi clienti affezionati non trovasse il piccione con cosciotto farcito, gli gnudi di ricotta con pesto leggero al dragoncello e Pecorino di Pienza o il tortino di asparagi in sfoglia croccante…

Il Ristorante avviato nel 1982 da Gaetano insieme alla mamma Concetta, è diventato ormai una tappa obbligata per qualsiasi viaggiatore gourmet ed è un’occasione in più per venire a visitare Colle Val D’elsa, piccolo borgo medioevale del senese, definito anche la piccola Boemia italiana, per via dei suoi artigiani che lavorano vetro e cristallo. Da Arnolfo, nome dedicato al celebre scultore e architetto del 200, Arnolfo di Cambio, nato proprio qui a Colle Val D’Elsa, fanno tappa tutti i buon gustai amanti della Toscana e della cucina tradizionale rivisitata con fantasia ed eleganza dallo chef Gaetano, che oggi si occupa del ristorante insieme al fratello e alla moglie, una ragazza molto gentile, che sa come far sentire i clienti a proprio agio, un sorriso sincero e un altro panino caldo e croccante. Le due stelle Michelin hanno fatto arrivare in questo piccolo borgo, moltissimi stranieri alla ricerca del bel paesaggio italiano e innamorati della nostra cucina.

E, una volta arrivati qui, restano senza fiato, guardando fuori della grande finestra della sala, che si apre a strapiombo su un mare di orti arrampicati sulla collina diritta di terra rossa che sembra quasi terminare nel cielo. La in cima, da solo, un unico casolare, discreto dirimpettaio del Ristorante Arnolfo, incastrato in un Palazzo del Cinquecento tra le mura e le torri di pietra del borgo antico.

In mezzo a questo mare verde, ci piace immaginare, un unico grande profumo, che parte dalla cucina, si libera nell’aria, inebria usignoli e pettirossi e arriva sino alle nuvole, dove sicuramente conquista anche il severo Pietro, a cui verrebbe voglia di fare una scappata quaggiù per provare una delle specialità straordinarie di Gaetano, chef e gentiluomo, un po’ sognatore come tutti i siciliani, anche se lui, il suo sogno l’ha avverato, proprio qui, tra le mura di Colle Val D’Elsa, in Toscana, nella patria dove è nata la grande cucina del mondo!

E pensare che tutto è nato, quasi per caso, per inseguire sapori e profumi dell’infanzia, come quello del pane fatto nel forno a legna. Allora andare dal “panaio” era una vera festa, il pane appena sfornato, croccante e friabile, spargeva un profumo intenso per tutte le stradine di Colle Val D’Elsa, saliva e scendeva dalle colline, impregnava tutta la terra rossa senese. E proprio dal pane ha cominciato Gaetano, dal cibo più semplice, amato da tutti, presente sulle tavole di tutte il mondo.

Farina, acqua, forno a legna e quel pizzico di creatività che contraddistingue questo simpatico chef.

Ecco uscire il primo pane all’uvetta, al pomodoro e olive, alle cipolle rosse di Tropea….

Dal pane alle scuole più importanti di cucina, da grandi maestri italiani come Paracucchi e poi via, lontano da casa, dalle proprie radici, in Francia, Svizzera, Germania, Olanda.

Partito con una piccola valigia, Gaetano è tornato a Colle Val D’Elsa con tante emozioni e un’idea in testa, aprire un ristorante tutto per lui. Nasce così Arnolfo, all’inizio come trattoria specializzata in piatti tipici, qualcuno ricorda ancora la pappa col pomodoro o la zuppetta di grano e farro.

Nel 90 la grande svolta, un occhio alle tradizioni e uno al piacere di inventare e così nella pappa con il pomodoro ci si aggiunge la rana pescatrice e nella zuppetta spiccano le mazzancolle arrotolate nel lardo di Colonnata! Un’abitudine non è cambiata, quella della severa selezione delle materie prime recuperate sul territorio, come la carne di Cecchini a Panzano nel Chianti, al pollame, conigli, capretti, allevati nel rispetto della disciplina biologica, mentre le verdure arrivano dal Sud, dove sono più gustose come le fave novelle, i pomodori Pachino, i pistacchi di Bronte, le mandorle di Avola….Infine il pesce, parte dominante dei menù di Gaetano, arriva in parte dal mare della Sicilia, o dal Tirreno, fresco dall’asta del mercato di Ascoli Piceno oppure lungo le coste dell’Isola D’Elba, mentre dalla Bretagna arrivano le cape sante vive e dalla Normandia gli astici.

Ci sono tutti gli ingredienti per “firmare” i due menù che ogni volta Gaetano propone, uno tradizionale, nel rispetto del territorio e l’altro creativo. Il primo propone i piatti dell’antica cucina contadina toscana ma sempre con un guizzo in più, l’altro esprime al massimo la mente e il cuore del giovane chef. Tra le proposte del momento, il filetto di coniglio profumato al timo con fagioli Zolfini di Pratomagno, la zuppa di piselli con medaglioni di rana pescatrice al sentore di menta, la tagliata di manzo selezione Cecchini al Brunello per chi ama i sapori forti, il capretto delle crete senesi con carciofi in casseruola e per finire, la tavolozza di sorbetti con mosaico di frutta, la torta meringata al frutto della passione e ananas, la piramide di gianduia con tegole di cioccolato fondente e gelato di carube. In alternativa un’ottima selezione di formaggi, accompagnati da mostarde, composte o miele di Montalcino.

GAETANO TROVATO CHEF E GENTILUOMO

Una sosta da non perdere per i gourmet del terzo millennio è il ristorante Arnolfo, in terra di Siena e precisamente a Colle Val d’Elsa, dove dal 1982 lo chef patron Gaetano Trovato esprime nel locale di famiglia la sua cucina di ispirazione mediterranea contemporanea. Situato in un palazzo rinascimentale il ristorante prende il nome da Arnolfo di Cambio, architetto e scultore del 1200 nativo di Colle Val d’Elsa, che presentò il primo progetto del Duomo di Firenze e di Palazzo Vecchio.

All’interno di queste mura opera oggi un vero e proprio architetto di cucina, Gaetano Trovato diventato cuoco grazie alla sua passione, talento e creatività, il cui percorso professionale inizia con un apprendistato a Saint – Moritz, per proseguire ad Ameglia sotto la guida del grande chef Angelo Paracucchi. Altre tappe il Moulin de Mougins di Roger Vergé e a Parigi da Gaston Lenôtre, dove trova il suo equilibrio e la sua determinazione culinaria. Segnalato nei Relais & Chateaux, nella guida Michelin 2016 da ben sedici anni oggi con due stelle, candidato a personaggio dell’anno di Italia a Tavola e membro di Euro-Toques Italia non potevamo non incontrare il “maestro” Trovato alla vigilia delle feste natalizie per conoscere i deliziosi menu che proporrà ai suoi commensali nel suo ‘sancta sanctoum – Arnolfo’. “Iniziamo con il menu Natale gourmet 2015 che si aprirà con il ‘Benvenuto cucina – esordisce Gaetano Trovato – per poi proseguire con la Cappasanta, nero di seppia, sedano rapa, caffé; Petto e coscia di quaglia al fegato d’oca, scampi arrostiti, melograno; Ravioli, baccalà mantecato, finocchi, olive taggiasche, zenzero; Cappelletti, cappone del Valdarno, brodo ristretto; Maialino di latte, mele cotogne, cime di rapa spezie toscane; taglio di bistecca, guancia coda lingua di vitello Chianino, indivia caramellata; Agrodolce di rape, sorbetto al mandarino, lamponi; Panettone, cioccolato, gelato di vaniglia Bourbon, frutto della passione; Piccola pasticceria”. Un menu all’insegna del territorio come tiene a ricordare il maestro: “Prodotti di eccellenza dei quali la nostra zona è ricca. Dare e divulgare soprattutto qualità, emozionare ed emozionarsi: questo è il filo conduttore della mia filosofia della vita, perché il mio lavoro di chef resta la mia vera passione, piena di ricerca continua e di soddisfazioni.” Gaetano non dimentica le sue origini siciliane, al contrario. "Ne sono orgoglioso, anche se la mia famiglia si è trasferita presto in Toscana ed è qui che sono cresciuto – prosegue lo chef – il periodo trascorso nella fattoria siciliana di famiglia mi ha trasmesso valori importanti che ripropongo nell’Essences of New Year’ Eve 2015, il gourmet menu di fine anno, che si aprirà come tradizione con il Benvenuto della cucina per poi proseguire con Gambero rosso, fegato d’oca, pompelmo rosa; Branzino, cavolfiore, vaniglia Bourbon, caviale di aringa, alghe; Ravioli, scampi, ostrica, zafferano; Tortelli, carciofi, pecorino, zucca, maialino soffiato; Astice, quinoa croccante, salsa di crostacei, cime di rapa; Petto, coscio di piccione, caffè, cipolle caramellate; Anans, ginger, the, lamponi; Zuccotto, pistacchio, rape rosse, mango; Piccola pasticceria. In Sicilia ho ancora un sacco di amici e anche qualche piccolo produttore che mi manda ad esempio le mandorle di Avola o i pistacchi di Bronte, piccole chicche che ricorrono così nei miei menù". Uno dei piatti signature di Trovato ha come base il piccione ed è lo stesso chef a spiegare il motivo: “Il piccione ha per il sottoscritto un significato particolare non solo perché lo troviamo presente nelle vecchie ricette dei Medici, ma soprattutto perché mia madre lo cucinava lardellato, ripieno con le interiora battute. Importante è trovare sempre piccioni di qualità, di fattorie conosciute, affidabili ed aver maturato una solidissima esperienza per quanto concerne le cotture e le parti da utilizzare”. Prima di lasciarci Gaetano ci consegna i per i nostri lettori due sue ricette, sintetizzando così la sua cucina: “Un’architettura che si consuma continuamente e si può proporre ogni giorno”. Chef e gentiluomo, un po’ sognatore come tutti i siciliani, anche se lui, il suo sogno l’ha avverato a Colle Val D’Elsa, dove con il fratello gestiscono Arnolfo, ristorante gourmet e tappa di tutti i buongustai amanti della Toscana e della cucina di ieri e di oggi proposta con fantasia ed eleganza.

La cucina di domani anzi di oggi da un pensiero di Gaetano Trovato ….

Tutto bene in quelli di Colle di Val d’Elsa nel cuore della Toscana si procede sempre per il meglio d’altro canto non è possibile tornare indietro, anzi bisogna scaturire nuove sinergie, formando nuove personalità……

Io sono Lo Chef legato ad una chiara idea di territorio e ricerca, immagino la cucina di domani, nei Ristoranti come il mio, che ci saranno sempre come del resto da sempre nuovi modi e mode di proporsi, ma credo che quello che conta è proporre e diffondere la qualità.

Sarà sicuramente sempre più centrata sulle tecnologie avanzate che possono dare un aiuto e sicuramente lo fanno e lo faranno sempre di più, ma la sostanza in fondo è quello che prevale.

Le tecniche di elaborazione dei cibi da sempre esistono nella grande cucina, basta pensare al passato con i fondi di cottura pieni di concentrazione e gusto, alcune elaborazioni si intraprendevano con strumenti e attrezzature meno tecnologiche quindi si rischiava un po di più, ma del resto siamo andati sempre avanti non si può fare altrimenti.

Oggi possiamo vantare di tecnologia e più precisione ed è sicuramente un vantaggio ma restiamo lo stesso degli artigiani del gusto, nello specifico le cotture sono evolute e così andiamo avanti sempre alla ricerca di nuove sperimentazioni ma come al solito non bisogna esagerare senza snaturare gli ingredienti anzi valorizzarli al tempo stesso esaltando il gusto con la giusta dose, di consistenze, in primo luogo è essenziale avere un grande rispetto delle materie prime che trattiamo. Credo che sia possibile ancora oggi ricercare le grandi materie prime dalla Valle d’Aosta alla Sicilia e queste non muteranno basta fare ricerca e scovare il meglio che ci offre la nostra penisola, pensando bene ché il nostro Bel Paese è il primo al Mondo ad offrire una diversificazione di ingredienti che ci invidiano da tutto il Mondo per il gran sapore, sta giusto a noi valorizzarla e trattarla con il dovuto rispetto così potremo portare avanti lo stile Italiano.

Gli Chef non faticheranno di meno,non è possibile ma certo che possiamo programmare e pianificare meglio questo si, perchè giorno dopo giorno la sensibilità di ognuno di noi in un modo o in un altro cerca un risultato qualitativo, per far capire e divulgare ai nostri clienti che l’industria dell’apri e servi è comodità nonostante abbia preso il sopravvento ma nella fascia della consapevolezza purtroppo per l’oro a noi artigiani del gusto non attacca nessun tipo di industria.

A casa cosa cambierà per noi, dipende solo da noi volere è potere! se lo vogliamo e lo dobbiamo volere anzi pretendere nutrire il nostro organismo con materie prime eccellenti è fondamentale per la qualità della vita, per lo spirito e l’anima.

Un pensiero sulla cucina molecolare (azoto ecc..) una moda oppure dei modi, nuove idee per differenziarsi, abbinare lo spettacolo e stupire è senza dubbio una buona alternativa alla consistenza e a l’esaltazione dei sapori, l’uno non esclude l’altro può essere alternato così da poter trovare un equilibrio, a dir vero noi siamo e siamo sempre alla ricerca di nuove cose senza considerare che siamo in paradiso per tutti i prodotti disponibili pieni di gusto dove con la trasformazione possiamo emozionarci ed emozionare.

Ma quanti Buoni critici !!!

Da una mia Libera espressione

Gli zoologi classificano essere umano col nome di homo sapiens e sapiens, che deriva dal latino sapio, oltre a significare saggio o assennato, vuol dire anche sentire il sapore, cioè gustare.  Questo termine, che l’uomo si è attribuito con orgogliosa modestia, indica un ideale da perseguire: diventare saggio assaporando e, nello stesso tempo, assaporare con saggezza, essere cioè una persona illuminata il cui senso del gusto è giunto a perfetta maturità.

E possibile attribuire, alla sempre più numerosa schiera di critici gastronomici, il possesso di un palato esigente che ottemperi ai dettami di un gusto veramente educato?

Il piacere della tavola è puramente soggettivo o esistono delle leggi oggettive che ci aiutino a distinguere ciò che è buono da ciò che lo è meno o da ciò che non lo è del tutto ?  Un antico detto ammonisce che : de gustibus non est disputandum, però un individuo illuminato, nonostante le sensazioni soggettive e le preferenze alimentari, addestra ed affina le proprie capacità selettive nel paragone, nel confronto estimativo di quanto sta degustando lui e di quanti altri, prima di lui, degustarono ed apprezzarono. In questo modo il gastronomo ( intenditore della grande cucina, ovverosia colui che sa gustare e giudicare il cibo) non si identifica col buongustaio-gastro filo ( che ama la cucina come goloso moderato), sebbene entrambi abbiano le capacità di apprezzare quanto mangiano e siano di palato fine, ma è solo il gastronomo che sceglie il meglio dal buono, facendo sempre attenzione, come sapiens, alla salute e alla misura, mentre il secondo è desideroso di quanto lusinga l’occhio oltre che alletti il palato.

Come dobbiamo dunque classificare i novelli critici: gastronomi o buongustai-gastro fili? Spero solo che non si tratti di persone golose o peggio….affamate, aver fame non è sempre una condizione favorevole per apprezzare e giudicare dei cibi, perché con la fame tutti i cibi sembrano deliziosi.  Sarebbe poi cosa assai strana, dato che noi viviamo in regioni ricche, dove la fame è sopraffatta dalla sazietà, che quest’ultima non dovesse sviluppare il piacere gastronomico e quindi le capacità di giudizio attraverso la varietà, il contrasto e la molteplicità dei piatti e dei vini, conoscenza dovuta a una profonda e prolungata esperienza di assaggi in tutte le latitudini. Bisogna essere assolutamente accorti nel giudicare grande una cucina, eccellenza non consiste nella accumulazione, combinare non significa ammassare, anzi le ricette più semplici possono essere di alta cucina quando l’unione di due o tre prodotti, anche se comuni, creano sapori insoliti e geniali dovuti all’abilità del cuoco.

Sono d’accordo con il Maestro Gualtiero Marchesi quando così si esprime: le invenzioni culinarie si ottengono rinnovando in modo inedito le creazioni del passato Inoltre la vera arte del cuoco non consiste nella presentazione di un alimento allo stato naturale per esempio la moda del carpaccio e della copia giapponese di presentare i pesci, ma nemmeno nella loro complicata e talvolta confusa mescolanza. Il cuoco è grande quando utilizzando gli elementi naturali, sa da loro estrarre i profumi, i sapori e addirittura sa sottolineare le loro consistenze, trasformandoli ma facendoli riconoscere in composizioni create dalla sua intelligenza e dalle capacità del suo palato; solo così i prodotti alimentari si valorizzano reciprocamente, mescolandoli in esatte proporzioni e cucinandoli secondo ben precisi sistemi o forme di cottura.

Purtroppo oggi i frequentatori dei ristoranti di tutto il mondo confondono la gastronomia con l’esotismo. Il genio culinario è anche il genio del luogo in cui il cuoco è nato o dove è operativo, ma molti cuochi emergenti, invece di sforzarsi a preparare bene ciò che possono preparare bene nel loro territorio, credono di migliorare i loro menu introducendo innovazioni erotiche che ben difficilmente possono essere considerate, per lo meno da coloro che  conoscono la cucina, di ottima riuscita, è questo un suggerimento all’attenzione del critico gastronomico.

L’arte del cuoco, abile attento, consiste nel sapere cosa può prendere e cosa rifiutare delle tradizioni gastronomiche di altri paesi senza tradirle.

Innovando, creando, immaginando, il cuoco rischia di cadere in eccessive complicazioni che spingono gli amatori della cucina a ritornare, di tanto in tanto, alla cucina della campagna.

D’altronde la storia della cucina è una serie di conflitti e di rappacificazioni, di separazioni e di riavvicinamenti, ed è proprio grazie a queste rivoluzioni che si ha progresso gastronomico.

La cucina è un perfezionamento dell’alimentazione, la gastronomia è un perfezionamento della stessa cucina.

L’Arte si manifesta da sempre con libera espressione e le nuove personalità si formano con una giusta dose di talento e passione.

Gaetano Trovato

Via XX Settembre, 50-52,

53034 Colle di Val d’Elsa SI, Italia

Tel +39 0577 920549

arnolfo.com

101 Wine Spectator Vinitaly 2016

Sunday, April 3rd, 2016

2016 OperaWine Winery

Lista delle aziende selezionate

Fra parentesi l’annata (se diversa) e la posizione ottenuta nella classifica mondiale di fine anno 2015. Ricordando che le aziende italiane nei primi 100 erano in totale 20.

CASTELLO D’ALBOLA Chianti Classico Riserva 2010 (2011 n.46)

ALLEGRINI Amarone della Valpolicella Classico 2010

ALTESINO Brunello di Montalcino Montosoli 2010 (n.18)

CASTELLO DI AMA Toscana L’Apparita 2008

D’ANGELO Aglianico del Vulture 2012 (n.74)

ANSELMET Chardonnay Valle d’Aosta Élevé en Fût de Chêne 2013

ANTINORI Chianti Classico Badia a Passignano Riserva 2007

ARGIOLAS Isola dei Nuraghi Turriga 2010

AVIGNONESI Vino Nobile di Montepulciano Grandi Annate 2011

CASTELLO BANFI Brunello di Montalcino Poggio alle Mura Riserva 2008

BELLAVISTA Extra Brut Franciacorta Gran Cuvée Pas Operé 2005

BELLENDA Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore S.C. 1931 2006

BERTANI Amarone della Valpolicella Classico Capitel Monte Olmi 1964

BINOMIO Montepulciano d’Abruzzo 2010

BIONDI-SANTI Brunello di Montalcino Tenuta Greppo 2008

BRAIDA DI GIACOMO BOLOGNA Barbera d’Asti Bricco dell’Uccellone 2010

CA’ DEL BOSCO Franciacorta Cuvée Annamaria Clementi Riserva 2005

ARNALDO CAPRAI Montefalco Sagrantino 25 Anni 2010

CARPINETO Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2007 (2010 n.26)

CASANOVA DI NERI Brunello di Montalcino Cerretalto 2008

CASTELLARE DI CASTELLINA Toscana I Sodi di San Niccolò 2011

CAVALLOTTO Barolo Bricco Boschis Vigna San Giuseppe Riserva 2008

CERETTO Barolo Bricco Rocche 2005

CESARI Amarone della Valpolicella Bosan 2000

ELVIO COGNO Barolo Ravera 2006

ALDO CONTERNO Barolo Romirasco 2005

CUSUMANO Sicilia Sàgana Tenuta San Giacomo 2011

DAMILANO Barolo Cannubi 2011

DESIDERIO BISOL & FIGLI Dry Valdobbiadene Superiore di Cartizze 2014

DETTORI Romangia Red 2011

DONNAFUGATA Passito di Pantelleria Ben Ryé 2010

DREI DONÀ Sangiovese di Romagna Superiore Pruno Riserva 2008

FALESCO Lazio Montiano 2011

FALLETTO DI BRUNO GIACOSA Barolo Le Rocche del Falletto Riserva 2007

LIVIO FELLUGA Colli Orientali del Friuli Terre Alte 2008

MARCO FELLUGA Collio Russiz Superiore Col Disôre 2003

FATTORIA DI FELSINA Toscana Fontalloro 2011

FERRARI Extra Brut Trento Riserva Lunelli 2006

FEUDI DI SAN GREGORIO Irpinia Serpico 1999

GIANFRANCO FINO Primitivo di Manduria Es 2012

FONTERUTOLI Toscana Siepi 2006

FONTODI Colli della Toscana Centrale Flaccianello 2007

MARCHESI DE’ FRESCOBALDI Chianti Rufina Nipozzano Vecchie Viti Riserva 2012

GAJA Langhe Sperss 2011

FATTORIA GALARDI Roccamonfina Terra di Lavoro 2011

BIBI GRAETZ Toscana Colore 2008

J. HOFSTÄTTER Gewürztraminer Alto Adige Kolbenhof 2013

VINCENZO IPPOLITO Cirò Ripe del Falco Riserva 2001

JERMANN Venezia-Giulia Dreams 2012

LIBRANDI Val di Neto Gravello 2012

LINI ORESTE & FIGLI Vino Spumante Metodo Classico In Correggio 910 Rosso 2004

CANTINE LUNAE BOSONI Vermentino Colli di Luni-Liguria Black Label 2014

LUNGAROTTI Torgiano Rubesco Vigna Monticchio Riserva 1977

LE MACCHIOLE Toscana Paleo Red 2008

DI MAJO NORANTE Molise Don Luigi Riserva 2012

GIUSEPPE MASCARELLO & FIGLIO Barolo Monprivato 2001

MASCIARELLI Montepulciano d’Abruzzo Villa Gemma 2008

MASI Amarone della Valpolicella Classico Mazzano 2007 (Serègo Alighieri Vaio Armaron 2008 n.8)

MASSERIA LI VELI Aleatico Salento Passito 2008

MASSOLINO Barolo Vigna Rionda Riserva 2005

MASTROBERARDINO Taurasi Radici Riserva 2006

MASTROJANNI Brunello di Montalcino Vigna Loreto 2007

MEDICI ERMETE Lambrusco Secco Reggiano Arte e Concerto 2013

MIRAFIORE Barolo Lazzarito 2008

NINO NEGRI Valtellina Sfursat 5 Stelle 2005

NOZZOLE Toscana Il Pareto 2010

ODOARDI Calabria GB 2013

TENUTA DELL’ORNELLAIA Bolgheri Superiore Ornellaia 2002

SIRO PACENTI Brunello di Montalcino 2007

IL PALAGIO Toscana Sister Moon 2011

PETROLO Val d’Arno di Sopra Bòggina 2012

LEONILDO PIEROPAN Soave Classico La Rocca 2011

PLANETA Noto Santa Cecilia 2011

IL POGGIONE Brunello di Montalcino 2007 (2007 n.4)

PRÀ Soave Classico Monte Grande 2011

AGRICOLA PUNICA Isola dei Nuraghi Barrua 2012

RENATO RATTI Barolo Rocche 2004

BARONE RICASOLI Chianti Classico Castello di Brolio 2006

SAN FELICE Toscana Vigorello 2011

TENUTA SAN GUIDO Bolgheri-Sassicaia Sassicaia 2012

LUCIANO SANDRONE Barolo Le Vigne 2006

PAOLO SCAVINO Barolo Bric dël Fiasc 2006

SCHOLA SARMENTI Nardò Nerìo Riserva 2012 (n.93)

TENUTA SETTE PONTI Toscana Oreno 2012

SUAVIA Soave Classico Monte Carbonare 2013

TABARRINI Montefalco Sagrantino Campo alla Cerqua 2010

TASCA D’ALMERITA Nerello Mascalese Sicilia Il Tascante 2012

TEDESCHI Amarone della Valpolicella Classico Capitel Monte Olmi 2007

CANTINA TERLANO Sauvignon Alto Adige Terlano Quarz 2013

TERRE BIANCHE Rossese di Dolceacqua Bricco Arcagna 2012

TERRE DEGLI SVEVI Aglianico del Vulture Re Manfredi 1998

TERREDORA DI PAOLO Fiano di Avellino CampoRe 2011

TOMMASI Amarone della Valpolicella Classico 2008

TORMARESCA Aglianico Castel del Monte Bocca di Lupo 2011

LA TUNELLA Friulano Friuli Colli Orientali Col Livius 2011

UMANI RONCHI Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Casal di Serra Vecchie Vigne 2012

VALDICAVA Brunello di Montalcino Madonna del Piano Riserva 2006

VIETTI Barolo Ravera 2011

CASTELLO DI VOLPAIA Chianti Classico Riserva 2012

ELENA WALCH Alto Adige Beyond the Clouds 2013

ZENATO Amarone della Valpolicella Classico Sergio Zenato Riserva 2008

Armani *****L SPA nuova stella Michelin 2016 Chef Filippo Gozzoli *

Thursday, March 17th, 2016

Spa

Armani/SPA

Il lifestyle Armani e la sua filosofia di design ben si riflettono nell’Armani/SPA, un ambiente che si sviluppa su 1.000 metri quadrati dedicati a bellezza, pace e tranquillità con vista sulla città dall’ultimo piano dell’Armani Hotel Milano. Armani/SPA, offre trattamenti individuali, sei stanze dedicate, fitness personalizzato, l’esperienza della hamam a vapore e della sauna, ma anche l’opportunità di concedersi un momento di relax in privato o interagendo socialmente nella piscina, unica, in quanto caratterizzata da soffitto e pareti in vetro. Le terapie offerte dalla spa chiamate MU, LIBERTÀ e FLUIDITÀ, sono state sviluppate con grande attenzione e finalizzate a nutrire il corpo e la mente. Ogni ospite riceve una consulenza personalizzata a cura di un professionista della Armani Spa che prepara un completo percorso sensoriale su misura.

Palestra

Le attrezzature per il fitness all’Armani Hotel Milano includono la moderna Kinesis Wall oltre a un’ampia serie di attrezzature modulari per attività cardio e di resistenza. Su richiesta è possibile essere coadiuvati da un personal trainer che può essere prenotato attraverso il proprio Lifestyle Manager.

Armani/Ristorante: essenzialità contemporanea

Innovativo ed elegante, dall‟essenzialità contemporanea, l‟Armani/Ristorante coniuga l‟eccellenza del gusto italiano con incursioni nelle cucine del mondo. Situato in via Manzoni 31, nel cuore del quadrilatero della moda, tra Piazza della Scala e Piazza Cavour, l’Armani/Ristorante si trova al settimo piano dell‟Armani Hotel di Milano. Il palazzo in stile razionalista, originariamente progettato da Enrico A. Griffini nel 1937, è stato sottoposto a un‟ampia ristrutturazione interna che ha impresso all‟edificio la raffinata impronta estetica dello stile Armani. Linee nitide e pulite, colori naturali con tonalità tra il grigio e il sabbia, e una magnifica vista panoramica sullo skyline di Milano, dal Duomo ai futuristici grattacieli di Porta Nuova, sono le caratteristiche inconfondibili che connotano lo spazio dell‟Armani/Ristorante. Completano l‟ambiente un‟enoteca esclusiva, una sala da pranzo privata e l‟Armani/Bamboo Bar, un ambiente raffinato e dal grande impatto visivo, affacciato su via Manzoni e su Piazza Croce Rossa, reso unico dal soffitto a doppia altezza – 6 metri e mezzo – e dalle immense vetrate dotate di louvres. Gli elementi in onice retroilluminati, gli arredi e il delicato sottofondo musicale creano l‟atmosfera ideale per gustare un pranzo informale o un aperitivo prima di cena, senza dimenticare cocktail party e dopocena con l‟intrattenimento di musica dal vivo. Una sorta di ponte di collegamento interno è dedicato all’area fumatori.

La nuova filosofia: perfezione del quinto gusto

Sperimentazione culinaria e ricerca costante della perfezione sono alla base dell‟Armani/Ristorante. Oltre a salato e dolce, acido e amaro, i quattro gusti tradizionali, l‟Armani/Ristorante aggiunge un nuovo, quinto gusto: l‟Umami, termine che nella lingua giapponese significa „saporito‟. Attenzione ai dettagli, precisione degli equilibri, armonia degli accostamenti, un‟attentissima selezione delle materie prime e degli ingredienti, e cromatismi dei piatti sono gli elementi fondamentali che contraddistinguono l‟Umami e che identificano l‟evoluzione gastronomica dell‟Armani/Ristorante. La proposta gastronomica unisce armoniosamente tecnica, stile ed esperienza del gusto. I piatti sono leggeri e contemporanei e stupiscono, mantenendo un‟eleganza discreta.

Il menu: misurato in ogni dettaglio

Il menu proposto dall‟Armani/Ristorante è misurato in ogni dettaglio, mai eccessivo, com‟è nella filosofia di Giorgio Armani. Sia per la cena che per il business lunch, la carta è in costante evoluzione, così come lo studio del quinto gusto. Nuove declinazioni di menu vengono proposte anche per il brunch della domenica, che può essere gustato negli spazi dell‟Armani/Ristorante e dell‟Armani/Bamboo Bar, dove è possibile trovare food corner tematici, proposte salutiste e per vegetariani.

La cantina: selezione di etichette in puro stile Armani

L‟Armani/Ristorante propone una carta dei vini ampia e originale, studiata per accompagnare al meglio qualsiasi esperienza di gusto. Al centro della carta è offerto, ovviamente, il meglio del Made in Italy: vini corposi, intensi, equilibrati e pieni che rappresentano le molteplici sfaccettature del nostro territorio, da Nord a Sud. Le più prestigiose etichette francesi, come Champagne, Borgogna e Bordeaux, sono presenti con annate e formati speciali. Nell‟accurata selezione dei “vini dal mondo” spiccano Spagna, Sud Africa, Argentina, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda. Completano la proposta vini biologici e biodinamici, inconsueti e ricercati, e alcune preziose verticali di „annate storiche‟ italiane e straniere, con bianchi di struttura e rossi importanti. Una carta in continua evoluzione, per accompagnare armonicamente l‟esperienza del gusto dell‟Armani/Ristorante

Armani Hotel Milano

Armani Hotel Milano è il secondo hotel ad essere aperto nel quadro del progetto Armani Hotels & Resorts, una collaborazione tra Giorgio Armani S.p.A., ed Emaar Properties PJSC. L’apertura dell’Armani Hotel Milano segue il lancio del primo Armani Hotel situato a Dubai, all’interno del Burj Khalifa, l’edificio più alto al mondo. L’estetica dell’Armani Hotel Milano è ineguagliabile. Giorgio Armani ha contribuito con il suo tocco personale alla progettazione dell’Hotel, nell’edificio in stile ‘razionalista’ progettato originariamente da Enrico A. Griffini nel 1937.

Location

L’Armani Hotel Milano è situato nel prestigioso edificio di via Manzoni 31 a Milano, nel cuore del celebre quartiere conosciuto come Quadrilatero della Moda. Si trova a pochi minuti dai prestigiosi negozi di Via Montenapoleone e Via della Spiga, dal famoso Teatro alla Scala e dalla spettacolare Piazza del Duomo. Il Teatro alla Scala, risalente al XVIII secolo, è il tempio internazionale della musica classica dove si tengono a battesimo e vengono acclamati i cantanti e i compositori più famosi del mondo. Ogni giorno nel teatro si tengono rappresentazioni di opere, concerti e balletti. Il Duomo è la cattedrale e il simbolo della città. Interamente costruita in marmo nel corso di quasi sei secoli, la cattedrale presenta una struttura imponente, sculture decorative e magnifiche vetrate che si affacciano su una delle piazze più belle della città. La Pinacoteca di Brera, una delle gallerie d’arte più famose al mondo che ospita i capolavori della pittura italiana dal XIV al XX secolo, sorge a pochi passi dall’Armani Hotel Milano. Brera, con le sue strade strette, è uno dei quartieri storici e più caratteristici della città. La sera le strade si riempiono di tavolini dei bar e la zona si trasforma in una sorta di grande locale all’aperto. La città gode di una posizione invidiabile in Lombardia, in Italia settentrionale. Con le sue numerose e incantevoli città d’arte, la Lombardia è la regione che vanta i più grandi parchi naturali e splendidi laghi circondati dalle montagne, vero paradiso degli sciatori. Il forte legame della regione con le sue antiche tradizioni si riflette negli indimenticabili sapori della cucina locale, rinomata in tutto il mondo, e dei suoi vini

Concetto Lifestyle

L’Armani Hotel Milano offre un’esperienza intima anche quando si è lontani da casa, in linea con la filosofia “Stay with Armani”. La proposta Armani va infatti oltre l’estetica visiva, offrendo un concetto unico di servizi sotto la supervisione dei Lifestyle Manager che sono un punto di riferimento per i clienti. Anticipando le esigenze degli ospiti fanno sì che il soggiorno a Milano risulti un’appagante esperienza.

Prima, durante e perfino dopo il vostro soggiorno, non dovrete far altro che chiedere consiglio e assistenza al vostro Lifestyle Manager per qualunque esigenza, dal facilitare la procedura di check-in nella comodità della propria suite, alla personalizzazione del soggiorno con trattamenti SPA su misura o per qualsiasi altro desiderio. Dal momento della vostra prenotazione, il Lifestyle Manager è pronto ad assicurarsi che ogni Vostro desiderio sia anticipato e soddisfatto in modo discreto, sia all’interno sia fuori dell’Armani Hotel Milano. L’obiettivo del Lifestyle Manager è infatti offrire alla clientela l’ospitalità di Giorgio Armani per garantire tutto il comfort che è possibile godere solo a casa propria.

Armani/Lounge

Con la sua splendida vista sul maestoso panorama della città, Armani/Lounge offre ai suoi ospiti un ambiente esclusivo e buona musica.

Armani/Bamboo Bar, con il suo soffitto a doppia altezza, la parete realizzata con una grande vetrata dotata di louvre e gli elementi in onice retro illuminati, crea il perfetto luogo di incontro tra amici, per discutere d’affari mentre si gusta un pranzo informale o semplicemente il luogo dove fermarsi a osservare il paesaggio, assaporando un “afternoon tea” o un aperitivo prima di cena.

Armani/Events

Presso l’Armani Hotel Milano ogni evento sarà all’insegna del distintivo stile Giorgio Armani.

L’estetica Armani si rifletterà in ogni aspetto con uno speciale accento sull’allestimento delle camere e le proposte del menu. Le Suite Armani saranno disponibili per le occasioni più esclusive.

Armani/Business Centre

Armani Hotel Milano mette a disposizione la sede perfetta per eventi aziendali o celebrazioni personali.

Questi locali sono completamente attrezzati con moderni sistemi di comunicazione e presentazione, e arredati secondo lo stile Armani, minimalista e sofisticato.

L’Armani/Business Centre è accessibile 24 ore al giorno, esteso su 200 metri quadrati, con una sala meeting privata e due saloni consiliari. La struttura dispone di una propria kitchenette in grado di servire direttamente la sala meeting e i saloni consiliari oltre che specifiche richieste degli ospiti.

Sono inoltre disponibili dotazioni di ultima generazione per presentazioni di audiovisivi, controllo a distanza dell’illuminazione, attrezzature informatiche e per conferenza.

Camere

Lo stile e la filosofia Armani definiscono ogni dettaglio delle 95 camere e suite dell’Armani Hotel Milano.

Ogni elemento è stato disegnato personalmente da Giorgio Armani e riflette in pieno la sua estetica.

Le camere dispongono delle migliori dotazioni pensate per rendere quanto più confortevole il soggiorno degli ospiti: comodi sofa, poltroncine, zona bar, televisore LCD a schermo piatto con completa funzione HITV.

Armani Deluxe Room

Le camere di questa tipologia hanno una metratura fino a 45 m2, sono situate dal 2° al 6° piano e sono composte da ingresso, camera da letto arredata con mobili esclusivi, sala da bagno con rivestimenti in marmo e una serie di lussuose dotazioni firmate Armani.

Armani Première Room

Questa tipologia si trova su tutti i piani, ha una superficie massima di 55 m2 ed è arredata con mobili esclusivi per camera da letto, ha una comoda zona living e dotata di una postazione di lavoro multi funzione, bar privato, sala da bagno in marmo completa delle lussuose dotazioni Armani.

Armani Classic Suite

Ubicata dal 2° al 5°piano, con una superficie fino a 70 m2, questa tipologia di camera offre un ampio ingresso, un salotto spazioso ed elegante completo di un confortevole sofa, arredi raffinati, bar privato e cabina armadio.

Armani Executive Suite

Questa tipologia di suite si trova al 3°, 4° e 5° piano, con una superficie fino a 95 m2. Si caratterizza per un ingresso da cui si accede al bagno per gli ospiti, ad un salone completamente arredato e attrezzato con bar privato e una postazione di lavoro multi funzione, sala da bagno principale e cabina armadio.

Armani Ambassador Suite

Questa tipologia di suite si trova al 4° e 5° piano con una superficie fino a 110 m2. Un bellissimo appartamento che offre un salone arredato con raffinatezza, una zona pranzo e uno studio, una sala da bagno completa della gamma esclusiva di dotazioni Armani e una superlativa camera da letto con arredi appositamente creati.

Armani Signature Suite

Esistono solo due esclusive suite duplex con una superficie fino a 203 m2 e si trovano al 2° piano.

Queste suite sono composte da un lussuoso ingresso, un ampio salone con ampia scala a spirale che conduce alla camera da letto al livello superiore e dispongono di un bar full-service e dispensa, sala cinema privata con schermo LCD da 100” o, in alternativa, annessa palestra privata dotata di attrezzature di ultima generazione e doccia a vapore.

Armani Milano Suite

Questa meravigliosa suite si trova al 6° piano e offre una vista unica sul Duomo, la Cattedrale di Milano, e il centro della città attraverso le sue pareti vetrate e l’elegante terrazza. La suite comprende uno studio privato, una sala da pranzo con cucina, un’ampia cabina armadio e una camera da letto con raffinati arredi e viste panoramiche.

Armani Presidential Suite

Questa magnifica suite si trova al 6° piano con vista sullo skyline della città e del panorama circostante grazie alle pareti con vetrate. Include un cocktail bar full-service e dispensa, studio privato e sala da pranzo, accesso ad una elegante terrazza privata con arredi e piante che si sviluppa sull’intera lunghezza della suite.

Via Manzoni 31, 20121, Milano, Italy

Telephone: +39 02 888 3 8888 Fax: +39 02 888 3 8000

milan@armanihotels.com – armanihotels.com

A cena con la Masterchef

Monday, March 7th, 2016

Una donna vince MasterChef, anzi un’azdora, che vuole aprire la sua azienda agricola alla ristorazione (mica il vincitore del Grande Fratello che qualche anno fa manifestava il desiderio di aprire un Agritursmo !!!) Ed ecco che contatto immediatamente la giovane mamma di Emma, di cui i quotidiani parlano. Lei già al telefono si dimostra disponibilissima: accetta un’intervista in video. Per accelerare i tempi la realizziamo la sera stessa, lunedì 7 marzo, all’Alberghiero Artusi di Forlimpopoli, durante la splendida cena con lo chef stellato al Leon d’Oro di Pralboino (Bs), già allievo di Bruno Barbieri 15 anni fa all’Arquade (2 stelle Michelin in Valpolicella). Per Erica è la sua prima uscita in pubblico dopo la vittoria e il bagno di folla di qualche giorno prima. All’ingresso dell’Isituto Alberghiero viene riconosciuta subito, ed è tutto un selfie con studenti, studentesse, mamme, bidelli, ecc.. Ci accomodiamo al tavolo a noi riservato, insieme alla piccola Emma di 2 anni e mezzo. Parte la ripresa. Erica Liverani ci racconta, fra un piatto e l’altro di Alfonso Pepe, è piaciuta subito ai giudici del famoso talent ( Cracco e Cannavacciuolo l’hanno pure accolta nei loro ristoranti) per i suoi cappelletti alla moda romagnola (anche se l’Artusi non lo ammette) ripieni di formaggio (alla faccia di Bottura). Poi li ha sedotti col Cappelletto invertito, brodo all’interno e “compenso” o “prete” che sia, al formaggio in esterno, su una sfoglia tirata a mano e richiusa incrociando le punte. Tutto è iniziato per uno scherzo di suoi amici: a sua insaputa l’hanno iscritta alla gara. Così si è presentata a Milano con una Coda di rospo ispirata dal ristorante CocoLoco, sulla spiaggia di Marina di Ravenna. Erica era assieme ad altri 99. Poi via via di selezioni, fino alla finale del 29 luglio. Sì, avete capito bene, la fresca vincitrice di marzo 2016, in tv su Sky, ha atteso 7 mesi per poter rivelare la vittoria avvenuta a fine luglio 2015. Prima dell’esito finale le 2 finaliste e il finalista, Lorenzo, hanno fatto un patto: chi vince paga la cena da Crippa in piena stagione di tartufo, a ottobre! Conto a 7 cifre, ma ne è valsa la pena ora che esce il libro “A piccoli passi – La mia cucina stagionale”.

Andrea Migliaccio ** all’Aldrovandi *****L Roma piace… Assaje

Monday, February 29th, 2016

QUESTA ELEGANTE VILLA DEL XIX SECOLO È SITUATA NEL CUORE DI ROMA, IN UNA VERA E PROPRIA OASI URBANA CIRCONDATA DAI VERDEGGIANTI GIARDINI DI VILLA BORGHESE.

IERI UN CONVENTO, OGGI, CON IL SUO MERAVIGLIOSO GIARDINO, LA PISCINA RISCALDATA ALL’APERTO E LA RAFFINATA RISTORAZIONE, L’ALDROVANDI VILLA BORGHESE RAPPRESENTA UNO DEGLI INDIRIZZI PIÙ RICERCATI ED AMBITI DI ROMA. L’ALBERGO È UN PARADISO DI INFINITA TRANQUILLITÀ E PRIVACY, IN CUI GLI OSPITI POSSONO LASCIARSI AVVOLGERE DALL’ATMOSFERA RILASSANTE DI UN RESORT, SOGGIORNANDO PERÒ NEL CUORE DELLA CITTÀ ETERNA.

CAMERE & SUITE

103 CAMERE, TRA CUI 19 SUITE E JUNIOR SUITE, TUTTE PROGETTATE PER EVOCARE LA STRAORDINARIA TRADIZIONE D’ARREDAMENTO ITALIANA, IN UNA ECCEZIONALE COMBINAZIONE DI ELEGANZA E STILE. MOLTE DI ESSE GODONO DI UNA MAGNIFICA VISTA SUL GIARDINO PRIVATO DELL’ALBERGO, SULLA PISCINA ESTERNA O SUL POLMONE VERDE DI VILLA BORGHESE.

RISTORANTI & BAR

UNA STRAORDINARIA OFFERTA GASTRONOMICA:

NEL RIGOGLIOSO GIARDINO “ASSAJE”, SQUISITO RISTORANTE MEDITERRANEO GUIDATO DALLO CHEF 2 STELLE MICHELIN ANDREA MIGLIACCIO; PIATTI LEGGERI E SANDWICH PRESSO IL DELIZIOSO ED INTIMO RISTORANTE “GRILL”; TAVOLI ALL’APERTO A LUME DI CANDELA

AL “BAR DEL GIARDINO” ;

PER DEGUSTARE DRINK PERFETTI CON MUSICA DAL VIVO ECCO L’ELEGANTE “AMERICAN BAR”;

INFINE LA SPLENDIDA “SALA VERDE”, DA CUI SI GODE DI UN’INCANTEVOLE VISTA SUL PARCO E SULLA PISCINA, CON UNA RICCA PRIMA COLAZIONE A BUFFET.

SPA LA MER & FITNESS SUITE

COCCOLATEVI NELLA NOSTRA “SPA LA MER”, RIFUGIO URBANO PER IL CORPO E LO SPIRITO. VI ASPETTANO ESCLUSIVI TRATTAMENTI PER LA BELLEZZA E LA SALUTE DELLA PELLE CON LA FORZA RIGENERANTE DEL NOSTRO BRAND ESCLUSIVO CRÈME DE LA MER. LA NOSTRA SPA DISPONE DI SALE PRIVATE ADIBITE A TRATTAMENTI PERSONALIZZATI, SAUNA, BAGNI TURCHI, VASCA IDROMASSAGGIO E UNA FITNESS SUITE DOTATA DELLE PIU SOFISTICATE ATTREZZATURE TECHNOGYM E POWER PLATE.

ATTIVITA’

LA PISCINA RISCALDATA È SITUATA NEL GIARDINO PRIVATO DELL’HOTEL, RAPPRESENTANDO UN ESCLUSIVO POOL CLUB NEL CUORE DI ROMA.

VIENE OFFERTO AGLI OSPITI UN SERVIZIO DI NAVETTA DI CORTESIA VERSO E DA PIAZZA

DI SPAGNA. POTETE INOLTRE CONCEDERVI UNA PASSEGGIATA IN BICICLETTA CON IL NOSTRO SERVIZIO DI NOLEGGIO GRATUITO.

IL CONCIERGE È SEMPRE A DISPOSIZIONE PER QUALSIASI NECESSITÀ E LIETO DI ORGANIZZARE VISITE DELLA CITTÀ ED ESCURSIONI.

L’HOTEL DISPONE IN PIÙ DI SEI SALE MEETING OLTRE A SPAZI RISTORATIVI INTERNI ED ESTERNI, PERFETTI PER EVENTI SPECIALI E MATRIMONI.

SITUATO IN POSIZIONE ECCELLENTE, IN UNA DELLE ZONE PIÙ AMBITE DELLA CITTÀ, L’ALDROVANDI VILLA BORGHESE È UNO DEI LUOGHI PIÙ SUGGESTIVI DI ROMA: DI FRONTE AI GIARDINI DI VILLA BORGHESE; A 5 MINUTI DA PIAZZA DI SPAGNA E DALLA PIÙ ELEGANTE ZONA DI NEGOZI DI VIA DEI CONDOTTI, VIA DEL BABUINO E PIAZZA DEL POPOLO; A POCHI PASSI DALLA GALLERIA NAZIONALE D’ARTE MODERNA E DALLE REMINISCENZE STORICHE DI VALLE GIULIA E DELLA GALLERIA BORGHESE.

Una bella camera doppia ed una cena presso il nostro nuovo ristorante Assaje.
Le camere e suite sono tutte dotate di TV LCD, connessione WI-FI ad alta velocità, bar privato e cassaforte personale.
La preghiamo di indicarci la preferenza per una camera fumatori o non fumatori e l’approssimativo orario d’arrivo in albergo. E’ possibile effettuare il check–in a partire dalle ore 14:00 e il check-out si effettua entro le ore 12:00.
La ringraziamo per averci fornito la carta di credito a garanzia della prenotazione. La preghiamo di notare che eventuali cancellazioni potranno essere accettate non oltre le 48 ore precedenti la data di arrivo, entro le h 14.00. In caso di cancellazione comunicata dopo tale termine ed in caso di mancato arrivo, l’albergo si riserva il diritto di addebitare un importo pari alla prima notte del soggiorno.
Una straordinaria offerta gastronomica: nel rigoglioso giardino si trova Assaje, squisito ristorante mediterraneo guidato dallo chef 2 Stelle Michelin Andrea Migliaccio; piatti leggeri e sandwich vengono serviti presso il delizioso ed intimo Grill; il Bar del Giardino, con i suoi tavoli all’aperto a lume di candela; l’elegante American Bar, il luogo ideale per degustare il drink perfetto con musica dal vivo.
Lasciatevi coccolare presso la nuovissima SPA La Mer, con sauna, bagno turco ed una vasca per la talassoterapia offrendo gli esclusivi trattamenti Crème de la Mer viso e corpo. L’accesso alla SPA La Mer è gratuito e disponibile tutti i giorni dalle 11.00 alle 21.00. Disponibili in camera massaggi e trattamenti su richiesta.
La nostra piscina all’aperto è aperta da Maggio ad Ottobre (tempo permettendo) su base gratuita per tutti i nostri Ospiti così come all’elegante Palestra di ultima generazione, dotata delle più sofisticate apparecchiature Technogym e Power Plate. I giardini di Villa Borghese di fronte l’hotel sono ideali per lo jogging ed eleganti biciclette possono essere riservate ad uso gratuito attraverso il nostro Concierge.

Siamo lieti di informarLa che l’albergo dispone di un servizio navetta gratuito per raggiungere Piazza di Spagna.

Inoltre sono gratuiti l’accesso al business center e la connessione WI-FI ad alta velocità, disponibile in tutte le aree dell’albergo. iMac e iPad disponibili senza alcun costo aggiuntivo.

Siamo lieti di presentare Il Capri Palace Hotel & Spa membro di D-Hotels and Resorts, è un hotel di lusso di raffinata eleganza, meravigliosamente incastonato nell’isola di Capri. Il bianco domina tutto l’ambiente, valorizzando le forme architettoniche ispirate al Mediterraneo che si fonde in armonia al verde dell’isola.
L’hotel dispone di tre ristoranti, L’Olivo, un ristorante elegante e raffinato con 2 stelle Michelin firmato dallo Chef Andrea Migliaccio, Il Riccio esclusivo ristorante e beach club con 1 stella Michelin a pochi passi dalla Grotta Azzurra e un informale Bistrot Ragù.
La Capri Beauty Farm è un centro termale di fama internazionale, premiato come Miglior Medical Spa, che è specializzata in bellezza e attività mediche, tra la più note, la Scuola delle Gambe® e il pluripremiato programma Bodyism.
Visita il sito internet capripalace.com/it per scoprire l’hotel.

Nell’attesa di accoglierla quale nostro gradito ospite, rimaniamo a completa disposizione per ulteriori informazioni e porgiamo i nostri più cordiali saluti.

Aldrovandi Villa Borghese
Via Ulisse Aldrovandi, 15 | 00197 Rome | Italy
T +39 06 322 3993

Lefay World Best SPA 2016

Monday, February 29th, 2016

LEFAY RESORT & SPA LAGO DI GARDA

MIGLIOR SPA AL MONDO

Lefay Resort & SPA Lago di Garda è stato premiato come “Miglior Destination SPA al Mondo” ai prestigiosi World SPA & Wellness Awards 2016, assegnati nell’ambito della convention Professional SPA & Wellness, che si tiene a Londra ogni anno.

I “World SPA & Wellness Awards” premiano le migliori SPA di ogni continente che si distinguono per l’eccellenza del servizio e degli standard. I premi vengono attribuiti da una giuria composta da specialisti ed esperti indipendenti del settore benessere: da quest’anno, per la prima volta, è stata introdotta la nuova categoria “Worldwide Health and Wellness Destination” dedicata esclusivamente a premiare la migliore Destination SPA al mondo.

Lefay Resort & SPA Lago di Garda si è aggiudicato il premio superando le strutture più iconiche a livello internazionale tra cui COMO Shambala Estate (Indonesia), Kamalaya Wellness Sanctuary & Holistic Spa (Tailandia), Lanserhof Tegernsee (Germania) e Lapinha Spa (Brasile).

Il riconoscimento è stato assegnato grazie all’unicità dei trattamenti firmati Lefay SPA Method e all’innovativo concept della Lefay SPA, costruita secondo i principi della bioarchitettura e della sostenibilità ambientale.

Elemento distintivo per la giuria è stato inoltre l’impegno dedicato alla formazione e allo sviluppo professionale dei collaboratori SPA, che prevede oltre 2.000 ore di corsi all’anno.

“Essere premiati come miglior Destination SPA al Mondo da una giuria di esperti così autorevoli, ci riempie di gioia e rappresenta, allo stesso momento, una grande responsabilità nei confronti dei nostri Ospiti nel cercare di offrire loro un’esperienza benessere che li porti ad uno stile di vita sano e consapevole” ha affermato Liliana Leali, Presidente di Lefay Resorts.

Contatti Resort:

Lefay Resort & SPA Lago di Garda – tel: + 39 0365 241800 – res.garda@lefayresorts.com

La Madia** di Licata al Cappuccini Resort in Franciacorta

Wednesday, February 17th, 2016

Pino Cuttaia in Franciacorta. Cena 4 mani al Resort Cappuccini

Resort Cappuccini non smette di sorprendere e continua con i suoi grandi incontri con i migliori chef che animano l’evoluzione del pensiero in cucina. Un’arte culinaria che diventa espressione di una passione che va oltre il gusto, le sensazioni, la qualità degli ingredienti.

Stiamo parlando della straordinaria esperienza che offre la cucina evocativa di Pino Cuttaia, lo chef pluristellato patron de “La Madia” di Licata, che rivive, attraverso gli ingredienti, i cibi, i profumi, dei suoi piatti i ricordi dell’infanzia, il calore della famiglia, il piacere dell’amicizia.

Giovedì 18 febbraio, nella cornice storica del Resort Cappuccini, il grande maestro Cuttaia si unirà allo chef resident, Fabrizio Albini, per raccontare la sua storia con una cena 4 mani dal sapore mediterraneo e franciacortino.

Il menù lascia presagire intense emozioni di sapore: memoria visiva, espressione di stagione, mozzarella, si affiancheranno alla gustosità di “come un manzo all’olio” alla ricerca di un incontro di toni, di colori, di fine eleganza capace di far riaffiorare nella memoria i ricordi piacevoli che il tempo aveva nascosto.

Un tesoro gelosamente custodito che viene riscoperto anche grazie alle eccellenze della produzione franciacortina: le “bollicine” della Cantina Guido Berlucchi, di Cà del Bosco, e Monterossa e il rosso toscano di Cantina Petra voluto da Vittorio Moretti daranno origine a un incontro di raffinata maestria in cucina e in cantina.

Incontri di classe, discreti, per chi sa apprezzare e gustare.

Menù

Pizzaiola

Mozzarella

Memoria visiva

Minestra di finto pesce

Come un manzo all’olio

Espressione di fine stagione

Gelo di mandarino

Cioccolato

Cantine Partner

Cà del Bosco – Guido Berlucchi – Monterossa – Cantina Petra

Domenico Notturno del Magiono a Cusago (Mi) e i suoi menù

Friday, February 5th, 2016

Le serate enogastronomiche nel Mulino cinquecentesco!

Per tutto il 2016 al Ristorante Il Magiono del Romantik Hotel Mulino Grande di Cusago (MI) si può partecipare a serate a tema con piatti speciali e vini selezionati abbinati. La prima il 5 febbraio.

Per ogni piatto una bottiglia speciale. È questo il mood delle serate enogastronomiche del Romantik Mulino Grande di Cusago (MI), che continua a proporre, a tutto il 2016 ,cene tematiche nel suo accogliente Ristorante Il Magiono, dove da sempre si prediligono ricette tradizionali nate da prodotti bio e a chilometro zero. Tutta la filosofia di questa struttura, immersa nel Parco Agricolo Sud a pochi km da Milano, si basa infatti sul rispetto della natura e sull’ecologia. È nata dal restauro di un antico mulino cinquecentesco grazie all’utilizzo di materiali di recupero e a fonti energetiche rinnovabili. E la sua cucina si basa su una scelta attenta delle materie prime, sul rispetto delle stagioni, e sulla valorizzazione delle verdure dell’orto biologico del resort.

Le serate enogastronomiche speciali cominciano il 5 febbraio 2016 con i “Bolliti in cucina”, il 19 febbraio la cena è invece a tema “Casseola”, per poi lasciare spazio il 4 marzo a pietanze a base di “Pesce del Mediterraneo”. Il 18 marzo tocca agli “Arrosti in tavola”, il 15 aprile c’è una nuova “Cena di Pesce”, mentre il 29 aprile è dedicato alla “Cucina romana”. Il 13 maggio arriva la “Primavera in tavola”, il 27 maggio invece si possono degustare “Sapori di Sicilia”, mentre il 10 giugno c’è il “Coquillage”. “Pesce alla griglia” si può assaporare il 24 giugno, invece il 16 settembre tocca ai “Crostacei della Bretagna”, per continuare il 30 settembre con una serata all’insegna dei “Funghi” e poi il 14 ottobre del “Tartufo”. All’”Autunno in Maremma” è ispirata la cena del 28 ottobre.

L’11 novembre tornano i “Bolliti del Magiono” per completare l’esperienza enogastronomica il 25 novembre con il re “Tartufo”.

Per ogni serata è compresa una degustazione di 4 bottiglie di ottimi vini selezionati a seconda delle tipologie di piatti. E c’è l’accompagnamento musicale. Il prezzo a cena è a partire da 48 euro a persona a seconda delle materie prime previste. È necessaria la Profondamente radicata nella rispettiva regione e plasmata dalla tradizione e dalla consapevolezza della qualità – questo è il senso dell’accoglienza per quasi 200 Romantik Hotels & Restaurants in 9 Paesi europei, che danno il benvenuto ai loro ospiti provenienti da vicino e da lontano. Individualità che sorprende, genuinità che delizia, genialità che cattura – in breve: un atteggiamento molto speciale verso la vita.

Il Mulino dove il wellness è vegano!

Gustosi piatti veg abbinati a trattamenti benessere su misura, negli ambienti di bioedilizia di Hotel Mulino Grande di Cusago

(MI).

Nell’era della velocità e del cibo take away a volte diventa difficile fermarsi a pensare se ciò che mangiamo sia buono per noi oppure no. Ogni organismo ha il suo approccio con il cibo, tollera di più un alimento piuttosto che un altro, per questo conoscere ciò che si ingerisce permette di prendersi cura di sé stessi. Per mangiare bene e quindi per stare bene, propone menu sani e naturali all’insegna della “Cucina Vegana e Vegetariana del Benessere”.

Accanto alle ricette tradizionali, che prediligono da sempre prodotti freschi e a km 0, nel pieno rispetto delle stagioni, gli ospiti possono scegliere piatti gustosi e creativi a base di cereali, verdura, legumi e tutti quegli alimenti che permettono di rinforzare le difese del corpo, con la curiosità di scoprire nuovi sapori. La formula della “Cucina Vegana e Vegetariana del Benessere” è messa a punto dallo chef Domenico Notturno, cresciuto a fianco dei celebri Ducasse, Marchesi e Oldani, che gli hanno permesso oggi di dirigere con brillante maestria tutta la sua brigata giovane e dinamica e di essere sempre attento alle tendenze del momento.

Grazie a questo protocollo chiunque potrà adottare un nuovo stile alimentare, da seguire facilmente nel corso della vita.

Alla Bio Spa Beauty Solutions, si può scegliere di partecipare a One Day Vegan Detox, che comprende uno scrub corpo ai limoni di Sicilia, un trattamento esfoliante e detossinante (60 minuti), preceduto o seguito a seconda dell’orario in cui si raggiunge la struttura da un Vegan lunch al Ristorante Il Magiono annesso all’hotel (il prezzo è di 80 euro a persona). In alternativa, per chi ha più tempo a disposizione, un intero Vegan weekend detox, con soggiorno e trattamenti benessere abbinati a squisiti menu vegani.

Nell’offerta è inclusa una notte in camera doppia, scrub corpo ai limoni di Sicilia con trattamento esfoliante e detossinante di 60 minuti, un trattamento viso alla rosa per una pelle morbida e tonica, percorso umido un pranzo e una cena al ristorante Il Magiono . Il prezzo è da 233 euro a persona.

Tutto questo con la straordinaria collaborazione di The Organic Pharmacy, il marchio londinese di cosmetica selettiva che utilizza solo prodotti organici. Fondato dalla farmacista e omeopata Margo Marrone, il marchio The Organic Pharmacy propone sofisticati trattamenti per viso e corpo, orientati in primo luogo al benessere psico-fisico globale oltre che alla bellezza.

In più, i prodotti The Organic Pharmacy, contengono altissime percentuali di ingredienti bioorganici, privi di coloranti, conservanti, profumi e sostanze chimiche di sintesi. Alcuni cosmetici sono talmente puri e genuini che posso essere addirittura ingeriti. Uno standard molto alto, di cui solo pochi brand possono farsene vanto.

Con un singolare approccio al concetto di benessere, tutti i prodotti The Organic Pharmacy sono utilizzati per la maggior parte dei trattamenti in cabina, unitamente a rimedi omeopatici ed integratori caratterizzati da una delle più alte percentuali di ingredienti biologici esistenti nella cosmetica organico-naturale.

Hotel Mulino Grande in breve:

Situato a pochi chilometri dalla fiera di Rho e poco distante dal Castello di Cusago, con cui mantiene una costante relazione visiva, l’Hotel Mulino Grande sorge all’interno del Parco Agricolo Sud di Milano. Un esclusivo Mulino del ‘500 sapientemente ristrutturato in chiave bio- architettonica interpreta con estrema modernità la magia di una location contemporanea. Il progetto di recupero architettonico – design e ecologia, geotermia, pannelli solari e soluzioni high-tech – firmato dall’architetto milanese Antonella Tesei, persegue la volontà di mantenere una relazione con le radici del luogo. La struttura ricettiva appartiene alla categoria quattro stelle e consta di 21 camere, di cui 7 Suites, Centro Benessere, 2 sale meeting e il Ristorante Il Magiono aperto sia agli ospiti dell’albergo sia ai clienti esterni.

Peter Girtler conquista la 2a stella Michelin al Stafler **** SPA

Thursday, February 4th, 2016

Il ristorante del Romantik Hotel Stafler è la nuova doppia stella Michelin 2016

Lo Chef Peter Girtler, star della cucina della Gourmetstube Einhorn, antica stube dell’hotel di Vipiteno (BZ) è stato incoronato dalla Guida Michelin 2016.

Il maestro dei fornelli del Romantik Hotel Stafler di Vipiteno (BZ) è la nuova doppia stella Michelin. Peter Girtler, chef pluripremiato e molto apprezzato per i piatti ricercati ispirati alla tradizione altoatesina della Gourmetstube Einhorn, antica e suggestiva stube di vecchia tradizione tedesca – che fa parte dell’ accogliente hotel in stile alpino della Valle Isarco – è stato appena incoronato dalla Guida Michelin 2016 con 2 stelle. Un ulteriore prestigio per il talentuoso cuoco, che ama selezionare con attenzione le materie prime più genuine che nascono nella sua regione (Peter Girtler ha 43 anni ed è di Vipiteno), convinto che siano gli ingredienti le star dei suoi piatti gourmet. Lo chef infatti adora esaltare ortaggi e piante coltivate sul territorio dai contadini locali, ricercare sapori scomparsi ed impreziosire le erbe aromatiche alpine, mescolando tradizione e creatività gastronomiche più contemporanee. Il risultato è una cucina raffinata ma basata sul gusto, la qualità e la leggerezza. La Gourmetstube Einhorn del Romantik Hotel Stafler realizzata in legno e rimasta intatta nei secoli è la massima espressione del romanticismo e dell’eccellenza gastronomica. A decorarla, una stufa in maiolica, erker tradizionali e un dipinto a parete disegnato da artigiani medievali. Profondamente radicata nella rispettiva regione e plasmata dalla tradizione e dalla consapevolezza della qualità – questo è il senso dell’accoglienza per quasi 200 Romantik Hotels & Restaurants in 9 Paesi europei, che danno il benvenuto ai loro ospiti provenienti da vicino e da lontano. Individualità che sorprende, genuinità che delizia, genialità che cattura – in breve: un atteggiamento molto speciale verso la vita..

Maggiori informazioni su Romantik Hotel Stafler  su stafler.com

Brennerstrasse, 10 39040 Mules/Campo di Trens, Vipiteno (BZ) Tel. 0472771136

Pranzo dell’anno: Ristorante Perbellini Isola Rizza (Vr), l’unico ne La Liste

Sunday, January 3rd, 2016

Champagne BdB – Besserat de Bellefont
Dolomiti Brut – Baldessari Marco

E’ iniziato così il mio miglior pranzo del 2015, ore 12,30 del 22 ottobre, la prima occasione per me di tornare nel ristorante di Isola Rizza dopo la separazione professionale (e sentimentale) dell’autunno 2014 di Giancarlo Perbellini da Paola Secchi. L’opportunità si è presentata ad un anno di distanza dall’avvenimento che sicuramente ha pochi eguali nella ristorazione: il celebre Chef lascia la sede storica del suo locale per ripartire da zero in città, piuttosto che nella zona artiginale di Isola Rizza dove ha sede il negozio di pasticceria Perbellini, i cui articoli vengono prodotti nella vicina Bovolone dal papà Gian Battista. Fino a qui sembrerebbe tutto normale. E invece proprio ora si apre il cosiddetto “Caso”, in realtà il patron Gian Battista è rimasto e con il resto della famiglia ha deciso di proseguire con l’autentico “Perbellini” (esistono alcuni outlet del brand già da parecchio tempo: a Verona, in Sardegna al Fort Village fino a l’anno scorso con la Locanda con la signature di G.). Risultato: Ristorante Perbellini pratica prezzi che partono da 23 euro a pranzo con i piatti del giorno, fino ad arrivare a qualsiasi cifra, scegliendo dalla carta dei piatti e dei vini. La classe è rimasta la stessa e chi vuole provare l’atmosfera di un locale che ha sfiorato la 3a stella può permetterselo. Verrà accolto allo stesso modo nella main room e pasteggerà con chi ha fatto scelte differenti. Allo stesso tavolo siede chi sceglierà il menù con il ritorno dal mercato più conveniente, chi invece pescherà dalla carta e, senza quell’orribile scritta che impone “per tutto il tavolo”, troverà sicuramente ampia scelta: dal vegetariano al pesce alla carne. Il pranzo del mezzogiorno in fondo per buona parte dell’anno si limita ad un solo piatto, inutile sperare in esperienze gastronomiche nel cosiddetto mid­week che, se capitano, verranno soddisfatte. Si parte con l’aperitivo e sono 2 le proposte: una dalla Francia e l’altra nazionale, se non si vuole consultare la carta dei vini e affidarsi al Sommelier Fabrizio Franzoi.

Si parte con l’aperitivo e sono 2 le proposte: una dalla Francia e l’altra nazionale, se non si vuole consultare la carta dei vini e affidarsi al Sommelier Fabrizio Franzoi. “Chi cucina ora?” Chiese un cliente allo Chef Paul Bocuse, visti i suoi impegni, “Lo stesso cuoco di quando ci sono.” rispose. E’ proprio così: Francesco Baldissarutti è lo Chef e deve considerarsi un nuovo stellato 2016, in conseguenza del trasferimento delle due stelle alla “Casa”. Peccato non sia stato invitato a Pero (Mi) insieme ad altri giovani Chef per la presentazione della guida Michelin 2016, ma avrà sicuramente altre occasioni per distinguersi e apparire. Meriterebbe qualche bel passaggio in tv, senza esagerare. I piatti sono tutti nuovi, rimane sempre in carta lo storico Strachin: il millefoglie con la crema entrato nella storia. Inizia la degustazione a mano libera dalla cucina, nell’attesa sorseggio le bollicine… Ed arrivano i pani appena fatti e ben presentati, che già da soli valgono la sosta. La mousse di burro è deliziosa e si spalma facilmente sulle fette, preparando il palato alla degustazione. Chiamatela se volete amuse­bouche o coperto, se preferite. Nel frattempo arrivano 2 clienti che invece staranno più leggeri di chi scrive. E’ Paola, bravissima Maitre d’hotel già premiata dal sottoscritto come migliore Di Sala, ad occuparsene. I signori in questione vengono messi a proprio agio e anche per loro la pausa sarà memorabile: Lei, il menù business­lunch, Lui, un entrée e un piatto dalla carte. Per il vino la scelta è al bicchiere, driblando così eventuali futuri controlli col palloncino futuri.

Maccherone di pasta soffiata farcito di Provolone Padano su vellutata di broccolo napoletano al profumo di menta

Alsace ’12 – Marcel Deiss

La scelta dei vini è stata particolarmente interessante, col sommelier ci siamo trovati subito d’accordo: vini internazionali, nazionali e di confine, non si disdegna un buon Bracchetto o un ottimo Moscato di Scanzo (che dubito potrete bere in provincia di Bergamo nei cosiddetti stellati). Insomma nessun passo falso. Ma torniamo indietro un attimo… cosa mi ha spinto a tornare in questo posto che, sbagliando, avevo un po’ sottovalutato in passato per la sua location? Intanto, la guida dell’Espresso 2016 ha recensito molto bene (17/20) la nuova vague nell’anno di assenza di Giancarlo, mentre la guida Michelin 2015 ha segnalato il trasferimento da Isola Rizza a Verona ma non ha indicato il nuovo ristorante nella lista dei locali veronesi…

Il baccalà non baccalà

Riesling Trocken Vulkangenstein ’14 – Schaefer Frohlich

Come un sushi di gamberi di fiume e seppie

Malvasia ’13 – Valter Sirk

Risotto mantecato alla crema di porri allo spiedo, zenzero, ostriche grigliate e mele verdi

Insomma, mentre gustavo i piatti e i vini, vivevo la classica esperienza gastronomica di un un ristorante 3 stelle Michelin come me ne sono capitati tanti, soprattutto a Parigi o nei più sperduti luoghi per i quali “vale la pena il viaggio”. Pensavamo di rischiare di perdere un locale di prestigio, invece niente di tutto questo, anzi sembra quasi aver guadagnato terreno dopo la partenza dello Chef.

Bourgogne blanc ’08 – Leroy

Tortelli di mascarpone glassati allo zafferano e gamberi rossi di Sicilia

Cataratto ’13 – Barraco

Fritto di calamari, alici e mazzancolle con bietoline, mozzarella di bufala affumicata e caramello al macis

Brachetto “Pian dei sogni” ’06 – Forteto della Luja

Mi permetto di inserire una richiesta un po’ retro, subito accolta, per il dessert… e alla mia richiesta del Carrello:

Selezione di formaggi

(Caprino in foglia di castagno, Erborinato affinato con ciliegie al Porto, Monte Veronese 48 mesi, Blu del Monviso abbinati a Miele millefiori e mostarda di mele – pere al profumo di vaniglia con pane alle noci, albicocche e pistacchi)

Moscato di Scanzo ’12 – De Toma

Meringata ghiacciata

Sherry PX – Emilio Hidalgo

Cioccolato, menta & peperoncino

Potremmo andare avanti ancora con sigari abbinati a distillati e Armagnacs… che non mancano.

Elio Crociani Journalist

Ristorante Perbellini
Via Muselle, 130
37050 – Isola Rizza (VR)  ITALY

tel +39 045 7135352
fax +39 045 7135352

perbellini.com

Wine Spectator Italy 2015

Wednesday, December 23rd, 2015

1
(4)
Il Poggione Brunello di Montalcino 2010
95 $85

2
(8)
Masi Amarone della Valpolicella Classico Serègo Alighieri Vaio Armaron 2008
95 $85

3
(13)
La Serena Brunello di Montalcino 2010
96 $60

4
(18)
Altesino Brunello di Montalcino Montosoli 2010
98 $125

5
(26)
Carpineto Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2010
93 $31

6
(27)
Livio Sassetti Brunello di Montalcino Pertimali 2010
95 $55

7
(41)
Podere Sapaio Bolgheri Volpolo 2012
93 $35

8
(43)
Collosorbo Brunello di Montalcino 2010
94 $50

9
(46)
Castello d’Albola Chianti Classico 2011
90 $19

10
(50)
Bartolo Mascarello Barolo 2010
97 $138

11
(52)
Brancaia Toscana Ilatraia 2012
94 $60

12
(55)
Arcanum Toscana Il Fauno 2010
92 $30

13
(62)
Oddero Barolo 2011
93 $48

14
(67)
Feudo di Santa Croce Primitivo di Manduria LXXIV 2013
91 $22

15
(71)
Antinori Bolgheri Superiore Guado al Tasso 2012
95 $102

16
(74)
d’Angelo Aglianico del Vulture 2012
90 $20

17
(83)
Torre Rosazza Pinot Grigio Friuli Colli Orientali 2014
90 $20

18
(87)
Tenuta delle Terre Nere Etna 2013
90 $24

19
(89)
Zisola Sicilia 2013
90 $26

20
(93)
Schola Sarmenti Nardò Nerìo Riserva 2012
90 $22

50 Best Italy La Liste

Tuesday, December 15th, 2015

La Liste Italia 2016

1
Osteria Francescana *** – Modena
18th

2
Le Calandre *** – Rubano (Pd)
22nd
3
La Pergola *** – Roma
36th

4
Dal Pescatore ***- Canneto Sull’Oglio (Mn)
61st

5
Reale *** – Castel di Sangro (Aq)
74th

6
Piazza Duomo *** – Alba (Cn)
78th

7
La Madia ** – Licata (Ag)
83rd

8
Uliassi ** – Senigallia (An)
86th

9
Da Vittorio *** – Brusaporto (Bg)
90th
10
St. Hubertus ** – San Cassiano (Bz)
91st

11
Vissani ** – Baschi (Tr)
100th

12
La Trota ** – Rivodutri (Ri)
104th

13
Torre del Saracino ** – Vico Equense (Na)
121st
14
Enotecca Pinchiorri *** – Firenze
124th
15
Villa Crespi ** – Orta san Giulio (No)
125th

16
Madonnina del Pescatore ** – Senigallia (An)
127th

17
Arnolfo ** – Colle di Val d’Elsa (Si)
134th

18
Combal.zero ** – Rivoli (To)
139th

19
Duomo ** – Ragusa
143rd

20
Antica Corona Reale ** – Cervere (Cn)
149th

21
La Peca ** – Lonigo (Vi)
155th

22
Don Alfonso 1890 ** – Sant’Agata sui due Golfi (Na)
161st

23
San Domenico ** – Imola (Bo)
166th

24
Perbellini * – Isola Rizza (Vr)
171st

25
Quattro Passi ** – Massa Lubrense (Na)
174th

26
Caino ** – Montemerano (Gr)
176th

27
Miramonti l’Altro ** – Concesio (Bs)
180th

28
Devero Ristorante ** – Cavenago di Brianza
194th

29
Taverna Estia ** – Brusciano (Na)
196th

30
Laite * – Sappada (Bl)
199th

31
Il Palagio * – Florence
212th

32
Bracali ** – Massa Marittima (Gr)
229th

33
Villa Feltrinelli ** – Gargnano (Bs)
238th

34
Il Luogo di Aimo e Nadia ** – Milano
240th

35
L’Olivo ** – Capri (Isola di) (Na)
249th

36
Osteria Cera ** – Campagna Lupia (Ve)
253rd

37
Il Pagliaccio ** – Roma
271st

38
Sadler ** – Milano
272nd

39
Piccolo Lago de Fondotoce ** – Verbania
276th

40
Ilario Vinciguerra * – Gallarate
291st

41
Cracco ** – Milano
307th

42
Il Povero Diavolo * – Poggio Torriana (Rn)
318th

43
Colline Ciociare * – Acuto (Fr)
322nd

44
Piccolo Principe ** – Viareggio (Lu)
349th

45
Locando Don Serafino ** – Ragusa
355th

46
Jasmin ** – Chiusa (Bz)
394th

47
Agli Amici ** – Udine / Godia
438th

48
La Terrazza del Eden – Rome
448th

49
Al Sorriso ** – Soriso (No)
793rd

50
Principe Cerami – Taormina (Ct)
804th

Michelin Italia 2016

Thursday, December 10th, 2015

NUOVE STELLE

**

Stafler, Mules- Campo di Trens, (BZ), Peter Girtler (da * a **)
Casa Perbellini, Verona, Giancarlo Perbellini (NEW ENTRY)

*

Osteria Arbustico a Valva (SA), Christian Torsiello
Re Maurì, Vietri sul Mare (SA), Lorenzo Cuomo
Shalai, Linguaglossa (CT) Giovanni Santoro
Meo Modo, Chiusdino (SI), Andrea Mattei
Don Geppi, Sant’Agnello (NA), Mario Affinita
Achilli Enoteca al Parlamento, Roma, Massimo Viglietti
Acquerello, Fanano Olona (VA), Silvio Salmoiraghi
Armani, Milano, Filippo Gozzoli
Atman Villa Rospigliosi, Lamporecchio (PT) Igles Corelli Ilaria Di Marzio
Seta, Milano, Antonio Guida (Mandarin)
Yoji Tokuyoshi, Milano
Vespaia, Norcia (PG), Emanuele Mazzella
Borgo San Jacopo, Firenze, Peter Brunel
La Tana Gourmet, Asiago (VC), Alessandro Dal Degan
Aqua Crua, Barbarano Vicentino (VC), Giuliano Baldassari
Dopolavoro, Venezia, Federico Belluco (Marriott)
Oro Restaurant, Venezia, Davide Bisetto (Cipriani)
Dolce Vita Stube, Naturno (BZ), Thomas Ebner
Alpenroyal Gourmet, Selva di Valgardena (BZ), Mario Porcelli
L’Argine a Vencò, Dolegna del Collio (GO), Antonia Klugmann,
Aga, San Vito di Cadore (BL), Oliver Piras e Alessandra del Favero
I due buoi, Alessandria, Andrea Ribaldone
Signum, Isola di Salina (ME), Martina Caruso
Bacco, Barletta (BT), Franco Ricatti
Cielo alla Sommità, Ostuni, Andrea Cannalire
Al Castello, Grinzane Cavour (CN) Marc Lanteri

Cambio Chef

Parma (PR) Inkiostro Terry Giacomelli
Forte dei Marmi (LU) Magnolia Cristoforo Trapani
Pellio D’Intelvi (CO) Locanda del notaio Edoardo Fumagalli
Venezia (VE) Venissa Andrea Asoli Michelangelo Doria Sabrina Joksimovic Serena Baiano

Cambio location

Da Mondovi (CN)
a Grinzane Cavour (CN) Marc Lanteri Al Castello

Da Pescia (PT)
a Lamporecchio (PT) Atman

Da ** a 0

Ischia (NA) Il mosaico (chiuso)

Da ** a *

Rivoli (TO) Combal zero, Davide Scabin
Isola Rizza (VR) Ristorante Perbellini (Cambio Chef) Francesco Baldissarutti

Da * a 0

ALBEROBELLO (BA) IL POETA CONTADINO
ALBISSOLA MARINA (SV) RISTORANTE 21.9
APRICA (SO) GIMMY’S
BAGNO DI ROMAGNA (FC) PAOLO TEVERINI
CALENZANO (FI) LE TRE LUNE
CASTIGLIONE DELLA PESCAIA (GR) LA BADIOLA
CERVIA / MI.MARITTIMA (RA) LA FRASCA
GAVI (AL) LA GALLINA
GRUMELLO DEL MONTE (BG) AL VIGNETO
LADISPOLI (RM) THE CESAR
MACERATA (MC) L’ENOTECA
MILANO (MI) TRUSSARDI ALLA SCALA
MILANO (MI) AL PONT DE FERR
MODICA (RG) LA GAZZA LADRA
MONDOVI (CN) IL BALUARDO
OVIGLIO (AL) DONATELLA
PESCIA (PT) ATMAN
PERUGIA (PG) IL POSTALE
PORTOSCUSO (CI) LA GHINGHETTA
ROMA (RM) LA TERRAZZA (H EDEN)
SANTA VITTORIA D’ALBA (CN) SAVINO MONGELLI
TORINO (TO) LA BARRIQUE
VANDOIES (BZ) LA PASSION
VIPITENO (BZ) KLEINE FLAMME

Guida MICHELIN Italia 2016
334 ristoranti stellati
Stelle in aumento e in movimento

Il nuovo panorama regionale della cucina italiana

Con circa 50 novità tra i ristoranti di qualità, l’Italia si conferma la seconda selezione più
ricca al mondo.
Sono 2 i nuovi ristoranti **, 24 le new entry * e 24 i nuovi Bib Gourmand.

********************************************************************************

Nella 61a edizione della Guida MICHELIN Italia confermano di avere una cucina che “vale il
viaggio”, e quindi le *** Michelin, gli 8 ristoranti dell’edizione 2015:
Piazza Duomo ad Alba, Da Vittorio a Brusaporto, Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio, Reale
a Castel di Sangro, Enoteca Pinchiorri a Firenze, Osteria Francescana a Modena, La Pergola a Roma e Le Calandre a Rubano.

**

Sono 38 i ristoranti che “meritano una deviazione”, e quindi le ** Michelin. Tra questi, due significative novità.
Casa Perbellini a Verona, dello chef Giancarlo Perbellini. Le due stelle rappresentano una conferma del talento e della costanza nel tempo di Perbellini, che festeggia con questa edizione vent’anni da chef Stellato Michelin.
“Perbellini si concentra sui due elementi fondamentali della ristorazione: il prodotto e l’ospitalità. Da un lato dunque una materia prima impeccabile e la capacità di estrarne i valori gustativi più alti con un menù degustazione dove ogni preparazione si basa su
pochi ingredienti, in equilibrio e con alte intensità di sapori. Dall’altro un nuovo Concept che mette il cliente al centro, ospitato a casa propria con la visione diretta di tutta la brigata di cucina.”
Sergio Lovrinovich, Caporedattore della Guida MICHELIN Italia.
Gourmetstube Einhorn a Mules, dello chef Peter Girtler, che reinterpreta la cucina regionale con stile creativo, puntando sull’alta qualità delle materie prime principalmente provenienti da produttori locali.
“Il trionfo della ristorazione d’albergo gourmet, grazie anche all’impegno della famiglia Stafler, 200 anni di storia di ospitalità e una piccola, ma attenta azienda agricola per fornire la migliore produzione di pastorizia locale in una valle assolutamente incontaminata. Uno chef capace di stupirvi con una della cucine più creative della regione.”

Sergio Lovrinovich.

*

Sono 288 i ristoranti dall’”ottima cucina”, di cui 26 novità. Si segnalano in particolare:
La realtà milanese. Ci sono 3 novità nella metropoli gastronomica che è ulteriormente cresciuta grazie a EXPO 2015.
I ristoranti Seta by Antonio Guida, all’interno del Mandarin Oriental, una cucina che abbraccia “terra e mare, proponendo piatti dall’intrigante intreccio di sapori e influenze orientali, che dall’Italia raggiungono mete internazionali.”

Sergio Lovrinovich.

Tukuyoshi: YoJi Tokuyoshi, chef che ha lavorato al fianco di Massimo Bottura, “propone una cucina tricolore inedita, reinterpretata con sguardo nipponico, tecnica sopraffina e forte personalità.”

Sergio Lovrinovich.

Armani Ristorante: chef Filippo Gozzoli. “Piatti sapidi e ben preparati, in linea con le tendenze attuali: un mix di creatività, tecnica ed ingredienti mediterranei.”
Da La Guida Michelin 2016.
La Sicilia. Nelle Isole Eolie, Signum di Salina è un “ristorante dell’omonimo Hotel, incastonato in un antico borgo, dove è possibile gustare i sapori mediterranei proposti da una giovane e talentosa chef ventiseienne, Martina Caruso, che rivisita i piatti del territorio con un tocco di freschezza e creatività.”

Sergio Lovrinovich.

A Linguaglossa, il Ristorante Shalai. “In dialetto siciliano significa gioia piena, lo stato d’animo che vi abiterà sedendovi al desco di questo elegante ristorante, dove vi attendono sapori mediterranei rivisitati in chiave moderna dallo chef Giovanni Santoro, classe 1984.”

Da La Guida MICHELIN 2016.

A Dolegna del Collio, L’Argine di Vencò dispone solo di una ventina di coperti, che ricevono le attenzioni di Antonia Klugmann: scelta ristretta per assicurare la freschezza dei prodotti che subiscono poche trasformazioni, accostamenti originali, sapiente uso di erbe aromatiche. La cifra della sua cucina!

Da La Guida MICHELIN 2016.

Venissa Otto mani e una Stella

Thursday, December 10th, 2015

Il ristorante stellato con quattro Chef

Venissa è stata premiata con la stella Michelin, dal 2015 Venissa aveva scelto di non avere un singolo Chef ma un laboratorio di quattro giovani talenti che lavorano assieme per interpretare al meglio gli ingredienti della Venezia Nativa.

Un esperimento unico al mondo, nel quale la famiglia Bisol ha voluto credere per dare la possibilità di esprimere la propria creatività a giovani talenti con già importanti percorsi professionali alle spalle.

Secondo Matteo Bisol, che a 28 anni è direttore di Venissa “la guida Michelin ha dimostrato una grande apertura mentale scegliendo di premiare per la prima volta un ristorante con quattro Chef, è una novità assoluta, sapevamo di aver lavorato molto bene”.

E’ il quinto anno consecutivo che il Ristorante riceve questo riconoscimento, con tre “Chef” diversi, prima grazie Chef Paola Budel e Antonia Klugmann e oggi con quattro giovani a guidare la cucina di Venissa: Sabina Joksimovic (Serbia, 26 anni, antipasti), Andrea Asoli (Roma, 25 anni, primi piatti), Michelangelo Doria (Martinafranca, 46 anni, secondi piatti) e Serena Baiano (Napoli, 25 anni, dolci).

Per Matteo Bisol “il progetto Venissa va oltre la figura dello Chef Executive, lavoriamo ogni giorno per valorizzare lo splendido territorio della laguna di Venezia, ci piace vedere come diversi interpreti, ognuno a modo suo, portino una visione personale delle materie prime che ci circondano”

Gli interpreti:

Antipasti – Sabrina Joksimovic, nata nel 1989 a Petrovac in Serbia, arriva dalla Taverna di Colloredo (1* michelin) dove era capopartita agli antipasti con lo Chef Giovanni Tavolaro. Le verdure e le erbe sono la sua passione

Primi – Andrea Asoli, nato a Roma nel 1990, era il secondo dello Chef Luca Verritti al Ristorante MET di Venezia (1* michelin). Ama riscoprire i piatti della tradizione rendendoli moderni e attuali

Secondi – Michelangelo Doria, nato a Martinafranca nel 1969, dopo essere quasi diventato ingegnere chimico ha scoperto la passione per la cucina. Si definisce un autodidatta, lo scorso anno era il cuoco di Venissa Osteria Contemporanea dove con i suoi piatti ha fatto innamorare la famiglia Bisol che lo ha voluto portare al Ristorante

Dolci – Serena Baiano, nata a Napoli nel 1990 ha già avuto esperienze al Ristorante La Peca di Lonigo e al Duomo di Ragusa. Gran parte dei suoi dolci sono adatti anche a celiaci e vegani

Carlo Petrini a Venissa per l’anteprima del suo nuovo libro

Domenica 3 novembre alle ore 10.30 Venissa ospiterà la presentazione, in anteprima nazionale, del nuovo libro di Carlo Petrini “Cibo e Libertà – Slow Food: storie di gastronomia per la liberazione”.

Carlo Petrini, gastronomo, giornalista e scrittore, nonché fondatore dell’associazione Slow Food, prendendo spunto da episodi della sua vita e dalle sue esperienze di gastronomo, attraverso racconti di viaggi ed avventure, porterà il lettore alla scoperta di quella liberazione intesa come creatività della diversità, da valorizzare e rispettare per arrivare a un futuro dove il benessere sia veramente un traguardo globale.

Carlo Petrini ha scelto proprio la storica tenuta di Venissa e l’arcipelago della Venezia Nativa per presentare il suo ultimo lavoro, un luogo ricco di fascino e di tradizioni enogastronomiche che affondano le loro radici nel cuore storico della laguna più famosa al mondo.

“La cucina di Venissa ha un forte legame con la filosofia di Slow Food: educare al gusto e salvaguardare gli elementi naturali e tradizionali” – spiega la chef Antonia Klugmann – “La stagionalità e l’elemento vegetale sono gli ingredienti principali e fondanti dei nostri piatti. L’amore per il naturale, l’acqua, l’orto e il frutteto ci accompagna nella scelta delle materie prime da utilizzare”.

Dopo la presentazione del volume, previa prenotazione, si potranno degustare, nel Ristorante Venissa, i piatti creati dalla chef Antonia Klugmann, che per l’occasione proporrà uno speciale menù degustazione.

Per info e prenotazioni
info@venissa.it Tel.: 041 5272281

Matteo Lorenzini * (Tre Lune) al Se.Sto On Arno

Wednesday, November 18th, 2015

THE WESTIN EXCELSIOR FLORENCE PRESENTA MATTEO LORENZINI,

Un’impronta al tempo stesso classica e creativa con influenze internazionali

NUOVO CHEF DI SE·STO on Arno

per la cucina più alta di Firenze

C’è un filo di continuità che lega SE·STO on Arno, lo scenografico rooftop Bar & Restaurant del The Westin Excelsior Florence e lo Chef Matteo Lorenzini, che da Novembre ne firma il menù: è una cucina di respiro internazionale ma di impronta classica e creativa al tempo stesso. I fondamenti della cucina di Matteo rispecchiano l’estetica dell’ambiente: elegante ed essenziale, creativa senza mai prescindere dalla grande scuola della tradizione.

Dopo che la carriera lo ha portato in giro per l’Italia ed il mondo, la scelta di tornare in Toscana, su un palcoscenico come SE·STO on Arno, è stata per Lorenzini un’urgenza; il territorio e le radici, fonte di ispirazione imprescindibile, sono il nuovo banco di prova su cui confrontarsi e da cui iniziare il suo nuovo stimolante percorso.

Il nuovo chef ha iniziato lo scorso 15 Settembre la sua nuova sfida culinaria: senese, classe 1985, Matteo è un giovane talento già noto alla critica che nel 2014 lo ha insignito della sua prima Stella Michelin e premiato tra le migliori giovani promesse secondo L’Espresso, per l’esperienza breve ma straordinaria delle Tre Lune di Calenzano. Dopo il diploma alberghiero alla storica Buontalenti di Firenze ed alcune importanti esperienze in Toscana, Matteo ha trascorso più di 6 anni in Francia, dove ha avuto l’opportunità di crescere ed apprendere al fianco di maestri del calibro di Alaine Ducasse.

A SE·STO on Arno Matteo Lorenzini porta la sua ispirazione sempre equilibrata della cucina classica, interpretando in chiave appassionata ma mai nostalgica le tecniche di stampo francese e proponendo piatti dal gusto contemporaneo ed internazionale eseguiti con il rigore che lo contraddistingue. I suoi sono piatti costruiti con grande precisione e passione, partendo da materie prime eccellenti concertate con estro ed armonia, arricchiti da impressioni a tratti multietniche sempre però in stretta connessione con il territorio. Tra i piatti signature del nuovo menù firmato Lorenzini spiccano l’astice, radici e polvere di frutti rossi, l’ animella arrostita, insalata e ravanelli al profumo di nocciola e tra i dessert Come il Mont-Blanc.

SE·STO on Arno è il rooftop dell’iconico hotel The Westin Excelsior Florence che si affaccia sulle rive del fiume, offrendo la vista più spettacolare ed esclusiva sulla città, i tetti, le chiese, i campanili di Firenze, il Ponte Vecchio e le pittoresche colline toscane che fanno da cornice.

Situato all’ultimo piano dell’hotel The Westin Excelsior Florence e costituito quasi interamente da vetrate, SE·STO on Arno propone un bar dedicato al rituale tutto italiano dell’aperitivo e un vivace ristorante, entrambi circondati da due ampie terrazze. SE·STO on Arno, il cui design si ispira agli anni Sessanta, presenta immense finestre, interni caldi e colorati arricchiti da pavimenti e soffitti in legno e un bar curvo realizzato in legno e alabastro retro-illuminato con inserti in acciaio color bronzo.

SE·STO on Arno, da godere sia all’aperto sulle terrazze sia all’interno delle grandi vetrate, si propone come il luogo ideale per i fiorentini e per gli ospiti internazionali a Firenze solo di passaggio, desiderosi di rilassarsi dopo una lunga giornata e di apprezzare i piacevoli scorci sulla città, sorseggiando un calice di vino o uno dei tanti cocktail d’eccellenza con l’interessante formula dell’aperitivo a 18 euro che include una serie di sfiziosi assaggi, o degustando la nuova cucina del giovane e talentuoso Chef Matteo Lorenzini.

Ristorante Pranzo dalle ore 12.30 alle ore 14.30

Cena dalle ore 19.30 alle ore 22.30

Bar Dalle ore 12.00 alle ore 02.00

Informazioni su Westin Hotels & Resorts:

Westin Hotels & Resorts è il leader nel settore del wellness e dell’ospitalità da più di un decennio.

Oggi Westin offre più di 200 hotel e resort in circa 40 paesi e territori ed è un marchio di proprietà di Starwood Hotels & Resorts Worldwide, Inc.

Starwood Hotels è una delle principali società alberghiere al mondo, con più di 1.200 proprietà in 100 paesi e 180.000 dipendenti nei propri alberghi di proprietà o in gestione. Starwood è una società integrata, proprietaria, operatrice o franchiser di alberghi, resort e residence con marchi famosi in tutto il mondo quali: St. Regis®, The Luxury Collection®, W®, Westin®, Le Méridien®, Sheraton®, Four Points® by Sheraton, Aloft®, Element®ed il nuovo Tribute Portfolio™. La società vanta uno dei programmi di fidelizzazione leader nel settore, Starwood Preferred Guest (SPG).

Per maggiori informazioni, visitare: starwoodhotels.com

A di Alice all’ H Helios

Thursday, November 5th, 2015

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