Torna Swan Lake a Ravenna

La Stagione di Danza torna con il balletto classico per eccellenza: “Il lago dei cigni”
> Teatro Alighieri, sabato 14 (ore 20.30) e domenica 15 gennaio (ore 15.30)

Sabato 14 (alle 20.30) e domenica 15 gennaio (in pomeridiana alle 15.30) torna la Stagione di Danza del Teatro Alighieri con il balletto classico per eccellenza, il primo appuntamento del nuovo anno è infatti con l’amatissimo “Il lago dei cigni”. L’immortale balletto sulle musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij, portato in scena dalla compagnia del Balletto di Sofia nella versione coreografica di Petipa ed Ivanov ripresa da Kalina Bogoeva, sostituisce “La Bayadére” del Balletto Nazionale di Bratislava – in programma nelle stesse date all’Alighieri – che ha cancellato la sua tournée italiana.

Il Balletto di Sofia, diretto da Mariana Zaharieva, noto in tutto il mondo grazie alle numerose tournée internazionali, è costituito dalla selezione di ballerini provenienti dalle migliori compagnie di balletto bulgaro e di altri Paesi europei. Gli interpreti principali, solisti del National Sofia Opera and Ballett, sono Vesa Tonova (Odette/Odile), un’étoile esperta dalla carriera costellata di riconoscimenti internazionali e Trifon Mitev (Principe Siegfried), giovane promessa del balletto bulgaro insignito della medaglia d’onore dall’Academy “Future of Bulgaria”. Ed è proprio l’alto livello dei solisti della compagnia che ha permesso al Balletto di Sofia di mettere in scena i principali titoli del repertorio classico mantenendosi fedele alla tradizione del balletto bulgaro, che sintetizza la scuola classica russa con la libertà espressiva della danza tedesca. L’allestimento si avvale delle scene di Boris Stoinov e dei costumi di Tsvetanka Stoinova.

Classico tra i classici “Il lago dei cigni” è uno dei più noti, acclamati, amati e anche parodiati balletti del diciannovesimo secolo. Un successo di fama planetaria che incarna tutti gli ideali del tardo Romanticismo: un principe combattuto tra l’ideale di un amore puro e la passione carnale, con due personaggi femminili agli antipodi: la pura Odette e la perfida Odille e, mentre la prima porta sul palcoscenico una danza eterea e raffinata, la seconda stupisce con i virtuosismi più estremi. Considerato l’apoteosi del balletto classico per la presenza, in coreografia, di autentici pezzi di bravura che richiedono abilità virtuosistica e purissima tecnica accademica il “lago” è un banco di prova affascinante e temibile per qualsiasi corpo di ballo.

Primo dei tre balletti di Čajkovskij, composto tra il 1875 e il 1876, “Il lago dei cigni” ebbe un infelice debutto – che deluse pubblico e critica – nel 1877 al Teatro Bolshoi di Mosca con la coreografia di Julius Wenzel Reisinger. Successivamente, a pochi mesi dalla scomparsa del compositore, il balletto fu ripreso da Marius Petipa e dal suo assistente Lev Ivanov che inizialmente, nel 1894, misero in scena il solo secondo atto accolto da un trionfo immediato; fu il preludio alla versione integrale presentata il 15 gennaio 1895 al Teatro Marinskij di San Pietroburgo. Il secondo e il quarto atto, gli eterei ‘atti bianchi’, rappresentano una vera e propria architettura in movimento dove i gruppi di cigni si incrociano e snodano, formando stormi in volo e assumendo pose che richiamano quelle di veri cigni. Totalmente diversa dall’atmosfera onirica sulle rive del lago è quella del primo e terzo atto, ambientati a corte e ricchi di danze di carattere e divertissement dove il virtuosismo tecnico ha parte dominante. Il doppio personaggio Odette-Odile, che si rivela con un forte, dolente lirismo nella prima e una seducente aggressività nella seconda, contiene in sé quel tema conflittuale tra bene e male tanto caro al romanticismo e che fa della fanciulla-cigno l’immagine più famosa e rappresentativa del balletto classico.

Il libretto di Vladimir Begičev e Vasilij Gel’cer è basato su un’antica fiaba tedesca, Der geraubte Schleier (Il velo rubato) di J.K.A. Musäus. Nel balletto la narrazione inizia nel castello del principe Siegfried, che compie il ventunesimo anno di età e dunque ha raggiunto il momento di trovare una sposa. La Regina Madre annuncia al festeggiato di aver organizzato un ballo cui sono state invitate fanciulle blasonate tra le quali Siegfried potrà scegliere chi condurre all’altare. Il giovane principe non contraddice la madre, ma preferendo la caccia alle questioni di cuore esce con gli amici per una battuta di caccia; inseguendo uno stormo di cigni giunge a un lago, dove assiste alla metamorfosi delle candide creature piumate in ragazze. La più bella è Odette; la principessa spiega che l’incantesimo lanciato su lei e sulle compagne è opera del malvagio mago Rothbart e che il maleficio svanisce solo di notte e solo sulle rive del lago. Colpito dalla vicenda e dalla grazia innaturale di Odette, Siegfried le promette di fidanzarsi con lei: il giuramento di fedeltà di un uomo che non abbia dichiarato amore ad alcun’altra è infatti l’unica chiave per spezzare definitivamente il sortilegio. Rothbart ascolta il tenero dialogo ed escogita un terribile tranello: condurrà al ballo di corte la figlia Odile, sosia perfetta di Odette ma suo opposto nell’anima. Il “cigno nero” seduce l’inconsapevole Siegfried, che dunque tradisce la parola data alla vera amata. Odette e le compagne si disperano, perché si sentono ormai irrimediabilmente condannate; appena scoperto l’inganno, tuttavia, Siegfried si precipita al lago e ottiene il perdono di Odette. Un sentimento tanto forte vince comunque sul Male: Rothbart è sconfitto e i due innamorati possono finalmente riunirsi.

La Stagione d’opera e danza del Teatro Alighieri di Ravenna è realizzata con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e il determinante sostegno di Cmc Ravenna e Unicredit.

Biglietti da 8 a 28 euro (ridotto giovani fino a 26 anni da 6 a 18 euro).
Info e prenotazioni: 0544 249244 – teatroalighieri.org