IL QUATTORDICESIMO FIORE

I coreografi Giovanni Di Cicco e Francesca Zaccaria con la compagnia Dergah Danza Teatro

portano in scena in prima assoluta giovedì 2 dicembre il loro ultimo spettacolo

Sacrificio, sacrificium, sacer facere, rendere sacro. Rito, morte, nuova nascita. Le Sacre du printemps. Da qui parte la riflessione sul sacrificio e la sacralità che i coreografi Giovanni Di Cicco e Francesca Zaccaria hanno elaborato in Il quattordicesimo fiore, nuova creazione della Compagnia Dergah Danza Teatro, in scena in prima assoluta giovedì 2 dicembre alle 21 al Teatro Comunale di Ferrara nell’ambito del Festival di Danza Contemporanea. Lo spettacolo è prodotto da Dergah Danza Teatro assieme alla Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, in collaborazione con il Comune di Cagli, l’Ikonoclaste Festival di Wuppertal e il Teatro dell’Archivolto. In scena i danzatori Luca Alberti, Filippo Bandiera, Massimo Cerruti, Eleonora Chiocchini, Giovanni Di Cicco, Erika Melli e Francesca Zaccaria. Fondata nel 2007 sotto la direzione artistica di Giovanni Di Cicco, la compagnia Dergah Danza Teatro è in residenza coreografica presso il Teatro dell´Archivolto di Genova.

Il quattordicesimo fiore si ispira dunque ad alcuni dei temi presenti in Le Sacre du printemps. Nell’opera di Stravinskij si racconta un rito pagano sacrificale nella Russia antica, in cui un’adolescente viene scelta per ballare fino alla morte con lo scopo di propiziarsi la benevolenza degli dei della nuova stagione: è il sacrificio necessario al percorso di trasformazione da morte a rinascita, comune alla maggioranza delle culture religiose e spirituali. Lo stesso Cristo si immola in primavera, attraverso le quattordici tappe della via crucis (il quattordici è un numero ricorrente nei riti sacrificali).

“Molti hanno rivisitato l’opera di Nijinskij in differenti chiavi stilistiche – hanno dichiarato Di Cicco e Zaccaria – la nostra ricerca è legata all’esperienza profondamente corporea connaturata al tema di fondo: morire di danza, aprire, attraverso la danza, una porta di passaggio tra mondo materiale, umano, e divinità, interpretando il sacrificio del danzatore come ciò che forse ancora consente un utilizzo sacro dello spazio scenico.”. Non a caso in varie culture la danza viene utilizzata come mezzo di contatto tra il mondo terreno e quello ultraterreno, attraverso per esempio gli stati di trance. La danza diventa quindi l’occasione iniziatica per eccellenza, esperienza non addomesticata di ebbrezza vitale, punto di non ritorno e come veicolo rituale dell’umano che si relaziona al divino.

Gli spettacoli legati al tema della spiritualità, dopo Il quattordicesimo fiore, continuano venerdì 3 dicembre alle 21 al Ridotto con la performance sulla poesia sufi 99 Passi a Est, con Giovanni Di Cicco e Sheik Nail Kesova, e si conclude sabato 4 dicembre, sempre alle 21, con lo spettacolo Danza, Musica e rituale del Dervisci, portato in scena dal Galata Mevlevi Music and Sêma Ensemble.

Prezzi da 8 a 30 euro. Info: 0532 202675 – teatrocomunaleferrara.it