Il Festival di Ravenna 2013 inaugura


Nelle Alchimie di Ravenna Festival 2013 irrompe la ‘Bella addormentata’ di Matthew Bourne
Teatro Alighieri, giovedì 30 maggio ore 21 (repliche fino a domenica 2 giugno)

Dopo gli indimenticabili successi di ‘Swan Lake’ (presentato all’Alighieri nel 2007), ‘Dorian Gray’ (2009) e ‘Cinderella’ (2011) Matthew Bourne torna a Ravenna – oramai la sua ‘residenza’ italiana – per presentare, in esclusiva per il Festival, il suo nuovo spettacolo ‘Matthew Bourne’s Sleeping Beauty’ che conclude splendidamente il trittico, iniziato nel 1992 con Nutcracker, che il maggiore e più immaginifico dei coreografi inglesi, ha dedicato a Čaikovskij. Sei repliche al Teatro Alighieri a partire giovedì 30 maggio (ore 21) fino a domenica 2 giugno (sabato e domenica doppia recita ore 15.30 e 21).

Lo spettacolo è reso possibile grazie al prezioso contributo della Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna e di Itway.

“Dopo il successo dello Schiaccianoci e del Lago dei cigni ho ovviamente pensato – sottolinea Bourne – che avrei dovuto prima o poi trovare il modo di completare la trilogia dei capolavori di Čajkovskij, ma faticavo a farmi venire l’idea perfetta. Per quanto splendida fosse la musica, mi scoraggiava il dovermi avvicinare a una partitura tanto associata all’idea di perfezione formale del balletto classico, e inoltre, in tutta onestà, la storia mi aveva sempre lasciato un po’ freddo. La primavera scorsa, mentre ero a Mosca con la compagnia per Cinderella, mi è stata offerta la possibilità di una visita privata alla residenza di campagna di Čajkovskij a Klin, appena fuori città. All’epoca stavo giusto pensando a come celebrare il giubileo d’argento della compagnia ed ero in cerca di ispirazione, per cui ho accettato volentieri. Da solo, in piedi nella camera da letto del grande compositore, con il lettino di ferro in un angolo e la semplice scrivania in legno davanti alla finestra, era facile immaginare il grande uomo osservare il succedersi delle stagioni e scrivere alcune delle pagine più memorabili mai composte. Per quanto possa sembrare banale, decisi che era un segno, e che la Bella addormentata di Čajkovskij sarebbe stato il mio prossimo progetto. Quale modo migliore per festeggiare il nostro 25° anniversario? Tornai a Londra a passo di valzer, con la prospettiva di un’estate di ricerche.”

L’intramontabile fiaba di Perrault sulla giovane condannata a dormire per cent’anni era stata trascritta in un balletto leggendario da Čaikovskij con il coreografo Marius Petipa nel 1890. Bourne prende questa data come punto di partenza, fissando il battesimo dell’eroina, Aurora, proprio nell’anno in cui si tenne la prima del balletto: era il periodo d’oro di  fine secolo in cui fate, vampiri e un’opulenza decadente alimentavano l’immaginario gotico. Seguendo la crescita di Aurora, che diventa una giovane donna, ci si sposta nel tempo verso la più rigida e compassata epoca edoardiana, altra mitica età dell’oro fatta di lunghi pomeriggi estivi, croquet sui prati e nuove mode nel ballo. Anni dopo, risvegliandosi da un sonno durato cent’anni, Aurora si ritrova ai giorni nostri, in un mondo più misterioso e meraviglioso di qualsiasi favola! La nuova ammaliante sceneggiatura di Matthew Bourne è una favola gotica per tutte le età: il tradizionale racconto della lotta tra bene e male è capovolto, trasformato in una storia d’amore soprannaturale che attraversa i decenni e che nemmeno il tempo può ostacolare.

La nuova sceneggiatura di Matthew Bourne introduce diversi personaggi che non esistevano nel celebre balletto di Petipa né nella favola di Grimm. La famiglia reale è costituita da Re Benedetto e dalla Regina Eleonora. La principessa Aurora non ha interessi romantici per un principe, ma per Leo, il guardiacaccia del Re. Le forze del bene e del male sono rappresentate dal Conte dei Lillà (il re delle fate) e dalla Fata oscura Carabosse. Un’altra innovazione di Bourne è costituita da Caradoc, l’affascinante ma sinistro figlio di Carabosse. A far da padrini e madrine ad Aurora sono chiamate le fate Ardor, Hiberna, Autumnus, Feral e Tantrum.

Il genio teatrale di Bourne, che come pochi altri sa usare la danza per raccontare storie che incantano il pubblico, ricrea – grazie a strepitose scenografie e costumi (firmati da Lez Brotherson), luci (Paule Constable) e il suono ‘surround’ di Paul Groothuis – un magico mondo di fate leggiadre e streghe malefiche, vampiri che ironicamente rimandano a Twilight, l’eterna lotta del bene contro il male, un grande amore che resiste al passare del tempo, e molto altro ancora scandito dalle note trascinanti e appassionate del più grande compositore di musiche per balletto che sia mai esistito. Uno spettacolo che giungerà a Ravenna, come prima città nell’Europa continentale dopo aver conquistato ed emozionato – nel corso di oltre 100 repliche tutte sold out – lo smaliziato pubblico londinese e poi di tutta l’Inghilterra (nel corso di un trionfale tour), per poi proseguire alla volta di Mosca e Los Angeles.

Info 0544 249244 – ravennafestival.org
Biglietti da 15 a 55 euro
“I giovani al festival”: fino a 14 anni 5 euro, da 14 a 18 anni (50% tariffe ridotte)