Forsythe debutta con Yes we can’t al Valli

WILLIAM FORSYTHE E LA FORSYTHE COMPANY A REGGIO EMILIA PER LA PRIMA ITALIANA DI “YES WE CAN’T”

Venerdì 13 e sabato 14 aprile, alle 20.30, al Teatro Valli il lavoro più recente del coreografo, che ironizza sulla ricerca della performance perfetta. Sabato 14 aprile, ore 18.30, Sala degli Specchi del Teatro Valli, William Forsythe incontra il pubblico. Conduce Marinella Guatterini   In prima italiana arriva al Teatro Valli di Reggio Emilia venerdì 13 e sabato 14 aprile 2012, alle ore 20.30, “Yes we can’t”, la creazione più recente di William Forsythe, considerato il coreografo contemporaneo che meglio ha saputo riprendere, aggiornare e riplasmare il patrimonio del balletto classico, dimostrandosi l’erede più vero del genio di George Balanchine. Sabato 14 aprile 2012, ore 18.30, Sala degli Specchi del Teatro Valli, William Forsythe incontra il pubblico. Conduce Marinella Guatterini, critica di danza e giornalista. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili Quello di Forsythe a Reggio è un ritorno che segue di pochissimi mesi il suo Herman Schmerman pas de deux, creazione sui ritmi jazz sincopati di Thom Willems, che il Ballet National de Marseille ha portato in scena lo scorso ottobre e prima ancora il magistrale Impressing the Czar, che nel 2009 era stato messo in scena dal Royal Ballet of Flanders e nel 1989 dal Ballett Frankfurt. Del 2003 l’ultima presenza del coreografo al Teatro Valli, sempre con il Ballett Frankfurt Lo spettacolo rivede in chiave ironica lo slogan che ha portato Barack Obama alla presidenza, dissacrandone il senso con una profonda critica della società contemporanea. Diciassette danzatori sono impegnati a riportare sulla scena il credo più puro del coreografo, alla ricerca di un linguaggio fatto di movimento e danza pura, nel quale l’estetica ha un ruolo di secondo piano. In “Yes we can’t” vengono incorporati dialoghi, testi, voci e musica. Lo spettacolo della lotta per una performance perfetta è sempre minacciato dallo spaventoso spettro del fallimento. Riflettendo le parole di Beckett “Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio,”(Samuel Beckett, Worstward Ho) l’incidente, volutamente messo in scena in “Yes we can’t” cancella in modo ironico la patina di perfezione nell’esecuzione, mettendo a nudo la sua insostenibilità e l’imperfezione costante. “Ciò che  Forsythe  ha messo in scena in questo pezzo è un mondo disorientato, un mondo pluralista, in cui piccoli gruppi per sostituire la moltitudine si sbranano a loro volta, dopo alcuni scambi di gesti oscuramente rituali (…) e lancia una impostazione del corpo che è contagiato dalla comune disperazione” (Muriel Steinmetz, L’Humanité). (u.s.)

THE FORSYTHE COMPANY

Nel 2005, con la fondazione di THE FORSYTHE COMPANY, William Forsythe ha posto le basi per una struttura nuova e agile con la quale proseguire il multi sfaccettato lavoro creativo iniziato col Ballett Frankfurt.

Assieme a 17 danzatori è l’artefice dell’ulteriore passo in avanti del processo di interazione tra spettacolo, installazioni, video e tecnologie multimediali che ha sviluppato nell’arco di 35 anni di intensa attività.

The Forsythe Company è sostenuta dalla città di Dresda e dalla regione Sassonia, dalla città di Francoforte e dalla regione Assia, è compagnia in residenza sia al Centro Europeo per le Arti “HELLERAU” di Dresda sia al Teatro “Bockenheimer Depot” di Francoforte.

The Forsythe Company rivolge uno speciale ringraziamento per il sostegno alla signora Susanne Klatten.

WILLIAM FORSYTHE

È cresciuto a New York e ha studiato in Florida con Nolan Dingman e Christa Long, ha danzato prima al Joffrey Ballet e successivamente allo Stuttgarter Ballett, dove, nel 1976, è stato nominato coreografo in residenza.

Nei successivi sette anni ha creato nuove coreografie per lo Stuttgarter Ballett e per altre compagnie di balletto di Monaco, L’Aja, Londra, Basilea, Berlino, Francoforte, Parigi, New York e San Francisco.

Nel 1984 inizia il periodo della sua direzione del Ballett Frankfurt, in qualità di Direttore Artistico crea le seguenti coreografie: Artifact (1984), Impressing the Czar (1988), Limb’s Theorem (1990), The Loss of Small Detail (1991, in collaborazione col compositore Thom Willems e il designer Issey Miyake), A L I E / N A(C)TION (1992), Eidos:Telos (1995), Endless House (1999), Kammer/Kammer (2000), e Decreation (2003).

Nel 2004, dopo la chiusura del Ballett Frankfurt, grazie al sostegno delle regioni Sassonia e Assia, delle città di Dresda e di Francoforte e di sponsor privati, Forsythe fonda una nuova e più indipendente compagnia: The Forsythe Company, basata a Dresda e a Francoforte, spesso impegnata in tournée internazionali.

Con la nuova compagnia William Forsythe ha firmato le seguenti creazioni: Three Atmospheric Studies (2005), You made me a monster (2005), Human Writes (2005), Heterotopia (2006), The Defenders (2007), Yes we can’t (2008/2010), I don’t believe in outer space (2008), e The Returns (2009).

Le ultime coreografie di Forsythe sono create e interpretate solo ed esclusivamente per e da The Forsythe Company, quelle precedenti, invece, sono patrimonio delle grandi compagnie di danza del mondo: Balletto del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, New York City Ballet, San Francisco Ballet, National Ballet of Canada, The Royal Ballet e Balletto dell’Opèra di Parigi.

Tra i premi ricevuti da Forsythe e dalle sue compagnie, citiamo: il Premio Dance and Perfomance “Bessie” Award di New York (1988, 1998, 2004, 2007) e il Premio Laurence Olivier di Londra (1992, 1999, 2009).

Forsythe è stato insignito del titolo Commandeur des Arts et Lettres (1999) dal Governo francese e della Croce al Merito della Repubblica Federale Tedesca “Bundesverdienstkreuz“ (1997), del Premio Internazionale Wexner (2002) e del “Leone d’Oro” alla carriera dalla Biennale di Venezia (2010).

A Forsythe è stata commissionata la produzione di installazioni architettoniche e di spettacoli per l’architetto-artista Daniel Libeskind in Germania, ARTANGEL a Londra, Creative Time a New York e per la Città di Parigi.

Le sue installazioni e i suoi video sono stati mostrati in numerosi musei ed esposizioni, tra cui la Biennale di Whitney (New York), la Biennale di Venezia, il Museo del Louvre e il “21_21 Design Sight” di Tokyo.

Le sue performance, i suoi video e le sue installazioni sono stati presentati alla Pinakothek der Moderne di Monaco di Baviera, al Wexner Center for the Arts, a Columbus negli Stati Uniti, alla Biennale di Venezia e alla Galleria Hayward di Londra.

In collaborazione con esperti dei media e docenti, Forsythe ha sviluppato nuovi percorsi per la documentazione, la ricerca e la divulgazione della danza. La sua applicazione per computer “Improvisation Technologies: A Tool for the Analytical Dance Eye”, creata col Zentrum für Kunst und Medientechnologie nel 1994, è utilizzata da compagnie professionali, Scuole di Danza, Università, corsi post-laurea e scuole secondarie di tutto il mondo come strumento per l’insegnamento.

Il 2009 è l’anno di “Synchronous Objects for One Flat Thing reproduced”, una partitura digitale online sviluppata con l’Università dell’Ohio che spiega i principi organizzativi della coreografia e che dimostra la loro possibile applicazione ad altre discipline. “Synchronous Objects” è il progetto pilota della “Forsythe’s Motion Bank”, una piattaforma di ricerca incentrata sulla creazione e sulla ricerca di partiture digitali online in collaborazione con coreografi ospiti.

Come docente, Forsythe è regolarmente invitato a tenere lezioni e seminari nelle Università e presso importanti Istituzioni culturali.

Nel 2002, Forsythe è stato scelto come Tutor di danza per il progetto “The Rolex Mentor and Protégé Arts Initiative”.

Forsythe è Membro Onorario del Centro “Laban Centre for Movement and Dance“ di Londra ed è assegnatario della laurea “Honoris Causa” della Juilliard School di New York.   venerdì 13 e sabato 14* aprile 2012 Teatro Municipale Valli, ore 20.30 (*data fuori abbonamento) THE FORSYTHE COMPANY Yes we can’t

(nuova versione Barcellona 2010)

una creazione di William Forsythe con i danzatori della Forsythe Company

prima italiana

musica composta e interpretata da David Morrow

luci Ulf Naumann, Tanja Rühl

costumi Dorothee Merg

assistenti di produzione Thierry Guiderdoni, Freya Vass-Rhee

durata 60 minuti

prima rappresentazione 16 aprile 2010, Mercat de les Flors, Barcellona

Spettacolo non adatto ad un pubblico di età inferiore ai 12 anni

WILLIAM FORSYTHE INCONTRA IL PUBBLICO DI REGGIO EMILIA ALLA SALA DEGLI SPECCHI

Sabato 14 aprile, alle 18.30 al Ridotto del Teatro Valli il coreografo in conversazione con la critica di danza e giornalista Marinella Guatterini.
E alle 20.30, al Teatro Valli, l’ultima replica del suo “Yes we can’t” in prima italiana

William Forsythe è considerato il coreografo contemporaneo che meglio ha saputo riprendere, aggiornare e riplasmare il patrimonio del balletto classico, dimostrandosi l’erede più vero del genio di George Balanchine. Il coreografo è a Reggio Emilia questo fine settimana per la prima italiana del suo “Yes we can’t”, al Teatro Valli sabato 14 aprile alle ore 20.30 in prima italiana.
Prima dello spettacolo, alle 18,30 Forsythe incontra il pubblico alla Sala degli Specchi in una conversazione (a ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili) con la giornalista e critica di danza Marinella Guatterini. (u.s.)