Bollywood – The Show!

TEATRO EUROPAUDITORIUM

Da Giovedì 27 a Domenica 30 Gennaio

Feriali ore 21- domenica ore 16.30

The Merchants of Bollywood Pty Ltd presenta

IN ESCLUSIVA REGIONALE

Di Toby Gough
Coreografie Vaibhavi Merchant – Musiche Salim & Sulaiman Merchant
Interpreti Carol Furtado, Chander Khanaa, Deepak Rawat

Con 20 danzatori e 5 percussionisti – in inglese con sottotitoli

“Bollywood – The Show!” è uno musical originale che tra danze tradizionali, musiche coinvolgenti e grande spettacolo rappresenta le vicende della più grande dinastia cinematografica indiana, la famiglia Merchant.
“Bollywood – The Show!” è lo show di Bollywood di maggiore successo in tutto il mondo.
Una produzione internazionale, applaudita da oltre 500.000 spettatori nella stagione passata solo in Italia, “Bollywood – The Show!” arriva a Bologna dal 27 al 30 gennaio al Teatro EuropAuditorium.
Una combinazione di successo tra la variegata musica indiana, le canzoni popolari e i ritmi inebrianti, costumi straordinari, danze sensuali, interpreti affascinanti e la magia contagiosa dei film di Bollywood. Bollywood è l’industria cinematografica della metropoli indiana Mumbai (chiamata Bombay fino al 1995). Il nome Bollywood è nato alla fine degli anni ‘70 e consiste in un gioco di parole: la lettera iniziale di Hollywood viene sostituita dalla lettera B come Bombay, la capitale nella quale risiede la più grande industria cinematografica del mondo.
Alla creazione di “Bollywood – The Show!” hanno partecipato tutti i talenti dell’industria cinematografica indiana: le scene di danza sono di Vaibhavi Merchant, coreografa pluripremiata del cinema indiano.
Elaborati effetti di luce e coloratissimi costumi offrono allo spettatore una vera e propria festa dei sensi della durata di due ore. Gli oltre 1.000 costumi provengono dall’atelier dello stilista Bipin Tannas, che ha vestito le star di Bollywood per tutti i piu’ grandi film indiani: nei suoi laboratori vengono lavorati innumerevoli pallettes, bottoni, tele di seta e costumi policromi.
Le musiche, ricostruite con amore e cura filologica, sono di Salim e Sulaiman Merchant, un mix di ritmi tradizionali e delle più celebri hit musicali del cinema indiano, con la presenza, tra gli altri, di strumenti a percussione recuperati dai riti antichi.
In “Bollywood – The Show!” i contrasti tra la tradizione indiana e l’affascinante mondo del cinema sono presentati nella tipica storia d’amore “bollywoodiana” nella quale tutti gli ingredienti sono dosati, come in uno speziato piatto al curry.
“Bollywood – The Show!” è il coloratissimo omaggio all’industria cinematografica indiana che ricrea 100 anni di musica e danza tradizionale nel breve spazio di 100 minuti.

Prevendite biglietti presso la biglietteria del teatro EuropAuditorium in Piazza Costituzione 4 a Bologna (apertura dal lunedì al sabato ore 15-19), presso il Circuito VIVATICKET-CHARTA, i punti d’ascolto delle IperCoop e il Circuito TICKETONE, oltre alle prevendite abituali di Bologna e con carta di credito su teatroeuropa.it

Per informazioni: 051 37.25.40 – 051 63.75.199

NOTE DI REGIA – La saga di una grande dinastia

“Bollywood – The Show” è un’epopea che tratta di famiglie, dinastie e sogni e attraversa oceani e generazioni.

Mio nonno ha trascorso la sua intera esistenza in India e mio padre è nato e cresciuto nella vecchia Bombay. Da bambino guardavo film in Super 8 sulla sua vita in India negli anni ‘40. Da allora l’India mi ha incantato. Ho vissuto esperienze straordinarie attraversando il Rajastan in treno, percorrendo il
Kashmir a piedi e studiando i cortei rituali della tradizione indiana.

Tre anni fa, a Mumbai, ho avuto il grande onore di incontrare Vaibhavi Merchant. Inizialmente volevo solo proporle di creare le coreografie di un nuovo spettacolo di danza. Ero sicuro che la variegata musica indiana (le canzoni popolari, i tamburi esaltanti e i ritmi dinamici) erano gli ingredienti perfetti per dar vita a uno spettacolo teatrale fantastico, con costumi straordinari, danze sensuali, interpreti affascinant  e la magia contagiosa dei film di Bollywood. Sapevo che Vaibhavi aveva creato i balletti del campione d’incassi “Lagaan” e che stava lavorando alle coreografie pompose ed esotiche del film “Devdas” e alla deliziosa produzione “Hum dil de Chuke Sanaam”.
Sapevo anche che Vaibhavi, era la coreografa di maggior successo di Bollywood, considerata la “regina delle storie d’amore”. Ignoravo invece, che lei stessa discendesse da un’antica e affascinante dinastia. Tra i suoi antenati figurano famosi ballerini di Kathak di Jaipur. Suo nonno, il famoso Hiralal, è stato il re della danza indiana, nonché coreografo di alcuni classici dell’epoca d’oro del cinema hindi. La loro storia abbraccia 70 anni di produzioni cinematografiche all’interno di un’industria straordinaria. La famiglia Merchant ha così costituito la base della storia.

Ho quindi compreso che la storia che volevo raccontare si sarebbe dovuta basare su eventi reali.
Tuttavia, l’ho arricchita con tutti gli elementi caratteristici di una pellicola “Bollywood-Masala”, comprimendola drammaturgicamente: volevo celebrare sia i classici film di Bollywood che quelli
contemporanei.
Vaibhavi è riuscita a coinvolgere nel progetto Salim e Sulaiman Merchant, due tra i iù famosi e moderni compositori musicali dei giorni nostri. Naturalmente è stato subito chiaro che nche i due fratelli si chiamavano “Merchant” (mercante) di cognome e così abbiamo costituito la amiglia dei “mercanti di Bollywood”. Da allora la nostra famiglia è considerevolmente cresciuta, dottando molti dei più grandi attori, ballerini, designer e artisti indiani di ogni genere. La famiglia ha
visitato l’Australia, la Nuova Zelanda e ora anche l’Europa per incontrare nuovi parenti: il resto della compagnia e voi, gli spettatori.

Siamo diventati una famiglia fantastica, e mi auguro che apprezzerete il tempo che passerete con noi, i “mercanti di Bollywood”. Insieme, forse, potremo fondare una nuova dinastia di stelle del cinema.

info@teatroeuropa.it

di Toby Gough

Una vera storia di Bollywood è come un piatto indiano al curry. Occorre saper dosare le spezie
giuste: il conflitto, la storia d’amore e il lieto fine!

Bollywood – The Show unisce la fiction alla realtà. Il conflitto tra Ayesha (coreografa e regista moderna di successo), e suo nonno Shantilal (il grande re del cinema tradizionale indiano), è tratto infatti dalla storia familiare di Vaibhavi Merchant, la coreografa dello spettacolo.

La vicenda ha inizio in India, nei deserti della regione del Rajastan, nel tempio di Shiva. La famiglia Merchant è custode della tradizione della danza Kathak (la danza degli dei). Shantilal Merchant è l’ultimo esponente di una lunga stirpe di guru e ora la tradizione rischia di estinguersi. In passato,
nell’era d’oro dell’industria cinematografica di Bollywood, aveva lavorato come regista e coreografo.
La lacerazione del paese aveva spezzato il cuore e l’anima della gente e Shantilal pensava che il cinema avrebbe potuto curarne le ferite. In un momento in cui l’industria cinematografica rischiava di diventare estremamente commerciale e anarchica, corrotta dalle mode occidentali e denaro sporco, Shantilal aveva fondato una scuola di danza nel deserto, nella quale insegnava e manteneva in vita le danze tradizionali folcloristiche.

Contro il suo volere, sua nipote Ayesha abbandona il Rajastan diventando la regina tra le coreografe e le registe della Bollywood contemporanea. La chiamano “la principessa delle storie d’amore” e tutto ciò che tocca si trasforma in oro.

Nonostante appartengano alla stessa famiglia, la loro concezione di coreografia cinematografica non potrebbe essere più diversa: Shantilal crede che il cinema possa cambiare la vita delle persone, mentre Ayesha sostiene che il cinema possa aiutare la gente a fuggire dalla realtà.
Il conflitto risiede proprio nei concetti di realtà e fantasia.
Il loro dissidio, che sembra essere insormontabile, è nato nel momento in cui Ayesha si è ribellata alla formazione classica, decisa a seguire lo stile di danza moderno occidentale.

Quando Ayesha viene a conoscenza dell’imminente morte del nonno, decide di fargli visita per rappacificarsi. Il suo viaggio la riporta nel cuore dell’India, nel deserto del Rajastan e quindi tra le braccia del suo amore d’infanzia Uday.

Ayesha viene letteralmente sopraffatta dalle coloratissime danze e dai ritmi martellanti dei tamburi delle feste folcloristiche del Rajastan e percepisce la forza della secolare tradizione familiare.

Nei templi si spengono i fuochi, Shantilal muore e non c’è nessuno che manterrà l’antica tradizione della danza degli dei. Ayesha decide di sposare Uday e di rimanere nel Rajastan per proseguire la scuola di danza del nonno mantenendo quindi la tradizione familiare, ma a suo modo: conducendo la
scuola con un nuovo equilibrio tra moderno e antico.

E così nel finale dello spettacolo assistiamo a una colorata, toccante ed energica fusione tra elementi di danza folcloristici, classici, moderni, occidentali e indiani. Le lacrime si sono asciugate, le vecchie ferite si sono rimarginate e un antichissimo conflitto si risolve in un possente viaggio nel cuore sacro della danza.

Viaggio nella musica dell’India

La storia della famiglia Merchant di Bollywood ha rappresentato, per noi, un viaggio all’interno della musica, della danza e del cinema indiani. Il nostro compito era quello di ricreare 100 anni di musica nel breve spazio di 100 minuti.

L’India è una nazione musicale: ogni villaggio, regione e stato possiede il proprio folclore e la propria scuola di musica tradizionale (o ‘Gharana’). La musica a Bollywood deriva da una lunga tradizione di Ggharana e di maestri che hanno tramandato queste tradizioni di generazione in generazione: maestri come Ustaad usavano uno strumento ad arco, molto simile al violoncello ma decisamente più piccolo. La sua peculiarità deriva dal modo in cui viene suonato: con la parte posteriore della punta delle dita anziché con la punta stessa. Ustaad Sultan Khan contiene ‘Kesariya Balam’, un’autentica composizione popolare originaria del Rajastan che chiede agli amati di fare ritorno a casa. La melodia è in ‘Raga Maand’ e vi si può sentire la voce di Karsan Sagathia. Il Maand è un particolare Raga che si è sviluppato come musica di corte nel Marwar. È molto complesso, ma
col tempo si è tramutato nelle forme popolari che conosciamo oggi.

Le ballate di principi cavalieri e di eroi popolari locali cantate utilizzando il Raga Maand hanno una potenza evocativa in grado di risuonare in tutto il deserto. La prova della sua popolarità è data dal fatto che gli è dedicato un intero festival musicale a Jodpur. Sia Karsan Sagathia che Ustaad Sultan,
provengono dalle desertiche regioni rurali del Gujarat.

Ogni attività umana è vista in India come un dono del cielo, con un’origine divina, e le rappresentazioni artistiche non ne fanno eccezione. La musica viene fatta risalire alla dea Saraswati, spesso raffigurata nell’atto di suonare la vina (strumento musicale a sette corde, simile al liuto) o a Krishna, che suona il flauto. Shiva, come Nataraja, è il dio della danza. Si dice che per tenere lontano il demone Tripurasur, la danza creata dal dio onnipotente Shiva Shankar abbia chiamato a sè i Rasa (le emozioni provocate dalla musica) “Veera” (eroismo) e “Radura” (rabbia). Oggi questa forma di Nritya (tipo di danza) è chiamata ‘Tandava’ (e talvolta anche ‘Shiv Tandava’). Spesso durante la danza, le forze distruttive raffigurate dalle emozioni eroiche e di rabbia raggiungono tali livelli che il pubblico è in grado di percepire le forze vendicative e la terra agitarsi sotto i suoi piedi.

Per ricreare la Tandava, abbiamo lavorato con Pundit Bhavani Shankar, maestro in pakhavaj. Il pakhavaj è uno strumento del nord dell’India molto simile al dholak (piccolo tamburo a due superfici, suonato con due piccole bacchette di legno) ma dal suono più profondo e potente. Lo strumento
acquisisce una risonanza più profonda grazie a un impasto per l’accordo che resta sempre attaccato alla superficie destra. Si dice che fosse lo strumento del dio Ganesha e che deriva dallo strumento di Shiva, il damru (piccolissimo tamburo, a forma di clessidra; si dice che Shiva lo abbia suonato durante la sua Tandava Nritya). Pundit Bhavani Shankar e il pakhavaj possono essere ascoltati nella “danza di Shiva” che apre lo spettacolo.

Seguiteci in questo viaggio mistico di musica e danza in continua evoluzione, melodie evocative e ritmi scoppiettanti di Bollywood!

Salim e Sulaiman Merchant